martedì 8 novembre 2016

Dall'Albero della Pace: Commemorazione del 4 Novembre e Messaggio "Un' altra difesa è possibile"

Commemorazione del 4 Novembre e Messaggio di Pace "Un' altra difesa è possibile"

 MATESE TERRA DI PACE- ALIFE. I percorsi della memoria storica. Dall' ALBERO della PACE, il Monumento vivo dedicato ai caduti di tutte le guerre che fu piantato durante lo storico passaggio della "Fiaccola della Pace" dei 100 anni della grande guerra, insieme al gruppo dei giovanissimi, il Movimento Internazionale per la Pace III Millennio della Provincia di Caserta, ha RICORDATO e COMMEMORATO IL 4 Novembre 2016 lanciando l'iniziativa di Pace: "Un' altra difesa è possibile". 100 anni di guerre BASTANO! BASTA guerre! La Fiaccola della Pace, simbolo di luce in questo tempo di tenebre, è stata l'unica fiamma che ha illuminato questa serata, accanto all'Albero della Pace, simbolo di vita in un tempo in cui la vita viene annichilita da guerre, tragedie e malattie, ma che invece deve essere necessariamente coltivata e custodita ogni
giorno con le azioni... Alla presenza della Presidente Agnese Ginocchio, del vice Presidente Gino Ponsillo e di una rappresentanza dei giovanissimi, contro le retoriche commemorazioni ufficiali, è stato lanciato il messaggio sul reale significato di questa ricorrenza, ed in linea con la Rete nazionale è stato lanciato l'appello per l'iniziativa: Un'altra difesa è possibile. Hanno declamato l' appello il prof. Gino Ponsillo e la Presidente Agnese Ginocchio. Ancora una volta partendo dagli orrori della grande guerra, sono state ricordate tutte le guerre nel mondo, i conflitti in corso, il dramma dei profughi, dei bambini colpiti e dilaniati dalle bombe, il dramma del conflitto siriano, Afghano, mediorientale, africano, Yemenita...E l'importanza di prestare attenzione a questi argomenti e di impegnarsi a difende re la Pace valore sacrosanto e supremo della storia dal quale dipende il futuro del mondo. I giovanissimi Maria Pia Biondi, Benedetta Porceddu, Nicole Conte e a seguire Luigi, Angelo, Antonio, Simon, Alessio, Teo, Mario e Gianpiero, hanno lanciato slogan sula Pace. Il giovane Pasquale Biondi ha tenuto la Fiaccola della Pace durante tutta la durata dell'incontro ( un ringraziamento alla Sign.ra Maria Luisa per averci fatto da supporto per le riprese video) Di seguito si riporta una parte dei testo della campagna: Un'altra difesa è possibile, e altri testi declamati durante il momento di riflessione. LA PACE E’ L’UNICA STRADA ALLA FOLLIA DELLA GUERRA! Un’altra difesa è possibile. Il Movimento Nonviolento, PeaceLink, il Centro di ricerca per la Pace e i diritti umani di Viterbo e altre associazioni hanno lanciato per il 4 novembre l'iniziativa "Ogni vittima ha il volto di Abele", affinché in ogni città si svolgano commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre. OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE Il 4 novembre il Movimento per la Pace in tutte le città d'Italia commemora attraverso iniziative nonviolente le vittime di tutte le guerre. Sono commemorazioni che rappresentano il nostro solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze. Affinché il 4 novembre, anniversario della fine dell' "inutile strage" della prima guerra mondiale, diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre, gli esseri umani viventi esprimano, rinnovano, inverano l'impegno per la Pace affinché non ci siano mai più guerre, mai più uccisioni, mai più persecuzioni, mai più terrore e stragi. La prima guerra mondiale costo' all'Italia 650 mila morti e un milione di mutilati e feriti, molti di piu' di quanti erano gli abitanti di Trento e Trieste, i territori ottenuti con la vittoria della guerra, che erano gia' stati promessi all'Italia dall'Austria in cambio della non belligeranza. Per questo sosteniamo la Campagna “Un'altra difesa è possibile” che ha depositato in Parlamento la proposta di legge di iniziativa popolare per l'istituzione e il finanziamento del Dipartimento per la difesa civile, non armata e nonviolenta. Obiettivo della Campagna è quello di organizzare la difesa civile, non armata e nonviolenta – ossia la difesa della Costituzione e dei diritti civili e sociali che in essa sono affermati; la preparazione di mezzi e strumenti non armati di intervento nelle controversie internazionali; la difesa dell’integrità della vita, dei beni e dell’ambiente dai danni che derivano dalle calamità naturali, dal consumo di territorio e dalla cattiva gestione dei beni comuni Anziché finanziare cacciabombardieri, sommergibili, portaerei e missioni di guerra, che lasciano il Paese indifeso dalle vere minacce che lo colpiscono e lo rendono invece minaccioso agli occhi del mondo. La Campagna vuole aprire un confronto pubblico per ridefinire i concetti di difesa, sicurezza, minaccia, dando centralità alla Costituzione che “ripudia la guerra” (art. 11). Essa afferma la difesa dei diritti di cittadinanza ed affida ad ogni cittadino il “sacro dovere della difesa della patria” (art. 52). LA PACE E’ L’UNICA STRADA ALLA FOLLIA DELLA GUERRA! Il 4 novembre è giorno di lutto per la partecipazione all’inutile