venerdì 22 luglio 2011

ONG denunciano: Governo taglia i fondi alla cooperazione allo sviluppo mentre aumenta e rifinanzia le missioni militari


AZZERATO IN UN COLPO IL VOLONTARIATO INTERNAZIONALE ?
E' la denuncia del Forum Nazionale del Terzo Settore e dell'organizzazione umanitaria per l’emergenza Intersos.

Una mannaia si sta per abbattere sulla cooperazione civile italiana nelle aree internazionali di crisi.

La denuncia arriva dal Forum Nazionale del Terzo Settore e dall’organizzazione umanitaria per l’emergenza Intersos, che criticano duramente il Decreto legge 107 del 12 luglio con cui il Governo ha prorogato e rifinanziato le missioni all’estero. Nello specifico, la denuncia riguarda il drastico taglio dei fondi alla cooperazione civile allo sviluppo, alla quale viene assegnato appena l’1,5% degli stanziamenti approvati, mentre il restante 98,5% è destinato alla componente militare delle missioni. In pratica, se il decreto fosse confermato in sede di approvazione parlamentare, si arriverebbe al dissolvimento degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace di stabilizzazione delle aree di crisi.

A sostegno della protesta, Intersos ricorda l’entità dei tagli apportati al sistema della cooperazione internazionale italiana. Mentre, infatti, tra il 2008 e il 2011 i finanziamenti alle missioni internazionali sono cresciuti del 50%, passando da un miliardo a un miliardo e 500 milioni di euro, i fondi per le iniziative di cooperazione allo sviluppo, previste all’interno delle missioni, sono diminuiti del 45%.

Nel silenzio e nella distrazione generale, il Consiglio dei Ministri ha introdotto, nel decreto di proroga delle missioni militari all’estero, due articoli che eliminano le figure dei volontari e dei cooperanti previsti nella Legge 49/87 sulla cooperazione internazionale. Si tratta dei commi 14 e 15 dell’articolo 3 del nuovo D.L. n°107/11 che prevedono l’abrogazione degli articoli 32 e 34 della Legge su citata, ovvero di quelle norme che regolano l’invio di cooperanti italiani in progetti di sviluppo nei Sud del mondo, eliminando al contempo i benefici e le garanzie di cui godono e andando a colpire, in particolar modo, le coperture previdenziali e assicurative dei volontari cooperanti.

“Questo provvedimento di modifica - dichiara Andrea Olivero, portavoce del Forum del Terzo Settore - messo in atto all’insaputa degli organismi che avrebbero dovuto essere coinvolti, ha delle conseguenze che non possiamo accettare. Ancora una volta il Governo ha agito senza ascoltare la voce dei diretti interessati, con un’azione che rischia di mandare all’aria la lunghissima tradizione della cooperazione internazionale, e abbandonando a se stessa quella vastissima risorsa che lavora per il nostro Paese e per i Paesi in via di Sviluppo, che si chiama volontariato".

“Tra il tra il 2008 e il 2011 - dichiara Sergio Marelli, coordinatore della Consulta Relazioni Internazionali del Forum - i finanziamenti previsti per le iniziative di cooperazione allo sviluppo sono passati da 94 milioni di euro a poco più di 11. Un sacrificio assurdo e inutile, che fa risparmiare al paese solo pochi milioni di Euro, attuato in un momento in cui già scarseggiano principi morali ed etici, cultura della responsabilità e senso di solidarietà con i più deboli.”

“Chiediamo alle forze politiche di maggioranza e opposizione - conclude Olivero - che in sede di approvazione parlamentare i due commi 14 e 15 vengano ritirati e che vengano aperti dei tavoli di confronto con le parti interessate.”

Intersos ha analizzato nel dettaglio il Decreto legge n.107 del 12 luglio per la proproga delle missioni internazionali.

Ecco i quattro commenti.

1 - L’INGANNO DEL TITOLO DEL DECRETO LEGGE

Dato il rapporto degli stanziamenti finanziari contenuti nel Decreto Legge: 1,5% per la cooperazione civile e 98,5% per la componente militare, i titolo va modificato, per onestà e verità. La politica deve assumere le proprie responsabilità, esplicitandole senza inganni e sotterfugi.

