venerdì 7 gennaio 2011

Resoconto delle attività svolte nel periodo di Natale, Il Natale della solidarietà e della Pace e l'incontro con "FARAD"

Le feste di Natale sono terminate, ma possiamo tirare su un resoconto delle attività di sensibilizzazione svolte in questo periodo, che hanno avuto lo scopo di lanciare un segnale diverso dal solito clima di dispersione, di esteriorità diffuso dall'epoca del consumismo, e soprattutto abbiamo voluto ri-lanciare il vero messaggio che proviene dalla festa del Natale, che non é spreco, ricchi cenoni e feste pagane, ma condivisione, fare comunità e solidarietà con chi é meno fortunato di noi...In questo periodo come Movimento per la Pace siamo stati impegnati ad accendere in due luoghi 'simbolo' della città di Alife (mia cittadina di origine), il "Fuoco-Falò della Pace", bellissima iniziativa che abbiamo condiviso qualche giorno prima di Natale insieme alle famiglie residenti nella zona delle palazzine Gescal in via S. Di Giacomo (dette case popolari in alifano) e successivamente il primo giorno dell'anno nuovo, dedicato per eccellenza alla Pace,  insieme a quelle della zona delle Torri nel vecchio castello diroccato ( meglio conosciute in dialetto alifano: "n'gopp'é turri" , se non si dice così non si capisce ) in via Mura Romane. Con le offerte della precedente edizione della "Cena per la Pace" svoltasi lo scorso giugno 2010 in Alife, abbiamo acquistato panettoni che sono stati donati alle famiglie delle palazzine e delle torri che hanno preso parte al "Fuoco della Pace" e poi inoltre sono stati portati a tante altre famiglie precarie che abitano nel territorio alifano e frazioni limitrofe. Inoltre i panettoni sono stati distribuiti anche alle Case Famiglia presenti nella zona di Alife, Piedimonte Matese, S. Potito S. ( la casa é collegata con quella di Vairano Scalo) e Caserta. Il 29 Dicembre 2010 il nostrop Movimento per la Pace ha organizzato a Caserta l' ultima edizione della "Cena - pizza di solidarietà per la PACE", raccolta fondi pro bambini disagiati ospiti presso le case famiglia del territorio casertano e figli di famiglie precarie. La citata "Cena per la Pace" tra i convenuti all'evento di beneficenza, ha avuto la presenza del comandante Generale on. Alessandro Della Posta, del Co.S.Int (Corpi Sanitari  Internazionali  della Croce Rossa Garibaldina) arrivato appositamente da Roma con una delegazione del Co.S.Int. della regione Campania e della sezione di S. Maria Capua Vetere(Ce). Il Generale Della Posta a nome del Co.S.Int ci ha fatto dono di 400 capi di vestiario(magliette) per bambini e bambine dai 4 ai 12 anni, che abbiamo cominciato a distribuire a partire dal giorno dell' Epifania a molti bambini figli di famiglie precarie di Alife, tra queste una famiglia la cui giovane madre é stata colpita da un cancro al seno e proprio nel giorne dell''Epifania giaceva nel letto per via dei fortissimi dolori post cura chemioterapica, speriamo che Dio aiuti questa giovane mamma, le dia tanta forza e sostegno nel superare questa malattia ed inoltre riceva tanta solidarietà dalla gente... Nei prossimi giorni saranno distribuite a gli altri bambini ospiti presso le Case Famiglia della provincia. l' 8 gennaio ci siamo recati presso la Casa famiglia " Augusta" di Curti(CE) insieme ai cari amici che hanno collaborato nell' organizzazione della "Cena dell Pace" del 29 Dicembre a Caserta: "Carlo D'Andrea"(ex assessore comunale sannicolese) insieme alla moglie prof.ssa Grazia Del Villano e le giovani figlie "Valeria e Maria Laura D’Andrea" (studentesse); la docente sannicolese "Antonella Maddaloni" con le figlie: la giovanissima "Valeria"(che ha portano tantissimi suoi giocattoli in regalo ai bambini della casa famiglia suoi coetanei, e la giovane "Sabrina" e infine ancora insieme noi  "Andrea Pioltini" fotoreporter.