strage della Prima Guerra Mondiale. Desideriamo rendere omaggio alle vittime della guerra passata e di tutte le guerre in corso e cogliamo ancora una volta l’occasione per ricordare l’importanza di impegnarsi ogni giorno per la promozione di una cultura di Pace e difendere così le vite umane. La Pace richiede un cammino fondato sulla pratica della nonviolenza. Solo opponendoci a tutte le guerre possiamo bene onorare la memoria delle persone e fra questi tanti nostri cari, che dalle guerre sono stati uccise. Affermiamo il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per aderire al Diritto umano alla Pace, per salvare le vite, rispettare la dignità e difendere i diritti di tutti gli esseri umani. Per costruire la Pace... ricominciamo dalle nostre città! Troppi venti di guerra spirano ancora nel mondo: in Medio Oriente, con la minaccia rappresentata dal tentativo dell'Iran di dotarsi di testate nucleari e la minaccia israeliana di intervenire con la forza aerea per distruggere i siti dove si sta arricchendo l'uranio; in Siria, ove è in atto una sanguinosa guerra civile, dopo quelle che si sono sviluppate lo scorso anno in Libia ed in Egitto, per responsabilità di regimi dittatoriali che cercano di soffocare con la forza le istanze di libertà delle proprie popolazioni; in quasi 60 Paesi, la maggior parte dei quali in Africa, in cui ci si uccide quotidianamente senza che il nostro ricco mondo ne sappia nulla. In questo contesto, la Pace sembra ancora un sogno lontano. A ciò aggiungiamo una crisi economica mondiale che sta mettendo in crisi il modello di sviluppo al quale finora ci siamo sempre affidati. L'impressione che noi comuni cittadini rischiamo di avere è quella di essere davvero impotenti davanti a questo devastante scenario. Eppure... "La Pace inizia dalle nostre città": questo vogliamo gridare a gran voce noi giovanissimi da questa nostra città e invitiamo gli adulti a prestare attenzione alle nostre voci e a questi appelli, ed aiutarci per assicurarci un futuro vivibile e non impossibile! Ripartire dalle nostre comunità per costruire la cultura dei diritti è anche l'idea fondamentale che ha dato vita alla storica mobilitazione delle Marce per la Pace ed in particolare al passaggio della “Fiaccola della Pace”, un cammino in marcia che, attraversando le nostre città e i nostri territori in questi ultimi anni, rappresenta un segnale di risveglio e di attenzione a questi temi fondanti, rivolto in particolare a chi impegnarsi su questi temi non ci aveva mai pensato. Ma che cosa vuol dire ripartire dalle nostre città per costruire la Pace. Chi il 4 novembre festeggia la "vittoria" farebbe bene a rileggere questa lettera scritta da una vittima, semianalfabeta, ma con le idee molto piu' sincere e molto piu' chiare di tanti intellettuali ed editorialisti di oggi: Lettera di protesta di un italiano, Padova, 28 maggio 1916. Signor re, basta tanto macello di carne umana. Loro signori tutti birboni sono in salvo, i nostri poveri tutti al macello. Volete conquistare la terra e ammazzare i cittadini? Dite voi signori di amare la Patria e intanto distruggete chi la rende grande e gloriosa. Uccisa la gioventù e molti padri di famiglia chi lavorerà le terre italiane? Invece della guerra se aveste avuto buon senso avreste fatto lavorare tante terre incolte, e così far sfamare i popoli, ma no, li volete ammazzare. Un padre che ama i suoi figli non cerca di ucciderli per acquistare terra, lei invece si proclama padre della Nazione... che padre è? E la faccia finita che è ora, basta la guerra così infame e ingiusta. Siamo tutti stanchi: domme, bambini, uomini, anziani. La nostra bella Italia prima si diceva fiore d'Europa, ora invece lutto e pianto. A Bussonelo (TO) una lapide che fu distrutta nel 1921 cominciava con queste parole PER QUELLO CHE FU SOFFERTO NELL'OZIO DEPRAVANTE DELLA CASERMA SOTTO IL BASTONE DELLA SERVITU' NEL LEZZO DELLE TRINCEE NELLE VIGILIE DI MAGNIFICATE CARNEFICINE... . Il monumento ai caduti di Tolentino (MC), distrutto nel 1922, recitava queste parole POSSA LA SANTITA' DEL LAVORO REDENTO FUGARE E UCCIDERE PER SEMPRE IL SANGUINANTE SPETTRO DELLA GUERRA PER NOI E PER TUTTE LE GENTI DEL MONDO QUESTA LA SPERANZA E LA MALEDIZIONE NOSTRA CONTRO CHI LA GUERRA VOLLE E RISOGNA (Finale:)"Perché non vi siano né l'oppressione del popolo né le inutili guerre, e perché nessuno s'indigni più contro coloro che sembrano a essere i colpevoli di tutto ciò, occorrerebbe in realtà ben poco, e precisamente e unicamente che gli uomini capiscano come stanno veramente le cose, e le chiamino con il loro nome; e sappiano che un esercito è uno strumento d'omicidio e che il costruire armi e comandare un esercito – ovverosia ciò di cui si occupano con tanta disinvoltura i re, gli imperatori, i presidenti – è soltanto una preparazione all'omicidio" ( Tratto da Lev Tolstoj, Non uccidere - 1900 ( A cura del Movimento Internazionale per la Pace e la Salvaguardia del Creato III Millennio, provincia di Caserta, Regione Campania) Note: Brano finale stralcio tratto da "Bandiere di Pace" di Agnese Ginocchio

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