lunedì 17 febbraio 2014

Minacce di morte al giovane parroco di Brusciano. Solidarietà al prete Coraggio don Salvatore PURCARO!

PRETI CORAGGIO e CRISI AMBIENTALE- Leggo stamane dai giornali che questo giovane sacerdote don Salvatore Purcaro, parroco di Brusciano(Na), la città dove si celebra la festa dei Gigli di S. Antonio e dove anni or sono fui ospite ad un incontro scolastico sul tema dell' antimafia e dell'impegno per la Pace, per la sua opera "rinnovatrice" da un po' di tempo è oggetto di vili attacchi tramite bigliettini anonimi. Questa volta però l'autore del messaggio è andato ben oltre le solite calunnie: addirittura è passato alle minacce di morte. Io mi domando: ogni volta che si vuole apportare un cambiamento positivo e di crescita per la comunità, ogni volta che si fa notare che la propria fede deve uscire dai bigottismi, possibile che deve sempre dare fastidio a qualche signorotto del posto? Ma come si possono usare dei metodi così ipocriti? Leggendo un po' dal suo profilo, non ho potuto far altro che constatare la coerenza di questo sacerdote, la fede pura...l'apertura, il monito ad uscire da una fede fatta di tradizionalismo che si affida alle statue più che
affidarsi allo spirito rinnovatore...Leggendo le sue riflessioni, mi ha colpito in particolare questo suo testo scritto nel giorno di Natale, che riporto di seguito per intero, visto il tema della crisi ambientale del momento che ci sta investendo e che ci tocca tutti da vicino. E non nascondo che, man mano che leggevo questa lettera mi sono scese le lacrime....io che sono così ferrea....che difficilmente manifesto esteriormente il mio stato. Ma come si può attaccare un prete così coerente alla propria vocazione? MAGARI FOSSERO tutti COSI'! Abbiamo bisogno di persone come don Purcaro. Se veramente vogliamo che le nostre chiese si rinnovino ed escano dalle mura degli apparati esteriori, dalle gerarchie e dai riti condizionati ormai dal paganesimo dell' Impero che li ha trasformati in un tradizionalismo ostruzionista e bigotto che anzichè avvicinare il gregge lo scandalizza....VI INVITO VIVAMENTE A LEGGERE QUESTA RIFLESSIONE E A DIFFONDERE QUESTO BELLISSIMO SCRITTO. Intanto con la presente colgo l'occasione per esprimere profonda vicinanza e solidarietà al giovane don Salvatore Purcaro. Invitandolo a continuare la grande opera di evangelizzazione e di rinnovamento intrapresa in un territorio dove ancora domina l'azione camorristica, in primis, nelle azioni e nei pensieri di chi non è disposto a mettersi in gioco e a rinnovare le proprie convinzioni, come anni or sono ribadii durante il mio intervento a Brusciano. ...( "la prima camorra la facciamo noi con le nostre azioni...") e gli auguro tanta forza e Coraggio sotto il segno della PACE...Da parte nostra se lui lo vorrà e ce lo domanderà, gli staremo al fianco. Forza e Coraggio don Salvatore! "Agnese Ginocchio". Ecco la lettera di don Salvatore Purcaro VIENI, SIGNORE, A BONIFICARE LE NOSTRE TERRE! 10 gennaio 2014 alle ore 17.00 Vieni, Signore, a bonificare le nostre terre! Natale ai tempi della crisi ambientale In questi giorni una riflessione mi inquieta: come spiegare ad un bambino il significato autentico del Natale? Dovrei illustrargli il mistero di un Dio che si incarna, che diventa uomo.Dovrei fargli capire che Dio, dopo quella colpa di Adamo, dopo il peccato originale, non si accontenta di vivere separato dall’ uomo; non accetta che l’umanità delle epoche successive si porti il contagio di quella irresponsabilità antica, che causa dolore e morte alle generazioni successive.Ma come fare in una cultura che ha perso il senso della responsabilità sociale e che dunque fa fatica a capire che la colpa di uno o la virtù di un singolo ricade come conseguenza negativa o positiva su tutti nel presente e nel futuro? Come spiegare che i peccati, anche quelli privati, hanno sempre una ripercussione sociale e che, dunque, anche la sola conversione di uno migliora il mondo? Mentre mi arrovello in questa riflessione, ho appena finito di celebrare il trentaduesimo funerale dall’ inizio dell’anno di una persona giovane morta di cancro in quella fai da che si è accesa tra l’umanità e l’ambiente e che lascia vittime al pari di quelle dei brigatisti o dei camorristi. Proprio mentre penso a queste cose, mi arriva la domanda a bruciapelo di Martina 10 anni che ha perso la mamma di 37 anni per un brutto tumore: “don, mia mamma non ha mai fumato, chi ce lo ha messo il tumore nel polmone?”