domenica 20 gennaio 2019

In memoria di Giovanni Ginocchio, titolare dell’ esercizio commerciale sito in Alife in piazza Vescovado, nel suo 36° anniversario della dipartita

Nella foto, la cerimonia presso l’aula Consiliare del Comune di Alife, alla presenza dell’allora Sindaco Pasqualino Isabella, vice sindaco Domenico Bergamin, Vittorio Labagnara, referente della Confcommercio locale, Antonio Capasso, fondatore dell’omonima Banca Capasso e altri volti conosciuti. 

Cerimonia di premiazione ai primi imprenditori alifani. In questa storica foto risalente a qualche anno prima della sua dipartita, presso l’aula Consiliare del Comune di Alife(CE), alla presenza dell’allora Sindaco di Alife Dott. Pasqualino Isabella e del sign.Vittorio Labagnara, referente della
Confcommercio locale, (nella foto si intravede anche il Presidente provinciale Confcommercio, il Sign. Antonio Capasso, fondatore dell’omonima Banca Capasso di Alife e altri volti conosciuti..) Giovanni Ginocchio viene premiato ricevendo l’ ‘Attestato di “Encomio” dall’allora Presidente provinciale dell' Ascom Enasco Luigi Caterino, essendo stato uno dei primi ad avere aperto negli anni del dopoguerra l’attività commerciale di Mobili, elettrodomestici e gas in bombole in Alife, favorendo lo sviluppo locale. Chiunque lo ha conosciuto ricorda all’epoca nella figura di “Giovanni Ginocchio” una persona perbene sempre affabile e disponibile con tutti, servizievole, umile, che svolgeva con abnegazione e passione il suo lavoro, cercando sempre di accontentare tutti, specie chi si trovava in difficoltà economica e non poteva pagare. Ma soprattutto Giovanni Ginocchio viene ricordato perché non ha mai approfittato di nessuno, tant’è che alla sua prematura morte ( deceduto alla giovane età di anni 66 ) molta della sua clientela che aveva sempre soddisfatto e cercato di accontentare, rimpianse quell’uomo che gli aveva fatto del bene. Molte persone dopo la sua morte riferirono di avere ricevuto benefici anche economici. Ma ci sono stati anche tanti approfittatoti che beneficiarono del suo buon cuore e di quello della moglie Sign.a Speranza, che dimenticarono di assolvere ai doveri e alle promesse stabilite in vita. Giovanni Ginocchio a differenza di altri che cercano sempre di ricavare vantaggio, non si è arricchito, non ha costruito palazzi, ma ha lasciato un patrimonio di valori alla famiglia erede: l’amata moglie e madre esemplare “Speranza” che si è spenta nell’anno 2017 ed i suoi figli Raffaele ed Agnese. Dopo la sua morte seppur tra molteplici difficoltà affrontate in famiglia, l’attività commerciale ereditata dal figlio Raffaele ( noto anche per la sua forte passione agonistica di biker, a motivo della quale ha partecipato a molte gare ed ha ricevuto viversi trofei) che all’epoca dei fatti era davvero molto giovane, andò avanti, e ancora oggi r-esiste. Una piccola bottega che rappresenta la speranza e uno spiraglio di luce di un’ Alife che non si rassegna, né si arrende alla crisi, che si rimbocca le maniche finché avrà forza necessaria per farlo, cercando di resistere alla crisi che sta investendo la piccola imprenditoria nei centri di periferia. Chiunque entra in questa bottega sa che può trovare tutto ciò che cerca, di ricevere sempre disponibilità, garanzia, prezzi davvero stracciati in cambio di qualità. Forse non si vedranno molte cose, come quando capita di trovarsi di fronte ai grossi centri commerciali o altre attività che espongono materiale di indubbia provenienza e qualità che certamente non giovano all’ economia locale, piuttosto contribuiscono a dare il colpo di grazia alle piccole attività e alla vita locale delle comunità, ma certamente entrando in questa piccola bottega si avranno di fonte facce pulite che non si sono mai macchiate di marcio e di illecito. Questa è appunto l’eredità che ha lasciato Giovanni Ginocchio, ex immigrato in Canada, che ha patito la guerra, la fame e la povertà in tempi di guerra. Una vita spesa onestamente a servizio della famiglia e della comunità territoriale, un immenso patrimonio di valori che ha trasmesso ai suoi eredi: l’onestà e la vera amicizia, vere doti che non è possibile acquistare con il denaro. “Sosteniamo il commercio locale”. Veniteci a trovare! ( In memoria di Giovanni Ginocchio; i figli “Raffaele ed Agnese” )

(tratto da Matese News)

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