mercoledì 27 ottobre 2010

La parola "Pace" acquisti significato per tutti noi. Auguri ad Agnese Ginocchio, che della Pace ha fatto la sua bandiera di vita

Da sx: Franco Falco, giornalista e presidente Deasport Bellona; Silvana Fucito- Donna Coraggio e Agnese Ginocchio-Donna per la Pace. Manifestazione "Legalità é Pace" Bellona(Ce). Foto: Andrea Pioltini, fotoreporter
" Donne Testimoni di Pace.  Ad Agnese Ginocchio, cantautrice della Pace, da chi l’apprezza oltre ogni confine.."

Bellona(Ce)- (di Franco Falco, giornalista) Nel cercare la parola "pace" su un qualunque buon vocabolario della lingua italiana, ci si ritrova davanti ad alcune definizioni a dir poco emblematiche: Innanzitutto la pace è definita come assenza di lotta e di conflitti fra popoli e nazioni, come conclusione di una guerra e come esatto contrario della guerra stessa. Ma, proseguendo nella lettura delle definizioni si arriva alla pace come buona concordia, serena tranquillità di rapporti; vengono riportate ad esempio le frasi: «vivere e lavorare in pace » C'è poi la definizione che riguarda la pace come categoria dello spirito ergo "tranquillità e serenità della coscienza", ed infine c'è la pace che riguarda il corpo e sottintende lo stato di benessere fisico. Tutto ciò premesso e considerando il fatto che il 4 Ottobre é stata celebrata "la giornata per la pace, il dialogo e la fraternità" istituita proprio dal Parlamento Italiano, sarà assolutamente necessario che noi tutti diamo un chiaro ed evidente segnale di svolta. Esiste, infatti, traccia di un "vivere e lavorare in pace" nella nostra zona? E’ questa una delle definizioni del termine "pace" riportata dal vocabolario. Pertanto se vogliamo che la parola pace non sia priva di significato, proviamo a collocarla nell'ambiente in cui siamo nati, in cui viviamo e abbiamo scelto di restare seppur fra mille problemi fra cui l'assenza di un lavoro o di un lavoro dignitoso, di un servizio pubblico che si occupi dei nostri figli, di chi ha l'ottimismo ed il coraggio di metterli al mondo, di un'assistenza costante alle vecchie e nuove famiglie, ai ragazzi disorientati in una zona che non ha spazi di aggregazione reale che li riguardi se non traducibili nell'evento spettacolare dell'anno, in quanto tale esclusivo ed escludente, o nel "concerto" a teatro fatto per le tasche di pochi. Tentiamo di dare un il giusto significato alla parola "pace", seguiamo le orme di Agnese Ginocchio che della Pace ha fatto la sua bandiera di vita.  [Da Franco Falco, giornalista e  presidente Deasport onlus di Bellona(Ce) www.deasport.it ]

Scuole italiane studiano e prendono come esempio il modello Agnese Ginocchio, cantautrice, Testimonial di Pace

Italia- Il gruppo di lavoro delle "Pari Opportunità" della Scuola di Portella - Vittoria (3° circolo didattico) in provincia di Ragusa (Sicilia) propone la condivisione di esperienze formative volte alla riflessione, alla conoscenza e all’ approfondimento della tematica: "La donna, ambasciatrice di pace". "La motivazione -spiega il gruppo di lavoro-  nasce dall’imperversare nel nostro territorio di immigrati, e dal bisogno mondiale di integrazione e scambio reciproco. A tal proposito - in occasione della ricorrenza dell’8 marzo, Festa della Donna, per dare un’impronta significativa a questo momento, all’insegna dell’educazione alla convivenza civile; nel rispetto, non solo della parità di genere ma, delle diversità culturali che oggi mettono in crisi il dialogo e la pace - si é voluta mettere in risalto la voce che meglio interpreta il dialogo interculturale. Quella voce oggi è quella la donna, in quanto la donna è simbolo di chi accoglie la vita, la protegge e la condivide. La percezione e il valore distruttivo di una guerra, è profonda più nelle donne che negli uomini. Uno sguardo particolare va alle tante donne immigrate, che in preda a solitudine affettiva, cercano di costruire per sé e per la famiglia un’esistenza dignitosa, anche se la realtà in cui sono inserite, spesso risulta inadeguata alla loro formazione culturale".  Il gruppo, suggerisce di avviare attività di ricerca, sulle figure femminili, che hanno avuto e che hanno, un ruolo di grande rilievo nell’opera di costruzione della pace. E così sono arrivati fino alla cantautrice di origini campane. Ma non solo: sono sempre più infatti le scuole e gli studenti in Italia che adottano nelle loro scuole nell'ambito di progetti di educazione alla Pace e alla Legalità (e tematiche correlate: antimafia, storia, giornata della memoria, ambiente, solidarietà, amicizia, sociale, etc..) i testi e le canzoni composte dalla cantautrice Agnese Ginocchio, che a breve riceverà l'ennesimo Premio per l' impegno profuso a favore della Pace, dei Diritti Universali e per l' impegno in particolare di  "Cantautrice per la Pace". "Caserta, Napoli e Campania, non sono solo Gomorra, politica e rifiuti - esclama Ginocchio - ma soprattutto riscatto, dignità e speranza del sud attraverso l'impegno dei suoi figli che ogni giorno lottano contro ogni forma di ingiustizia, di sopraffazione e di illegalità". (Comunicato stampa)

domenica 17 ottobre 2010

Caso Sarah Scazzi: Dove stiamo andando? La gelosia é la rovina del mondo...