. E’ a questo punto che lo studio della teologia diventa vita: “Martina, mamma paga le conseguenze di una colpa antica, di un peccato “originale” che non ha fatto lei, ma che altri hanno commesso e quella responsabilità ricade su tutti. Mamma è morta, non perché ha sbagliato lei o perché Dio è cattivo, ma perché paga le conseguenze di uomini senza scrupoli che hanno sversato rifiuti tossici e che hanno inquinano le nostre terre…”. “Eallora siamo proprio rovinati – incalza Martina con la sua innocenza – morirò anch’io così”…. A queste parole mi giro per non farmi vedere le lacrime, poi la bacio e vado via! Quel ritornello mi distrugge: “allora morirò anch’io così”.Mentre mi affliggo mi ritornano in mente le parole della liturgia di Natale:“Vieni, Signore, a rinnovare la terra”. E penso: da padre di questa comunità di Brusciano, che amo più della mia vita, quale preghiera posso elevare al Signore facendomi voce di questo popolo che nelle macabre statistiche del tasso di contaminazione occupa i primi posti? Dal cuore si alza un grido di preghiera:Vieni, Signore, a bonificare le nostre terre! Quasi d’istinto apro la Bibbia per trovare lì un po’ di pace. Rileggo il brano del peccato originale raccontato dall’ autore del Libro della Genesi al capitolo 3… Ecco la risposta:oggi paghiamo le conseguenze di un “inquinamento originale”… Oggi moriamo a causa della responsabilità privata di chi ha seppellito nel corpo di “Eva”, della terra, scorie tossiche e radioattive. E allora il serpente che cercò di ingannare la Madre dei viventi,oggi ha il volto di quei politici che in malafede, in nome di un diplomatico desiderio di non creare allarmismi, convincono i cittadini che non c’è nessun pericolo e con le stesse parole del serpente genesiaco ripetono: “Non morirete affatto!” (Gn 3, 5). Ha il volto di quell’ imprenditore edile che mi fa un preventivo di ristrutturazione con due prezzi diversi: uno alto con la voce “smaltimento rifiuti speciali” e uno più basso con l’accordo sottovoce di non chiedere dove smaltirà. Allora, Adamo che si nasconde nel giardino è il simbolo di tutti quelli che per salvarsi la faccia (imprenditori, politici, contadini,privati cittadini) hanno paura di venire allo scoperto e iniziano a canticchiare il ritornello della fiera dell’ Est: “la donna che tu mi hai messo affianco mi ha corrotto… il serpente mi ha ingannata” … e alla fine la colpa è di Dio che ha creato e nessuno è responsabile di aver inquinato il giardino dell’ Eden… Come si esce dal peccato originale raccontato dalla Genesi? Dio, s iinventa il metodo e lo stile dell’incarnazione: “bonifica” la terra dalle scorie dell’antico peccato individuando una “terra vergine”, Maria, la fanciulla di Nazareth, sulla quale soffia di nuovo l’aria buona dello Spirito e plasma il nuovo Adamo, Gesù Cristo, la nuova umanità (cfr. Lc 2). E perché in tutti i tempi questa nuova umanità fosse visibile, ecco la Chiesa che diventa quel nuovo popolo incarnato nella storia che ha come fondatore il nuovo Adamo-Gesù. La Chiesa, come popolo, che testimonia la possibilità di un nuovo modo di abitare la città e di vivere sulla terra all ’insegna della gratuità edel rispetto per il territorio. Se questo è vero nella fede, nella nostra città come si esce dall’ emergenza ambientale? Come si vincono gli effetti storici di questo “inquinamento originale” (dando