"Inoltre, grazie sempre alle offerte raccolte durante la precedente edizione della "Cena della Pace", siamo riusciti ad aiutare una signora rumena che si trova a lavorare in Alife, la quale aveva urgentemente bisogno di trovare i soldi per pagarsi il biglietto e ritornare in Romania, in quanto ieri ha saputo (tramite la madre che l'aveva avvisata per telefono) che suo figlio ( un bambino di 7 anni) si é sentito male ed é stato ricoverato d'urgenza all' ospedale per forti crisi respiratorie. Questa signora stamane era disperata e piangeva, non aveva soldi per il biglietto, perché non aveva ancora ricevuto lo stipendio per il suo lavoro ( é una precaria..) e non sapeva come fare...."Madre Pace" ha pensato anche a lei...Un "Grazie" soprattutto ai tanti amici che partecipando alla precedente edizione della "Cena della Pace" hanno sostenuto e creduto in questa causa di solidarietà. Grazie a "VOI" che abbiamo potuto regalare un sorriso ed una speranza di Pace! Senza una Speranza di Pace il mondo cos'é? Un caro saluto di Pace a tutti e Auguri di Buon Natale  e di Buon anno di impegno e di Pace!"

Per chi sta scrivendo questo resoconto, quest'anno la Festa del Natale é stata partticolarmente significativa per via di alcune cose accadutole in prima persona: la perdita del portamonete(come già raccontato nei post precedenti), al termine di una giornata di lavoro interamente dedicata al volontariato (la consegna dei panettoni alle famiglie), ed il ritrovamento- a dir poco misterioso- dello stesso portamonete nel primo giorno dell'anno, con tutti i soldi (tra i 10-12 euro) e le schede contenute nello stesso, senza che vi mancasse una carta...Inutile spiegare l'enorme senso di stupore e di meraviglia provato dalla stessa(che aveva ormai perso ogni speranza nel ritrovamento e a dire la verità non ci pensava proprio più...)di fronte all'accaduto. Sembrava come un' intervento che aveva quasi del miracoloso...Grazie alla "Pace"!


 Ed ancora un altro episodio molto importante ha scandito queste festività natalizie. L'incontro con "FARAD"(nella foto in alto)...