Avetrana(Ta)- Caso Sarah Scazzi: "Dove stiamo andando? La gelosia é la rovina del mondo, la distruzione di tutto ciò che buono, quando si impossessa dell'animo umano é FINITA!!! Non ci sono parole...storia orrenda, macabra...sento dentro di me un forte senso di oppressione e di angoscia per l'accaduto... Ma come si può desiderare il male fino al punto di uccidere l'altro solo per una rivalsa-vendetta-rifiuto??? Possibile che la mente umana sia così folle? Il male si é impossessato delle menti e dei corpi di queste persone. La morale di questa triste storia é: Cosa e come si educa nelle famiglie? A quali valori educhiamo i nostri figli? Cosa mettiamo al primo posto le cose materiali o l'essenzialità della vita? Siamo educatori e/o distruttori di bene (valori veri) ? Cerchiamo sempre il bene in ogni cosa? Alleniamo la nostra mente a svolgere azioni di bene? Impegniamo la nostra vita per la Pace?  O ci concediamo al vizio, alle distrazioni di passaggio e quindi ci facciamo prendere dai modi e comportamenti frivoli, dalle futilità e dalla superficialità della vita? L'uomo é nato ed é venuto al mondo per un unico motivo: essere costruttore di Pace, seminatore di Speranza, infaticabile provocatore di nonviolenza, pioniere del bene. Non esercitare il bene conduce l'uomo al vizio, alla depravazione e alla devianza! Non esercitare l' impegno per il bene comune allontana l'uomo sempre più dalla realtà, lo fa chiudere in se stesso, gli fa desiderare cose che vanno al di là della normalità, gli fa desiderare cose 'proibite'... Non esercitare azioni di bene, allontana l'uomo da quella importante predisposizione di vedere nell'altro un nostro fratello e quindi di desiderare e vivere solo per il bene dell'altro. Non esercitare azioni di bene ci allontana dall'altro, ci fa desiderare solo il male dell'altro, ci fa vedere perdere i veri punti di riferimento, ci fa vedere l'altro come un rivale, un ostacolo, un nemico da abbattere ad ogni costo...Questo comportamento conduce l' uomo alla follia, diviene omicida della vita, poiché egli vive nel male e quindi vive e compie solo azioni egoiste e maligne. Questo cattivo stato (il più delle volte questo stato si é talmente ben radicato nell'uomo da non fargli più accorgere di stare e di vivere nel male, ecco allora perché poi sfocia nella tragedia... ) conduce l'uomo alla follia, alla distruzione di tutto ciò che é bene.... Il tempo che viviamo é cattivo, perverso, sentiamo ogni giorno di un continuo elenco di notizie negative. Il record della negatività batte quello della positività... Ma ciò é anche colpa dei media che fanno della "cronaca nera " un punto di forza per ottenere consensi e audience..In realtà, é solo un' illusione e dovremmo avere il coraggio di boicottare l'informazione spazzatura. In realtà in mezzo a così tanto marciume, c'é ancora uno spiraglio di luce e finché brillerà questa luce la "Speranza" sarà la nostra "ancora" di salvezza che ricondurrà il mondo e l'uomo all' equilibrio, al senso, all'ordine. Anche se i media non ne parlano, noi lo sappiamo e siamo consapevoli di queste 'voci profetiche di Pace' che si muovono incuranti nonostante il silenzio assordante dei media. E' grazie all'impegno di questi "uomini e donne" di buona volontà che ancora credono, "osano" muoversi ed "alzano la voce" per un mondo di Pace, che l'uomo e questo mondo ritorneranno a dimorare in un' Oasi di Pace. Diamoci dunque da fare usciamo dai nostri gusci e rimbocchiamoci le maniche, perché alle tenebre sorga la Luce e alla morte prevalga la VITA ora e sempre.. Siamo quindi "educatori svegli, attenti e responsabili", esempio di coerenza e di rettitudine per i nostri giovani, alias il futuro... Shalom.! " (By: "Agnese Ginocchio" - cantautrice e Testimonial per la Pace- Movimento per la Pace..16 Ottobre 2010.)

Note: "Sarah che tu possa riposare in Pace..."

Dedicato a " Sarah Scazzi ”.(di Padre "Antonio Rungi", Teologo morale Campano dell' Ordine dei Passionisti Mondragone, Caserta-Campania)


-Sarah  Scazzi la nuova "S. Maria Goretti?-



"Tu angelo del cielo, che hai sperimentato l’inferno tra le mura domestiche, rimasta sola e schiacciata dalla passione di chi doveva proteggere la tua giovane innocenza guarda dal cielo questa misera terra. Tu coraggioso esempio di contrasto alla perversione del cuore e della mente dell’uomo, ora che godi della visione beatifica di Dio che è Padre e Salvatore di tutti, sii l’angelo custode di tante ragazze tue coetanee e connazionali minacciate sistematicamente dalla depravazione di tante persone che meritano solo disapprovazione e condanna umana e civile infinita. Piangerti ed essere profondamente addolorati per quanto mani criminali hanno compiuto nei tuoi riguardi, interrompendo tragicamente e prematuramente una vita segnata dai tanti sogni e speranze che portavi nel giovane cuore, è il minimo indispensabile in questo giorno e per sempre. Non dovrà trovare pace, chi si è macchiato di questo efferato crimine che grida vendetta davanti a Dio. Ancora una volta la mano di Caino si è alzata per seminare morte e dolore in Avetrana, in Italia e nel Mondo intero. Noi questa mano, che rischia di alzarsi nuovamente in varie parti di questa nostra afflitta Terra, la vogliamo bloccare con la forza dell’amore, della preghiera e dell’impegno civile a favore di ogni donna, soprattutto se fragile e indifesa, come eri tu Sarina cara. Ora che godi della visione beatifica di Dio nel Santo Paradiso, dove i puri di cuore e di vita hanno un posto privilegiato al cospetto di Dio sii vicino a chi ti piange e porta nel cuore una profonda amarezza e un infinito dolore di questa immane tragedia della cattiveria e della perversione di un uomo. Amen”. (di Padre "Antonio Rungi", Teologo morale Campano dell'Ordine dei Passionisti di Mondragone, Caserta- Campania)
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giovedì 14 ottobre 2010

Caserta- "Non chiamatele missioni di Pace", il brano che si rifà all'appello: "Guerra in Afghanistan, Missione di Pace?"

