domenica 20 marzo 2011

Guerra Libia ultim'ora: Ammiraglio Usa ritiene consolidata no fly zone, colpito convoglio di presunti sostenitori di Gheddafi

Il secondo giorno di Odissea all'alba, come è stata chiamata l'operazione lanciata ieri nel tardo pomeriggio da una coalizione di stati contro la Libia, è caratterizzata da forti bombardamenti.

Fonti mediche di Tripoli parlano di almeno trenta vittime, in gran parte civili, nella prima notte di bombardamenti. Impossibile verificare, come lo è la notizia che un convoglio di presunti sostenitori di Gheddafi è stato colpito dai missili. Molti civili sono in fuga da Tripoli e al momento non è dato sapere se nel convoglio ci fossero solo miliziani.

Difficile stabilire di chi si tratti, ma secondo fonti di PeaceReporter a Tripoli sono moltissime le persone che da ieri notte si sono riversate per le strade della capitale, attorno a possibili obiettivi dei bombardamenti. Molti di loro sono privati cittadini, armati dai soldati di Gheddafi.

Gheddafi non appare in tv, limitandosi a far arrivare - via telefono e presumibilmente da una località segreta - le sue minacce all'Occidente: "Tutta la nostra gente è armata, vi distruggeremo. Farete la fine di Hitler e Mussolini. L'Italia ci ha tradito, come Francia, Gb e Usa".

Secondo il comandante Usa Mullen, ammiraglio responsabile del comando interforze statunitense, la "No-fly zone è stata imposta". Mullen non ha chiarito, però, se questo era l'obiettivo e se l'operazione possa ritenersi conclusa. A Bengasi si combatte ancora e fonti mediche locali parlano di almeno novanta vittime.

La coalizione anti-Gheddafi mostra le prime crepe. Condanna russa, rammarico della Cina. La Lega Nord, in Italia, sconfessa la decisione del governo e teme che Gheddafi reagirà inviando migliaia di clandestini sulla coste italiane. (Fonte: PeaceReporter)

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