per vero che oggi le cose siano cambiate e che nessuno stia sversando ancora…)? Sono certo che possa valere lo stesso metodo dell’Incarnazione. Innanzitutto venendo allo scoperto: è necessario uscire dall’ anonimato. Dio, lascia i suoi cieli, lascia il “palazzo”, prende un volto, mentre Adamo si nascondeva. E assume i tratti e la fragilità di un bambino quasi a dirci che le più grandi rivoluzioni non avvengono con i forconi, ma con le armi della bontà, della formazione e dal basso. Non si combatte il male con il male. Non è più possibile denunciare da dietro le siepi di post anonimi o dei social network… Non è più possibile che denuncino gli scempi solo anziani pentiti di camorra… Bisogna venire allo scoperto, assumersi le proprie responsabilità, metterci la faccia e innanzitutto sporcarsi le mani in prima persona. Il voto e il fare cultura sono armi apparentemente fragili,ma che hanno una forza rivoluzionaria intrinseca. È necessario, poi,individuare “terre vergini”, bonificando i terreni rendendoli di nuovo“immacolati”; incentivando le persone a comprare i prodotti delle terre buone e certificate. È uno scandalo che i nostri contadini non possano vendere i prodotti sui mercati e debbano accontentarsi di svenderli alle associazioni para governative che li rendono prodotti a marchio non commerciabile e con i quali poi si tenta di sfamare quei poveri che gli Stati stessi affamano con l’aggravio fiscale: questo è il vero pacco. Rischiamo la paralisi se la gente non compra più gli ortaggi e la frutta delle nostre campagne per la paura di contaminarsi non sapendo cosa ci sia sotto quei terreni. Non è possibile bloccare le aziende agricole: individuiamo le terre vergini e incentiviamo l’agricoltura. Non meno è necessaria un’azione più decisa verso coloro che bruciano i rifiuti rendendo l’aria malefica. Il metodo dell’incarnazione ci ricorda anche che l’Adamo di Genesi, che ha la responsabilità di aver inquinato la terra, non può essere lo stesso che la bonifica. Questo Dio lo sa e per questo c’è bisogno del nuovo Adamo: che si chiama Gesù. Cosa significa per noi? La classe politica che sapeva, quanti hanno visto e taciuto, le aziende che hanno scaricato non possono essere le stesse che ora si attivano o che ricevono l’incarico per la bonifica… E’necessaria una nuova classe politica e dirigente, nuove persone, volti nuovi.Forse è necessario rivolgersi ai comitati di quartiere, ai forum giovanili,alle nuove forze sociali per verificare il reale tasso di contaminazione e progettare insieme con loro la bonifica delle nostre terre. Infine, come la Chiesa è il nuovo popolo che manifesta nel tempo la bonifica operata da Gesù, così è necessario formare una nuova coscienza civica: deve nascere una maggiore consapevolezza popolare che tenda a sprecare meno e a riutilizzare di più. Il rispetto per la terra parte dalla cura per l’ambiente, dall’ impegno al riutilizzo e al riciclo, da una raccolta differenziata che non si veda solo come percentuale, piuttosto come pulizia per le nostre strade. Qualcuno mi potrà dire: ma cosa c’entra con il Natale questo discorso? Cantaci le nenie natalizie, facci sentire il profumo dell’incenso, stupiscici con gli effetti speciali delle luci… Se ascoltassi queste critiche tradirei il mio compito di pastore! Vi ingannerei, perché un prete a Natale più che organizzare le tombolate deve dire che Dio fa saltare i fagioli dalle cartelle! Il fatto dell’Incarnazione, di Dio che si fa uomo come noi, ci mostra l’inaudito realismo dell’amore divino.L’agire di Dio, infatti, non si limita alle parole, anzi potremmo dire che Egli non si accontenta di parlare, ma si immerge nella nostra storia e assume su di sé la fatica e il peso della vita umana. Il Figlio di Dio si è fatto veramente uomo, è nato dalla Vergine Maria, in un tempo e in un luogo determinati, a Betlemme durante il regno dell’imperatore Augusto, sotto il governatore Quirino(cfr Lc 