Caserta- All'appelo lanciato il 4 ottobre 2010 dai Testimoni di Pace del nostro tempo, quali: il vescovo emerito di Caserta Raffaele Nogaro, il padre missionario comboniano Alex Zanotelli e tanti altri, e che porta il titolo: "Guerra in Afghanistan, Missione di Pace?" (per leggerlo e per inviare la propria adesione collegarsi al sito: http://www.ildialogo.org/ ), segue anche un forte messaggio in musica, parole e immagini per la Pace, composto dalla Cantautrice per la Pace Agnese Ginocchio, il cui titolo é: "Non chiamatele: Missioni di Pace" . Il brano, é stato ispirato e si rifà proprio al significato del messaggio contenuto nell' Appello lanciato dal Vescovo Nogaro, padre Zanotelli e tanti altri, é possibile ascoltarlo e visualizzarlo con il video che lo accompagna a questo link: http://www.youtube.com/watch?v=xs62Xa0IabE  .


Agnese Ginocchio, per il suo costante impegno di "Artista impegnata" ed in particolare di "Cantautrice per la Pace" é stata premiata più volte. A breve riceverà un altro importantissimo riconoscimento proprio in merito al suo instancabile impegno per la Pace ed in particolare per l' impegno di "Cantautrice per la Pace". Impegnarsi per la Pace, richiede coraggio, determinazione e missione. Ed é proprio con l' appellativo di "Missionaria di Pace", che il Vescovo emerito di Caserta Raffaele Nogaro, ha voluto rappresentare ed incorniciare questa piccola e grande "Donna", figlia di una Terra del sud, assediata dalle infinite emergenze quali: camorra, rifiuti, indifferenza, omertà, precarietà.(Comunicato stampa)

martedì 12 ottobre 2010

Invito a diffondere e ad aderire all'appello "Guerra in Afghanistan: Missione di Pace?"

Appello  lanciato e firmato da padre Zanotelli, Vescovo Nogaro (nella foto, autore Andrea Pioltini, fotoreporter)  e tantissimi  altri. Per aderire inviare email a: redazione@ildialogo.org

Diffondete ampiamente ed aderite all'Appello:

"GUERRA IN AFGHANISTAN: MISSIONE DI PACE ?"
4 ottobre 2010 – Festa di s. Francesco D’Assisi


"Stiamo entrando nel decimo anniversario della guerra contro l’Afghanistan: è un momento importante per porci una serie di domande. In quel lontano e tragico 7 ottobre 2001 il governo USA , appoggiato dalla Coalizione Internazionale contro il terrorismo, ha lanciato un attacco aereo contro l’Afghanistan. Questa guerra continua nel silenzio e nell’ indifferenza, nonostante l’infinita processione di poco meno di 2.000 bare dei nostri soldati morti. Che si tratti di guerra è ormai certo, sia perché tutti gli eserciti coinvolti la definiscono tale, sia perché il numero dei soldati che la combattono e le armi micidiali che usano non lasciano spazio agli eufemismi della propaganda italiana che continua a chiamarla “missione di pace”. Si parla di 40.000 morti afghani(militari e civili), e il meccanismo di odio che si è scatenato non ha niente a che vedere con la pace. Come si può chiamare pace e desiderare la pace, se con una mano diciamo di volere offrire aiuti e liberazione e con l’altra impugniamo le armi e uccidiamo? La guerra in Afghanistan ha trovato in Italia in questi quasi 10 anni unanime consenso da parte di tutti i partiti – soprattutto quando erano nella maggioranza – e di tutti i governi. Rileggere le dichiarazioni di voto in occasione dei ricorrenti finanziamenti della “missione” rivela – oltre devastanti luoghi comuni e diffuso retorico patriottismo – un’ unanimità che il nostro Parlamento non conosce su nessun argomento e problema. Perché solo la guerra trova la politica italiana tutta d’accordo? Chi ispira questo patriottismo guerrafondaio che rigetta l’articolo 11 della nostra Costituzione? L’elenco degli strumenti di morte utilizzati è tanto lungo quanto quello dei cosiddetti “danni collaterali” cioè 10.000 civili, innocenti ed estranei alla stessa guerriglia, uccisi per errore. Ma la guerra non fa errori, poiché è fatta per uccidere e basta. Noi vogliamo rompere le mistificazioni, le complicità e le false notizie di guerra che condannano i cittadini alla disinformazione, che orientano l’opinione pubblica a giustificare la guerra e a considerare questa guerra in Afghanistan come inevitabile e buona. La guerra in Iraq, i suoi orrori e la sua ufficiale conclusione hanno confermato negli ultimi giorni la totale inutilità di queste ‘missioni di morte’. Le sevizie compiute nel carcere di Abu Ghraib e in quello di Guantanamo, i bombardamenti al fosforo della città di Falluja nella infame operazione Phantom Fury non hanno costruito certo né pace né democrazia, ma hanno moltiplicato in Iraq il rancore e la vendetta. Altrimenti perché sono orami centinaia i soldati degli Stati Uniti, del Canada e del Regno Unito che si suicidano, dopo essere tornati dall’ Iraq e dall’ Afghanistan? Cosa tormenta la coscienza e la memoria di questi veterani? Cosa hanno visto e cosa hanno fatto che non possono più dimenticare? Dall’inizio della guerra in Afghanistan ci sono più morti fra i soldati tornati a casa che tra quelli al fronte: si susseguono i suicidi dei veterani negli USA. Tutto il XX secolo ha visto la nostra nazione impegnata a combattere guerre micidiali ed inutili nelle quali i cattolici hanno offerto un decisivo sostegno ideologico. Ancora troppo peso grava sulla coscienza dei cattolici italiani per avere esaltato, pregato e partecipato alla I guerra mondiale e tanto più ancora all’omicida guerra coloniale in Abissinia. “Ci presentavano l’Impero come gloria della patria!- scriveva Don Milani nella celebre lettera ai giudici.-L’obbedienza non è più una virtù. Avevo 13 anni. Mi pare oggi. Saltavo di gioia per l’Impero. I nostri maestri si erano dimenticati di dirci che gli Etiopici erano migliori di noi. Che andavamo a bruciare le loro capanne con dentro le loro donne e i loro bambini, mentre loro non ci avevano fatto proprio nulla. Quella scuola vile, consciamente o inconsciamente non lo so, preparava gli orrori di tre anni dopo… E dopo essere stato così volgarmente mistificato dai miei maestri….vorreste che non sentissi l’obbligo non solo morale, ma anche civico, di demistificare tutto?” Forse conoscere la storia dei tanti eccidi criminali compiuti dai militari, dagli industriali, dai servizi segreti nella nostra storia contemporanea aiuterà i giovani a formarsi una coscienza politica e un senso critico. Tanto da renderli immuni dalla propaganda che vuole soltanto carpire consenso e impegnarli in imprese di morte come la guerra in Afghanistan, nella quale facciamo parte di una coalizione che applica sistematicamente la tortura - come nel carcere di Bagram e nelle prigioni clandestine delle basi Nato – e le esecuzioni sommarie. Chi dunque ha voluto e vuole questa guerra afghana che ci costa quasi 2 milioni di euro al giorno? Chi decide di spendere oltre 600 milioni di euro in un anno per mantenere in Afghanistan 3300 soldati, sostenuti da 750 mezzi terrestri e 30 veicoli? Come facciamo tra poco ad aggiungere al nostro contingente altri 700 militari? Quante scuole e ospedali si potrebbero costruire? Chi sono i fabbricanti italiani di morte e di mutilazioni che vendono le armi per fare questa guerra? Chi sono gli ex generali italiani che sono ai vertici di queste industrie? Che pressioni fanno le industrie militari sul Parlamento per ottenere commesse di armi e di sistemi d’arma? Quanto lucrano su queste guerre la Finmeccanica, l’Iveco-Fiat, la Oto Melara, l’Alenia Aeronautica e le banche che le finanziano? E come fanno tante associazioni cattoliche ad accettare da queste industrie e da queste banche elargizioni e benefici? Può una nazione come l’Italia che per presunte carenze economiche riduce i posti letto negli ospedali, blocca gli stipendi, tiene i carcerati in condizioni abominevoli e inumane, licenzia gli insegnanti, aumenta gli studenti per classe fino al numero di 35, riduce le ore di scuola, accetta senza scomporsi che una parte sempre più grande di cittadini viva nell’indigenza e nella povertà, impegnare in armamenti e sistemi d’arma decine di miliardi di euro? A cosa serviranno per il nostro benessere e per la pace i cacciabombardieri JSF che ci costano 14 miliardi di euro (quanto ricostruire tutto l’ Abruzzo terremotato)? E le navi FREM da 5,7 miliardi di euro? E la portaerei Cavour – costata quasi 1,5 miliardi e per il cui esercizio sprechiamo in media circa 150.000 euro al giorno – come contribuirà a costruire la pace? E come è possibile che il Parlamento abbia stanziato 24 miliardi di euro per la difesa nel bilancio 2010? Chi sottoscrive questo appello vuole soltanto che in Italia si risponda a queste domande. Rispondano i presidenti del Consiglio di questi ultimi 10 anni, i ministri della difesa e tutti parlamentari che hanno approvato i finanziamenti a questa guerra. Dicano con franchezza che questa guerra si combatte perché l’Afghanistan è un nodo strategico per il controllo delle energie, per il profitto di alcuni gruppi industriali italiani, per una egemonia economica internazionale, per una volontà di potenza che rappresenta un neocolonialismo mascherato da intenti umanitari e democratici, poiché questi non si possono mai affermare con armi e violenza. Facciamo nostre le parole profetiche di una grande donna indiana Arundathi Roy, scritte in quel tragico 7 ottobre 2001: “Il bombardamento dell’Afghanistan non è una vendetta per New York e Washington. E’ l’ennesimo atto di terrorismo contro il popolo del mondo. Ogni persona innocente che viene uccisa deve essere aggiunta, e non sottratta, all’ orrendo bilancio di civili morti a New York e Washington. La gente raramente vince le guerre, i governi raramente le perdono. La gente viene uccisa. I governi si trasformano e si ricompongono come teste di idra. Usano la bandiera prima per cellofanare la mente della gente e soffocare il pensiero e poi, come sudario cerimoniale, per avvolgere i cadaveri straziati dei loro morti volenterosi“.