La storia di Farad ( alcuni particolari)
Chi era (é  )Farad? Farad era ( é) un signore straniero di origine iraniana, un rifugiato politico,  fuggito in Italia da una tristissima storia, che Agnese conobbe oltre 3 anni fa a Caserta, all' epoca si arrangiava a fare quel che poteva ed in quel momento svolgeva il lavoro precario di parcheggiatore abusivo per guadagnarsi qualcosa da vivere. Dall'aspetto sembrava un barbone trasandato e abbandonato a se. Dopo averlo incontrato più volte nella zona del parcheggio alla stazione di Caserta, ed in seguito ad una serie di circostanze,  fra queste in particolare la fascetta della Pace che Agnese portava (e porta) intorno al collo sempre con se, che il signor Farad cominciò a parlare e a fare quindi amicizia con Agnese . Le prime sue batture furono: "La Pace, cos'é la Pace? La Pace non esiste...". Ed Agnese rispose: la Pace é una condizione che noi dobbiamo costruire con il nostro impegno quotidiano, la Pace é l'affermazione della Giustizia e di uno stato di Diritto..., ma bisogna lavorarci...". Questa la prima risposta. A questo seguirono successivamente alcuni altri incontri sempre presso la stazione di Caserta(lì dove Agnese parcheggiava l'auto). Ma da quelle prime battute, posso dire che quello straniero mi colpì in maniera particolare e così volli cominciare a capirci di più. Soprattutto mi colpì la sua maniera di avvicinarsi, con garbo,  il suo modo di parlare e di farsi capire, leggeva  e scriveva l'italiano..Non era il solito straniero. Il sign. Farad, mi raccontò di trovarsi in quello stato ( enza casa, senza una lira e senza documenti, tra questi il "permesso di soggiorno" che gli avrebbe permesso di lavorare regolarmente..), perché vittima di un incidente. La persona che lo aveva investito (l'incidente accadde a Napoli), se ne scappò, per cui ogni tentativo di rintracciarla fu inutile. Venne ricoverato all'ospedale per le cure. Ma quando fu rimesso non avendo ne documenti e ne un soldo, non poteva permettersi più di vivere in una casa,la perdita del permesso di soggiorno gli impediva di trovare lavoro. Dovette abbandonare la sua abitazione che aveva in affitto e così cominciò a dormire per le strade sotto i porticati e a vagare come un barbone, finché non arrivò a Caserta e non incontrò la sottoscritta, che, dopo aver appreso la sua storia, si ripromise di toglierlo dalla strada. Farad, si vedeva,  non si era ancora rimesso del tutto dall'incidente. Non poteva vivere in quello stato tra l'altro cominciava il primo freddo invernale, non poteva assolutamente vivere per strada a contatto con le intemperie della stagione invernale. Anche questa storia riguardava l'impegno per la Pace, e così dopo averne parlato con diverse amiche, impegnate anche loro nel campo dell'associazionismo e del volontariato a Caserta, con le quali mi frequentavo all' epoca( fra queste Linda Iannone e Rosa Arbolino), dopo averne parlato anche con alcuni responsabili dell'ex Canapificio(che si occupanod ei diritti dei migranti) e fatto conoscere la storia al Vescovo Raffaele Nogaro (ci recammo da lui per parlarne di persona), il quale si mise subito a disposizione e ci disse di contattare la "Tenda di Abramo" e grazie infine all'intervento dell' allora Assessore alle politiche sociali e all'immigrazione: dott.ssa Adriana D'Amico( presente all'ultima "Cena della Pace" del 29 dicembre  a Caserta). Farad fu tolto dalla strada e poi condotto alla "Tenda di Abramo"( la struttura della Caritas di Caserta che ospita gli stranieri con gravi difficoltà e senza permesso di soggiorno...). Dopo averlo sistemato lì e tolto finalmente dalle intemperie della strada, potei mettermi l'animo in Pace e dormire sonni tranquilli. Da allora Farad é stato ospite alla Tenda di Abramo per diversi mesi, anni....Non ci siamo più sentiti, ma sapevo che ormai Lui stava bene e che i responsabili si stavano occupando anche del suo caso, quello cioé di fargli recuperare il Permesso di soggiorno, il documento che gli serviva per ritornare a vivere regolarmente... Qualche anno fa l'amica Linda Iannone mi disse che aveva saputo che Farad  non c'era più, se ne era andato dalla Tenda di Abramo e non mi aveva saputo dire che fine avesse fatto. Su questa cosa ci ero rimasta un pò dispiaciuta, ben conoscendo la sua storia e quello che si era fatto per sistemarlo. Non sapevo come fare per contattarlo, non avevo un suo recapito cell. Così é successo che quest'anno nel pomeriggio della vigilia di Natale 2010  mentre mi trovavo a Caserta ( dove mi ero recata per consegnare l'invito ai due vescovi Farina e Nogaro per la Cena della Pace del 29 dicembre, mi era stato detto che il vescovo Farina si trovasse alla Chiesa di S. Anna per il pranzo con i poveri, ragion per cui mi ero recata lì per avere la possibilità di incontrarlo di persona, ma essendo arrivata con notevole ritardo, non lo trovai, il