2,1-2); è cresciuto in una famiglia, ha avuto degli amici, ha formato un gruppo di discepoli, ha istruito gli Apostoli per continuare la sua missione, ha terminato il corso della sua vita terrena sulla croce. Questo modo di agire di Dio è un forte stimolo ad interrogarci sul realismo della nostra fede, che non deve essere limitata alla sfera del sentimento, delle emozioni,ma deve entrare nel concreto della nostra esistenza, deve toccare cioè la nostra vita di ogni giorno e orientarla anche in modo pratico. Dio non si è fermato alle parole, ma ci ha indicato come vivere, condividendo la nostra stessa esperienza. Vieni, Signore, nasci nel nostro stupendo paese! Aiutami a riaccendere la speranza di Martina facendole capire che se ci diamo da fare non tutti moriremo di tumore. Aiutami a infondere coraggio, nella certezza che non solo a te “nulla è impossibile”. Facci capire che quei fagioli che fermano i numeri delle nostre tombolate natalizie forse sono maturati su terreni contaminati… Fa’, o Signore, che la soluzione non esca dal cestino dei novanta numeri, ma dai nostri innumerevoli sforzi. Solo così avremo capito il significato autentico dell’Incarnazione. Buon Natale e buona bonifica a tutti! Con affetto di padre, Don Salvatore Purcaro 25 Dicembre 2013

Solidarietà a don Salvatore (Pubblicato sulla pagina personale di Fb del giovane sacerdote)

Messaggio di solidarietà per don Salvatore Purcaro, in merito agli atti intimidatori ricevuti a danno della sua persona- "Desideriamo farle sapere che abbiamo appreso quanto le sta accadendo e con questo messaggio che le facciamo pervenire, non solo la incoraggiamo a continuare l'opera di rinnovamento intrapresa nella sua comunità, finalizzata a porre fine una volta per tutte ad una fede bigotta e superficiale che si è fermata ai riti, all'adulazione delle statue e all'invocazione di un Dio magico per puro scopo di ricevere "grazie". Non c'è cosa più deviante di questa. I non credenti ci osservano dall'esterno e ci prendono per pazzi! Non è questo che Cristo profeta di Pace vuole dai cristiani. "Sono venuto a portare il fuoco" Egli disse.." E come vorrei che fosse già acceso". Se i cristiani oggi fossero una comunità vera di credenti non ci sarebbe l' emergenza, non ci sarebbe la devastazione ambientale, non ci sarebbe la povertà, la miseria la fame, non ci sarebbe la criminalità, non ci sarebbero i morti per cancro, non ci sarebbero le mafie, non ci sarebbero guerre nel mondo. Ma si vivrebbe in un mondo giusto, solidale, fraterno, si vivrebbe in unca condizione di sicurezza e di Pace dove la Giustizia sociale e distributiva avrebbe fissato i suoi pilastri.... dove le risorse verrebbero spartite tra tutti alla stessa maniera...Ed invece il triste scenario che viviamo altro non è che il risultato del fallimento dei credenti che invece di seguire ed applicare il messaggio pacifico della nonvilenza evangelica, si sono lasciati sedurre dal potere terreno....quel potere maledetto che ha generato e fatto proliferare come una cancrena il male nel mondo. Per questo le auguriamo caro don Salvatore Purcaro una lunga e piena vita di nuova evangelizzazione, sugli insegnamenti di Cristo profeta di Pace, e di continuare ad "alzare la voce" per svegliare e scomodare le coscienze di chi ancora si ostenta a non vedere, a non sentire e a non udire...Ed invocando su di lei il dono della "profezia", tanto necessario in questi tempi di aridità interiore, ed il dono della Pace, perchè è stato Cristo per primo ad insegnarci questa strada, la Pace, senza la quale nulla esiste..e dalla quale tutto dipende, così come il futuro della Chiesa, della vita e del mondo. Le siamo vicini e le esprimiamo tanta solidarietà. Non si lasci intimidire. Forza e coraggio!" (Agnese Ginocchio, per Movimento Internaz per la Pace e la Salvaguardia del Creato III Millennio )17 Febbraio 2014 A.M.

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