Mons. Raffaele Nogaro, Vescovo Emerito di Caserta;
P. Alex Zanotelli, P. Domenico Guarino - Missionari Comboniani- Sanità, Napoli;
Suor Elisabetta Pompeo; Suor Daniela Serafin; Suor Anna Insonia –
Missionarie Comboniane Torre Annunziata;
Suor Rita Giaretta; Suor Silvana Mutti; Suor Maria Coccia; Suor Lorenza Dal Santo -ComunitàRut- Suore Orsoline;
P.Mario Pistoleri; P.Pierangelo Marchi; Padre Giorgio Ghezzi – Sacramentini – Caserta;
P.Antonio Bonato - missionari Comboniani – Castelvolturno (Caserta);
Don Giorgio Pisano – Diocesano – Portici (Napoli);

-Aderisci all’appello e invia adesione via email a: redazione@ildialogo.org

-A questo link si possono visualizzare tutte le adesioni pervenute all'Appello(e che stanno pervenendo..):
http://www.ildialogo.org/LeggiAdesioni.php?doc=GUERRAAFGHANISTANMISSIONEPACE

Note: Didascalia video: Questo Video che accompagna il canto d'impegno per la Pace di Agnese Ginocchio (registrato in maniera semplice voce e chitarra dall'autrice) ha lo scopo di indurre a riflettere su un tema che dai media viene continuamente censurato quello delle codissette missioni di Pace, che tutto sono tranne che essere missioni di Pace. La Pace é frutto di Giustizia, di Dialogo, di Nonviolenza, la Pace é il frutto dell' Amore e del rispetto per il prossimo. La Pace non può essere portata con bombe e armi di morte fra le mani. Questo brano é stato composto nel giorno (12 Ottobre 2010) in cui si sono celebrati gli ennesimi funerali delle 5 vittime militari italiane cadute nell'attentato in Afghanistan.  Il brano é stato ispirato dalla lettera dell' Appello dal titolo:" Guerra in Afghanistan: Missione di Pace?" firmato e lanciato il 4 Ottobre 2010, giorno in cui ricorre la festa di S. Francesco D'Assisi, Testimoine e strumento della Pace e del Dialogo. L' appello, a cui si chiede a tutte le persone sensibili e di buona volontà di aderire, é stato lanciato dai grandi Testimoni di Pace del nostro tempo, fra questi il Vescovo emerito di Caserta mons. Raffaele Nogaro ed il padre missionario comboniano Alex Zanotelli e tanti altri...
"Pubblicato il giorno 13 Ottobre 2010 Anniversario ultima apparizione N.S. di Fatima, Regina della Pace" By: Agnese Ginocchio-cantautrice e Testimonial per la Pace http://www.agneseginocchio.it/
"Movimento Internazionale per la Pace "
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SCAMPIA(NA)- Solidarietà a Don Aniello MANGANIELLO prete anticamorra costretto a lasciare il quartiere dove svolgeva la sua "Missione"