pranzo era già terminato e così fui costretta a recarmi a piedi verso il Duomo. Pioveva a dirotto e m'inzuppai tutti i piedi. Ad un certo punto mentre camminavo lungo il Corso in via Trieste, in mezzo alla folla che passeggiava per le ultime spese natalizia, mi vidi spuntare avanti una persona: era FARAD! Quale fu la gioia sia da parte mia che sua, nell'esserci ritrovati. Soprattutto per me constatare che lui ora, rispetto al passato, aveva un aspetto ben curato; in poche parole, mi aveva dato un ottima impressione e me n rallegrai..Farad, mi raccontò, che si trovava a passeggiare da quelle parti, quando ad un certo punto, guardando da dietro ebbe l'impressione di riconoscermi dalla capigliatura e così decise di seguirmi per capire se effettivamente fossi davvero io o si fosse trattato solamente di  una svista. Non fu vano il suo tentativo, quella persona ero veramente io...Così dopo i primi riti di saluto percorremmo insieme il restante tratto fino al Duomo, datosi che io dovevo ancora consegnare gli innviti ai due Vescovi, o almeno lasciarli a qualcuno. Dopo avere  infine assolto anche questa cosa( l' invito per il vescovo Farina lo consegnai ad un seminarista "Stefano" che si trovava in sagrestia, mentre l' invito per il vescovo Nogaro lo lasciammo sotto la porta della sua abitazione sita nei pressi del Duomo), io potetti dire di avere concluso la mia giornata-missione. Ritornai verso il parcheggio apresso la stazione, proprio dove 3 anni fa conobbi Farad, che mi accompagnò fino alla stazione tutto contento di avermi ritrovata. Prima però Farad volle portarmi in un bar per offrirmi un caffè. In un primo momento mi rifiutai, ma in seguito alla sua insistenza, proprio perché lui mi fece capire che se anni fa, dopo l' incidente non poteva più permetterselo, perché non aveva una lira, ora che era ritornato alla normalità, era ben fiero di potermi offriree un caffè, ma oltre al caffé mi offrì anche un pasticcino che io accettai volentieri...Farad, mi spiegò di essersene andato dalla Tenda di Abramo, perché i responsabili della Tenda avevano provveduto alla regolamentazione dei suoi documenti e che quindi una volta riavuto il "Permesso di soggiorno", non si rendeva più necessaria la sua presenza di ospite presso la struttura. Così Farad cominciò a cercare lavoro e casa per rientrare nella normalità. Io quel giorno portavo con me uno di quei panettoni che nei giorni precedenti ero andanta a distribuire in giro per le famiglie. Lo avevo preso e portavo con me perché - mi dicevo( per la verità lo sentivo) - che dovevo donarlo a 'qualcuno' e quel 'qualcuno fu proprio lui "Farad!". Questa storia e quest' incontro - ancora una volta mosso da "Qualcuno" che veglia dall'alto e che muove tutte le cose- per me é stato un bellissimo regala del Natale della solidarietà e della Pace. Quasi una risposta e un'appagamento alle mie fatiche dei giorni precedenti... L'impegno per la causa di Pace, anche questa volta non é stato vano. Farad, quando mi ha ritrovata come tre anni fa, aveva notato la mia fascetta della Pace che continuo a portare, come un segno indelebile e come impegno di questa scelta, di questo cammino costante....E mi disse: "Pace"! "Io grazie a Te e alla tua "Pace" che, dopo la brutta storia dell' incidente, incontrandoti sulla mia strada, sono ritornato a vivere...Non dimentico quello che Tu, come gli altri amici che in seguito alla tua segnalazione si interessarono alla mia vicenda, hai fatto per me. Ma tu sei stata la prima persona che incontrai.....
Farad oggi lavora uin un locale a Caserta. Ma Farad  non é un ignorante. Quando viveva in Iran lavorava presso una banca, era un professore, laureato in Scienze politiche. Si interessava di diritti civili, rifiutava di obbedire al regime dittatoriale del suo Governo, perché ingiusto. Tutto ciò però gli costò molto caro, perché il governo cominciò a perseguitare lui e la sua la sua famiglia. Fece uccidere la moglie, che aspettava un bambino (Farad si era sposato da poco) e Farad fece giusto in tempo a sfuggire alla morte. Arrivò diversi anni fa in Italia, fu accolto come rifugiato politico, era esanime per avere perso tutti i suoi affetti, con una triste e dolorosa storia alle spalle difficile da dimenticare.... Ancora oggi, quando gli si domanda il perché della sua venuta in Italia, lui fa fatica a parlarne, e anzi, non ne vuole proprio parlare per non riaprire quelle profondi ferite che gli causarono e gli causano, ogni volta che ci pensa, sofferenze indicibili.....Alcuni giornalisti qualche anno fa, gli avevano chiesto di raccontare la sua storia, ma lui, per non riaprire una parte di quel passato che preferisce dimenticare non volle. Farad,  ti auguro tanta forza e Coraggio, Madre Pace ti sia di sostegno e di aiuto ora e sempre! (da: Agnese Ginocchio, Movimento per la Pace)

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