Titolo del DL: Proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché delle missioni internazionali delle forze armate e di polizia e disposizioni per l'attuazione delle Risoluzioni 1970 (2011) e 1973 (2011) adottate dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Misure urgenti antipirateria.

Corretta riformulazione: Proroga delle missioni internazionali delle forze armate e di polizia, disposizioni per l'attuazione delle Risoluzioni 1970 (2011) e 1973 (2011) adottate dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, misure urgenti antipirateria (11G0148), nonché dissolvimento degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione.

Il dissolvimento degli stanziamenti per la cooperazione civile è illustrato più sotto.

Sono false, di conseguenza, anche le parole che aprono il testo del DL: “Il Presidente della Repubblica, visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione […], ritenuta la straordinaria necessità e urgenza di emanare disposizioni volte ad assicurare la prosecuzione degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace […].

2 - Artt. 1 e 2 – INIZIATIVE DI COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO A FAVORE DELL’AFGHANISTAN E A SOSTEGNO DEI PROCESSI DI PACE

Tra il 2008 e il 2011 l’ammontare finanziario approvato nei DL Missioni Internazionali è cresciuto del 50% (da 1 a 1,5 miliardi di €), mentre i finanziamenti previsti per le iniziative di cooperazione allo sviluppo, al loro interno, sono diminuiti del 45% con la seguente progressione negativa:

2008: 9,4% per iniziative di cooperazione su 1 miliardo di € del DL2009: 6,1% su 1,4 miliardi

2010: 4,7% su 1,5 miliardi

2011: 3,6% su 754 milioni per il primo semestre 1,5% su 736 milioni per il secondo semestre.

Il nuovo DL prevede 5,8 milioni € per la cooperazione civile in Afghanistan che, sommati a quelli del 1° semestre, ammontano per il 2011 a 22 milioni, rispetto ai 117 milioni del 2008. Per il restanti paesi (Iraq, Libano, Myanmar, Pakistan, Somalia, Sudan e “altre aree di crisi”) la previsione è di 5,9 milioni, che portano a 16 milioni lo stanziamento 2011, dimezzandolo rispetto al già minimo ammontare di 31 milioni del 2010. La partecipazione allo sminamento umanitario (anche in paesi non lontani da noi come la Bosnia), prevista dalla legge 58/2001, viene inserita nel DL con un simbolico misero stanziamento di 300 mila €.

Per quanto riguarda la “missione di stabilizzazione economica, sociale e umanitaria in Afghanistan e Pakistan” prevista dall’art. 1, commi 2 e 3, per “sostenere” i governi dei due paesi, consolidare “processi di sviluppo” e “le istituzioni locali” e per “assistere la popolazione”, appare ridicolo il confronto tra le esigue disponibilità finanziarie e l’ambizioso programma degli interventi elencato. Sono previste infatti iniziative nei due paesi, a “sostegno del settore sanitario ed educativo, istituzionale e tecnico, della piccola e media impresa, dei mezzi di comunicazione locale”, senza rendersi conto che l’eccessiva riduzione dei fondi comporterà, nella realtà, la soppressione di attività già avviate nell’area. Ancora più grottesca è la moltiplicazione di strutture per gestire questo ‘nulla’. E’ confermata infatti una “Task force, con il compito di individuare, gestire e coordinare gli interventi” (art. 3, comma 13), come se non bastasse l’attività dell’Unità tecnica centrale della Direzione Generale cooperazione allo sviluppo (Dgcs).

Anche nei sei paesi e “altre aree di crisi” indicati nell’art. 2, in cui l’Italia è chiamata al suo ruolo di responsabilità internazionale, la drastica riduzione a 5,9 milioni di € comporterà la chiusura di attività vitali già avviate. Questa è la verità del DL: dovrebbe prorogare ma in realtà sopprime.