SCAMPIA(NA)- Don Aniello MANGANIELLO, il prete anticamorra costretto a lasciare il capoluogo partenopeo dopo sedici anni vissuti in trincea in un territorio ad altà densità camorristica...Cosa sta accadendo in questa CHIESA che perde sempre più i connotati di essere Chiesa di servizio??? "Gravissima perdita per una zona.... 'a rischio' come quella di Scampia, sono molto addolorata per quello accaduto a don Aniello. Abbiamo bisogno di "preti coraggio"..e non di preti all'acqua di rose...di preti Coraggio" come don Aniello, che si é schierato sempre dalla parte dei poveri e dei senza voce, combattendo risolutamente la camorra e la criminatità mettendo così a rischio la sua vita..E ancora continuo a domandarmi: ma cosa sta accadendo in una chiesa che perde sempre più il significato di essere "chiesa di servizio" , perdendo così quel 'carisma profetico' di essere chiesa missionaria e Testimone fra la sua gente? Don Milani, profeta di Pace, in una delle sue lettere scriveva che oggi di fronte all'ordine ingiusto, l'OBBEDIENZA non é più considerata una virtù... Don Aniello ha obbedito ad un ordine impartitogli dall'alto, ma mi domando cosa c'é di giusto in tutto ciò? E quest' ordine da chi é partito? Dalla camorra infiltrata in quella parte di chiesa che si svende per potere, tradendo così il messaggio di CRISTO profeta di Pace? ...Don Aniello siamo tutti con TE! Resisti, Resisti!! Un abbraccio di Pace....(Pace = Resistenza)" (da: Agnese Ginocchio-Movimento per la Pace)

Segue articolo correlato:

Più di mille persone all’ultima messa del sacerdote anticamorra trasferito a Roma. Lo scorso luglio oltre mille persone manifestarono contro la decisione delle autorità ecclesiastiche. Ieri il saluto alla comunità: “Sono stato accusato di esibizionismo, mi sono limitato a stare dalla parte dei più deboli“
Commozione e rabbia per l’ultima messa a Napoli di don Aniello Manganiello, il prete anticamorra che lascia il capoluogo partenopeo dopo sedici anni vissuti in trincea in un territorio ad altà densità camorristica. Don Aniello, oggetto di minacce di morte da parte della camorra, già la settimana prossima sarà a Roma dove è stato trasferito per ricoprire l’incarico di vicario parrocchiale nella chiesa di San Giuseppe, al quartiere Trionfale. Una scelta spiegata dall’ Opera don Guanella con logiche di avvicendamento, e contro la quale si sono espressi nei mesi scorsi politici di destra e di sinistra.

-Mille fiaccole per don Aniello

Stamane circa un migliaio di persone ha risposto all’ appello riempiendo la chiesa di Santa Maria della Provvidenza al Rione don Guanella sia per la funzione delle 10 dedicata ai bimbi, sia per quella delle 11.30 riservata al resto della comunità. Le lacrime l’hanno fatta da padrone e lo stesso Don Aniello si è commosso. La sua lettera aperta, distribuita ai parrocchiani e letta durante l’omelia, una sorta di testamento spirituale ma anche un duro j’accuse nei confronti delle istituzioni e della Chiesa che lo avrebbero spesso lasciato solo nelle sue battaglie, è stata più volte interrotta dagli applausi e dalle grida di chi gli diceva di non andarsene. “Una grande commozione - commenta il prete – che stempera la mia sofferenza. Mi sento violentato psicologicamente per un trasferimento che mi impedisce di proseguire un percorso. Come ho già detto obbedisco con la ragione, ma non con il cuore“. Durante l’omelia Don Aniello ha esortato la Chiesa ad essere più severa nei confronti della criminalità con prese di posizione più dure: “Specie nell’ amministrazione dei sacramenti - ha detto – c’è una certa superficialità. I sacramenti non si buttano via. Gesù disse di non dare perle ai porci“. Quindi ha ricordato la figura del martire cileno Oscar Romero: “Anch’ io come lui sono stato minacciato ed emarginato per essermi schierato dalla parte dei più poveri“. “Avrei voluto la solidarietà delle altre parrocchie invece di sentirmi dire che ero scomodo o fuori dal coro. Tutto questo mi ha amareggiato. Così come l’accusa di aver strumentalizzato i mass media per crearmi l’immagine di prete anti-camorra. Ma io le minacce di morte le ho ricevute sul serio dopo l’intervista a ‘Le Iene’, non sono un’ invenzione“. Restano i ricordi e la conversione di alcuni camorristi di grido, come il boss Tonino Torre: “Saranno i tizzoni di fuoco che porterò con me per riscaldarmi quando sentirò freddo. Oggi - dice – mi commuovo quando lo vedo pregare in chiesa e arrangiarsi con lavori umili per pochi soldi. O la storia del pusher del clan di Lauro, Davide Cerullo o di Marco, un ex tossicodipendente che oggi allena i ragazzi del quartiere“. Qualcuno adesso dirà che a Roma sarà al riparo dai rischi di Napoli, ma don Aniello non la pensa così: “Volevo restare, perché una vita spesa per gli altri è una vita spesa bene“. Tra i parrocchiani qualcuno ha esposto dei cartelloni critici nei confronti della Chiesa partenopea. ‘Signore perdona la Chiesa per quello che ha fatto’, c’era scritto su uno di questi. ‘No ai preti pedofili, sì ai preti anticamorrà lo striscione esposto invece dai Verdi. Un cartellone preparato dai bimbi dell’ Opera Don Guanella recitava ‘Don Aniello santo subito’. E’ finita con cinque minuti di applausi e i fedeli che non volevano lasciare la chiesa. E con qualcuno che ha sparato fuochi d’artificio: “Sono stati i miei bambini - spiega don Aniello frenando su altre possibili interpretazioni – mi hanno voluto festeggiare così“.(Fonte: Repubblica)

Caserta- Corteo di oltre 2000 persone alla Manifestazione “Diamo Soggiorno ai Diritti”, sciopero dei Migranti contro il caporalato

Caserta- Dopo la giornata di manifestazione di venerdi 8 Ottobre a Castelvolturno, durante la quale gli immigrati si sono posizionati alle rotonde e ai bordi delle strada per chiedere più dignità e un salario adeguato, Sabato 9 a Caserta si è svolta una manifestazione alla quale hanno partecipato oltre duemila persone (vedi foto, autore Andrea Pioltini fotoreporter). Hanno fatto sentire la loro voce stanchi ed esasperati da una condizione che li rende schiavi, la maggior parte di loro sono senza permesso di soggiorno e costretti a lavorare in nero. Al corteo, che ha sfilato in città, ha partecipato anche il primo cittadino, il sindaco Nicodemo Petteruti, che ha commentato positivamente la manifestazione : "Tutto questo testimonia la crescita degli immigrati, la capacità di partecipazione alla vita associativa e, quindi, della rivendicazione dei loro diritti non solo per ragioni umanitarie ma anche per la capacità civica acquisita". La loro protesta, che, come si diceva é iniziata da venerdi, é stata organizzata dal "Movimento antirazzista e dal Movimento migranti e rifugiati della Campania", e ha avuto lo scopo di portare alla luce del sole il problema del lavoro al fine di poterlo contrastare e sconfiggere così il cosiddetto "mercato delle braccia" portato avanti dai caporali. Venerdi 8 Ottobre si é svolto il primo sciopero contro lo sfruttamento dei 'caporali'. I lavoratori stagionali hanno pacificamente occupato 16 rotonde stradali tra Napoli e Caserta per rivendicare diritti e dignità. "Ieri i padroni, i padroncini e i caporali hanno scoperto che non possono contare su schiavi o bestie da lavoro, ma hanno di fronte persone e lavoratori che hanno diritti e che sanno anche difenderseli e conquistarli con la lotta". Così si è espressa Mimma D'Amico, uno dei coordinatori del Centro Sociale 'Ex canapificio', parlando a Caserta con i giornalisti durante la manifestazione". Ieri"- ha aggiunto - " sono scesi in piazza nel Napoletano e in Campania gli immigrati che hanno occupato pacificamente le 'rotonde stradali di Baia Verde, Villa Literno, Casal di Principe nel casertano, Giugliano, Qualiano, Pianura, Afragola e Scampia dove ogni giorno vengono arruolati dai caporali. Si tratta delle località dove al mattino si svolge il 'mercato delle braccia" . Al corteo, partito dalla stazione ferroviaria di Caserta, oltre al sindaco della città, Nicodemo Petteruti, hanno aderito e partecipato esponenti delle associazioni antirazziste, del volontariato e rappresentanti sindacali, tra questi i padri sacramentini di Caserta; Mons. Raffaele Nogaro, Vescovo emerito di Caserta; Scout Caserta; Renato Natale, Ass. Jerry Masslo; Adriana D'Amico, già assessore del comune di Caserta alle politiche sociali e immigrazione; Enrico Milani, ex assessore provinciale; Giuseppe Stellato, consigliere provinciale; Movimento Speranza provinciale; Coordinamento provinciale acqua pubblica; Gennaro Castaldo, Aido provinciale e Asso.vo.ce; Mimmo Pascarella, CGIL Caserta; Emiliano Di Marco, Assopace Na e Coordinamento Migranti Campania; padre Alex Zanotelli missionario comboniano; Giuseppe Messina, Legambiente Caserta; Agnese Ginocchio, Movimento per la Pace prov. Caserta; Don Vitaliano Della Sala; Francesco Caruso e tanti altri. Secondo una prima stima, oltre duemila persone, in massima parte immigrati giunti in treno ed in pullman in prevalenza da Castel Volturno, da altre località del Casertano ed anche del Napoletano. I manifestanti hanno sfilato per le strade del centro storico e raggiunto piazza Vanvitellidove una delegazione é stata ricevuta in prefettura. (Articolo a cura dei nostri inviati redaz. cronaca Caserta)

Segue appello Manifestazione.

‎"DIAMO SOGGIORNO AI DIRITTI".

Settimana di mobilitazione per i diritti delle e dei migranti

L’attacco ai diritti e alla dignità dei migranti, che ha conosciuto la sua pagina più oscura nelle giornate di Rosarno, continua. Il progetto di aprire altri CIE, gli sgomberi e le deportazioni senza alternative dei Rom e Sinti so...no solo alcuni esempi della cronaca di questi giorni di un ulteriore imbarbarimento causato da scelte politiche che considerano i migranti solo come manodopera a buon mercato. L’attacco ai diritti dei migranti è un aspetto dell’attacco ai diritti di tutti. La crisi è in questo senso il terreno sul quale insieme, migranti e non, possiamo costruire un nuovo orizzonte di lotta, contro la precarietà, per i diritti dei migranti e di tutti. Per farlo, abbiamo bisogno di guardare alla specificità della condizione dei migranti, alla brutale violenza che caratterizza il governo dei loro corpi e delle loro vite, per costruire una nuova presa di parola collettiva, politica, culturale e sociale, che partendo dall’universalità del diritto rivendica il diritto di voto amministrativo, la cittadinanza basata sullo ius soli per i cittadini migranti, il permesso di soggiorno per uscire dalla clandestinità forzata. Per questo daremo vita ad una settimana di mobilitazioni contro lo sfruttamento, il razzimo e la camorra per la regolarizzazione e i diritti così articolata: 8 Ottobre Sciopero dei migranti “Stop Sfruttamento, Diritti e Dignità”– Blocco delle rotonde contro lo sfruttamento e il caporalato. Tra Caserta e Napoli in tante rotonde i lavoratori immigrati rifiuteranno di lavorare per meno di 50 €; 9 Ottobre a Caserta Corteo contro il razzismo, lo sfruttamento e le camorre a Castel Volturno per il permesso di soggiorno e i diritti di cittadinanza. La mobilitazione proseguirà a Roma il 14 e del 15 ottobre, quando daremo vita ad un presidio davanti al Ministero dell’Interno insieme a quanti in tante parti di Italia hanno lottato e aperto vertenze, lanceremo un ponte verso le mobilitazioni contro la precarietà e per i diritti che si svolgeranno in quei giorni, a partire dal corteo contro la crisi indetto dalla Fiom il 16 ottobre che si propone come spazio pubblico comune e quindi come occasione per rimetterci in cammino in tanti, uniti contro la crisi.