3 - Art. 3, c. 14 e 15 – MODIFICA DELLA LEGGE SULLA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO. UN BLITZ

Non si capisce dove sia la “straordinaria necessità ed urgenza” di queste norme. Si tratta in realtà di un blitz della Dgcs, frettoloso, mal scritto e per nulla studiato. Gli errori e le omissioni nei due commi sono infatti gravi e carichi di problemi per le Ong nella gestione di quanto viene previsto, fino al rischio di paralisi nell’invio di personale nei progetti di cooperazione, in particolare in quelli sanitario-ospedalieri. Normalmente simili modifiche si valutano e possibilmente si concordano con i soggetti interessati, le Ong. La Dgcs e lo stesso Parlamento ha sempre fatto così. Questa volta si è preferito il blitz, alla faccia degli inviti a fare sistema e del rispetto dovuto a chi dedica parte della propria vita facendo onore all’Italia, fino anche a perderla, in silenzio, senza riconoscimenti e funerali di Stato.

Se da un lato il DL è ricco di benefici, garanzie, indennità, coperture di servizi per il personale dei ministeri impiegato nelle attività internazionali, questi due commi dell’art. 3 eliminano alcune garanzie per i volontari e cooperanti delle Ong contenute nella legge 49/1997 sulla cooperazione allo sviluppo. Si tratta in particolare delle coperture previdenziali e assicurative di quelli impiegati nei progetti approvati e co-finanziati dal MAE (pochissimi, ormai!). Coperture finora gestite direttamente dalla Dgcs, come previsto dalla stessa legge, e che il DL scarica integralmente sulle Ong di punto in bianco, abrogando una serie di articoli in più leggi.

E’ un discorso che può essere discusso, dato che non vi è alcuna pregiudiziale da parte delle Ong. Ma non può essere pasticciato e tradotto in termini legislativi improvvisati e incompleti, che lasciano spazio a problematicità senza possibilità di soluzione e che richiederanno quindi ulteriori provvedimenti legislativi, provocando nel frattempo interruzioni, ritardi e inadempimenti non da poco.

I principali punti a cui non si è prestata attenzione riguardano in particolare i dipendenti delle pubbliche amministrazioni: da chi viene richiesta l’aspettativa senza assegni per il periodo di cooperazione? e con quali obblighi per l’ente pubblico? Come potranno le Ong effettuare direttamente i versamenti contributivi all’INPDAP? Come ricongiungere i periodi contributivi se i contratti sono a progetto e quindi su gestione separata? E molti altri ancora. Con queste norme, ad esempio, Ong come “Cuamm-Medici con l’Africa” o “Emergency” e ogni Ong che impiega personale ospedaliero e di altri enti pubblici, si trova (il DL è in vigore dal 12 luglio) senza la possibilità di far valere il diritto all’aspettativa ai sensi della legge 49/87 e di provvedere ai versamenti contributivi all’INPDAP. Molti progetti rischiano di fermarsi per l’impossibilità di inviare personale.

I due commi devono essere quindi ritirati e si dia avvio ad un tavolo di lavoro per studiare attentamente la questione e trovare, tra Ong e Dgcs, la giuste modalità per arrivare allo stesso risultato senza pasticci e superficialità di sorta.
4 - Art. 4, comma 31 – COOPERAZIONE TECNICA CON LA REPUBBLICA DI PANAMA

Vengono cedute unità navali, a seguito di un memorandum di intesa di cooperazione tecnica nel settore della sicurezza. Cessioni già presenti nel precedente DL ma a costo zero. Nella presente norma sono invece stanziati 17,4 milioni di €. A parte il fatto che questi accordi tecnici bilaterali non hanno alcun riferimento alle Missioni internazionali e agli impegni multilaterali, questi 17,4 milioni sono quasi il doppio di quanto il DL stanzia complessivamente per le attività di cooperazione allo sviluppo. Sarebbe più giusto e onorevole che una simile cifra fosse destinata ad incremento parziale delle attività di cooperazione previste dagli art. 1 e 2.(Fonte: Nonfprofit)

http://www.intersos.org/
http://www.forumterzosettore.it/

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