Contrastare lo sfruttamento del lavoro nero, con il recepimento della Direttiva Europea 52, applicare ed estendere l’articolo 18 del Testo Unico anche a chi denuncia di essere stato costretto all’irregolarità del lavoro, ma anche e soprattutto mettere in campo un percorso permanente di emersione che, oltre a dare la possibilità a chi è stato truffato nel corso dell’ultima sanatoria di ottenere il permesso di soggiorno, offra una uscita generalizzata dalla schiavitù e dallo sfruttamento per centinaia di migliaia di migranti ancora oggi costretti alla clandestinità. Prorogare la durata del permesso di soggiorno, garantire il permesso a chi oggi ha perso il lavoro e fatica a trovarne uno nuovo senza che incomba la minaccia di espulsione. Queste sono alcune delle rivendicazioni che porteremo alle istituzioni locali e direttamente al Ministero dell’Interno il 15 ottobre a Roma. In queste mobilitazioni vogliamo costruire una forte iniziativa sociale che veda studenti, precari, lavoratrici e lavoratori, cittadine e cittadini italiani e migranti, rispondere insieme a chi sta utilizzando la crisi per annullare le conquiste sociali e riportare la società a un passato in cui vale solo la legge del più forte.

Coordinamento antirazzista di Caserta

Svoltasi con successo a Caserta Manifestazione contro i Tagli e le pluriclassi nei piccoli comuni di montagna del Matese


Piedimonte Matese(Ce)- Migliaia di persone hanno partecipato alla manifestazione pubblica (vedi foto, cliccare su ciascuna immagine per ingrandire. Il reportage foto e video, appena pubblicato, é a cura del nostro portale. Nel video si possono ascoltare gli interventi dei Sindaci del territorio del Matese: Valle Agricola, Letino, S. Gregorio Matese, Fontegreca.., del presidente della Comunità Montana del Matese Pepe, del Parco regionale del Matese Falco, del delegato nazionale Giovane Italia Boggia, di Legambiente Matese e Caserta, del Vescovo emerito di Caserta Raffaele Nogaro e dei rappresentanti dei comitati genitori in difesa della Scuola. All’interno del video seguono tutte le didascalie, nomi etc.), organizzata dai Comuni di Letino, Gallo Matese, Valle Agricola, San Gregorio Matese e Fontegreca, tenutasi ieri mattina a Caserta, per richiamare l’attenzione delle autorità sulle gravi conseguenze che la riorganizzazione della rete scolastica, prevista dal D.P.R. 81/2009, nonché la mancata applicazione delle deroghe espressamente previste dal medesimo D.P.R. per i comuni montani, potranno avere per i comuni del Matese. Il corteo di manifestanti partito dall’ingresso della Reggia vanvitelliana si è snodato lungo Viale Giulio Douhet, proseguimento per Corso Trieste dove ha fatto una breve sosta davanti alla Sede dell’Amministrazione Provinciale di Caserta e poi ha svoltato su Via Cristoforo Colombo proseguendo per Via Giovanni Patturelli fino Via Annibale Ceccano con arrivo all’Ufficio Scolastico Provinciale. Alla manifestazione, che ha ricevuto l’adesione di Legambiente, del Movimento Speranza Provinciale e di altre associazioni, hanno preso parte tra gli altri S.E. Mons. Raffaele Nogaro Vescovo emerito di Caserta, che ha portato un importante contributo alla manifestazione, il Presidente della Comunità Montana del Matese Fabrizio Pepe, Il Presidente del Parco Regionale del Matese Pino Falco, il consigliere provinciale Stefano Giaquinto, Andrea Boggia, dirigente nazionale della “Giovane Italia”, la Testimonial per la Pace Agnese Ginocchio, i sindaci e rappresentanti di tutti i 17 comuni della Comunità Montana del Matese insieme ai comitati dei genitori e degli insegnanti costituitisi per la difesa delle scuole nei piccoli comuni del Matese. Presenti inoltra alcune istituzioni della provincia di Caserta: Enrico Milani, ex assessore provinciale; Adriana D’Amico, ex assessore del Comune di Caserta e rappresentanti di alcuni sindacati. Arrivati presso il C.S.A. una delegazione dei manifestanti composta dai Sindaci dei comuni interessati, dal consigliere provinciale Stefano Giaquinto e dai rappresentanti degli enti territoriali è stata ricevuta dal Dirigente Provinciale Vincenzo Di Matteo che manifestando la propria disponibilità ha fissato un incontro nel pomeriggio a Napoli dal Dirigente Regionale per risolvere il problema. Nel pomeriggio la delegazione trattante si è trasferita a Napoli dove ha svolto un incontro fino a tarda sera con il Dirigente Regionale per analizzare le problematiche delle scuole di montagna del Matese, conclusosi con la promessa che le varie richieste saranno analizzate e valutate singolarmente. Le popolazioni del Matese chiedono che venga rispettata l’applicazione del D.P.R. 81/2009 in merito al confronto con gli enti locali, finora del tutto inesistente, ed alle deroghe sul numero minimo di alunni per classe previsto per i piccoli paesi montani che possono essere anche meno di dieci al posto delle improponibili pluriclassi e/o triclassi. Chiedono inoltre la nomina di insegnanti stabili che diano garanzia di continuità didattica pluriennale con l’ obbligo per gli insegnanti nominati nelle scuole di montagna a rimanere in loco almeno tre anni. Per rilanciare le scuole di montagna necessita uno stanziamento immediato di risorse per il funzionamento scolastico ordinario adeguato alle necessità e stanziamenti straordinari per il potenziamento di laboratori, servizi e progetti mirati ad attenuare i disagi ambientali. (Articolo a cura del giornalista matesino Pietro Rossi)

Segue:
“Volantino su motivazioni e richieste” Per una scuola “all’ALTEZZA” dei nostri Comuni

E’ vero, i nostri sono piccoli Comuni, ma non vogliamo una scuola ancora più piccola. Non chiediamo la luna, ma solamente che vengano accolte quattro piccole richieste:
1) Rispetto puntuale e piena applicazione del D.P.R. 81/2009 in merito al confronto con gli enti locali (finora del tutto inesistente) ed alle deroghe sul numero minimo di alunni per classe previsto per i piccoli paesi montani (che possono essere anche meno di dieci al posto delle improponibili pluriclassi e/o triclassi);
2) Nomina immediata di insegnanti stabili e garanzia di continuità didattica pluriennale (se le scuole aprono a Settembre l’Ufficio Scolastico Provinciale di Caserta deve garantire per la data di apertura, così come normalmente succede in tutte le altre Province Italiane, le nomine di tutti gli insegnanti);
3) Obbligo per gli insegnanti nominati nelle scuole di montagna a rimanere in loco almeno tre anni;
4) Stanziamento immediato di risorse per il funzionamento scolastico ordinario adeguato alle necessità e stanziamenti straordinari per il potenziamento di laboratori, servizi e progetti mirati ad attenuare i disagi ambientali. In nome della razionalizzazione e della lotta agli sprechi, non si può mettere a rischio il destino di tante piccole comunità che rischiano di scomparire unitamente alle loro identità, alle loro culture, alle loro tradizioni.
Il Matese dona tanto ossigeno … ma gliene tolgono sempre di più

Pubblicato da red. prov. “Alto Casertano-Matesino & d”

mercoledì 6 ottobre 2010

Caserta- Lino Martone (Altragricoltura, SIAAB) invia gli Auguri ad Agnese Ginocchio

Caserta- Lino Martone (nella foto), presidente provinciale del sindacato Altragricoltura e della SIAB, in occasione della Festa di S. Francesco di Assisi, giorno in cui ricorre la data di compleanno di Agnese Ginocchio, rappresentante del Movimento per la Pace della provincia, ha inviato su Facebook il suo particolare messaggio di Augurio alla Testimonial della Pace. Riportiamo di seguito il messaggio: "Battersi come fai tu ogni giorno per Pace e giustizia, in modo volontario, sempre con il sorriso, nonostante l'evidente decadenza morale e civile del momento, significa che conservi una grande profonda fiducia nell' Umanità e nel Popolo e questo rappresenta il più grande "atto rivoluzionario" possibile. Nel giorno del tuo compleanno ti auguro di mantenere sempre alta questa fiducia Auguri da Lino Martone". A questo aggiungiamo che i messaggi augurali che si sono susseguiti in questo giorno sulla sua bacheca di Facebook della Testimonial della Pace, provenienti da un capo all'altro della provincia, dall'Italia e dall'estero, sono stati davvero tanti (ne sono stati calcolati circa 600), segno di stima e di affetto che questa piccola e grande Donna, attivista di Pace e di solidarietà, si é riuscita a conquistare, in vista del suo inarrestabile e alquanto arduo "impegno per la Pace" senza se e senza ma, unito ad un grande amore sviscerato per la sua terra d'origine. "Auguri Agnese da tutti noi e da quanti, vicini e lontani ti seguono e ti portano un gran bene per quello che fai e che sei. Sei un "simbolo" per tutti noi. Grazie di esistere" (Comunicato stampa)

"Per una Politica di Pace!" Manifesto pubblico rivolto ai politici italiani e del sud..

MANIFESTO pubblico rivolto a tutti i politici italiani e del sud! (da stampare, da far recapitare a chi esercita un ruolo politico, da condividere e da diffondere ampiamente)

(nella foto "Giorgio La Pira, Uomo, politico e SINDACO "Messaggero di PACE")

"Egregi Signori politici prendete esempio...praticate azioni nonviolente di Pace e il nostro paese dallo stato di tristezza causato dal marciume e dagli scandali senza fine che voi stessi politici avete permesso a causa delle vostre azioni illecite, si trasformerà in una nazione (oasi) di Gioia e di serenità, e rifiorirà finalmente il vero volto dell'Italia. Una Nazione che passi alla tristezza alla danza....Ma per farlo é necessario che ognuno si faccia il proprio esame di coscienza, e si rimbocchi le maniche per salvare il salvabile. Occorre allora un'a ltra cultura..: la Pace, che sia fondata sul principio di dialogo e di nonviolenza! La Pace é l' unica strada, l'unico sbocco per un futuro certo e una politica di servizio verace! La POLITICA ITALIANA perché riacquisti 'CREDIBILITA' e fiducia ha necessariamente bisogno di praticare azioni nonviolente, e quindi di riconciliarsi e di riappacificarsi. Al di là di ogni speculazione fatta nel sacrosanto nome della Pace, affermiamo che quanto quì dichiarato non é utopia ma pura realtà! La PACE sconfigge l'arroganza, disarma gli animi e avvicina gli uomini - fratelli. Il politico che pratica la PACE é un uomo SAGGIO, che costruisce la sua casa (impegno politico-civile) sulla 'Roccia'(stabilità, coerenza, trasparenza), e ancora per la sua scelta di Pace il Politico diventa un UOMO docile, mansueto e vicino ai bisogni reali della sua gente, se ne fa carico e cerca di risolverli con tutte le sue forze (amore, passione)! In Italia vogliamo una Politica così: di "servizio". La Pace é l'unica strada per la salvezza dell' Italia e del sud...Senza questa condizione la politica si avvia all'affondo totale e per l'Italia sarà un periodo buio della Storia...La politica perché recuperi credibilità pratichi dunque azioni nonviolente, e si trasformi in Politica di e per la Pace. Se non ci rispetteremo come fratelli, moriremo tutti come stolti!"

(By: Agnese Ginocchio - Movimento Internazionale per la Pace e la Salvaguardia del Creato-III Millennio)
" 2 Ottobre celebrazione della Giornata Internazionale della Nonviolenza"