lunedì 21 gennaio 2008

Alife(CE)-Malasanità. Agnese Ginocchio(Mov. Pace): Sgomento e sconcerto per la morte del giovane di Alife. Condanna ai colpevoli del crimine


Alife(Caserta)- L’intero territorio dell’alto casertano matesino e Alife, la cittadina natale del giovane liceale deceduto senza meritevole giustificazione al secondo policlinico di Napoli, presso la cui struttura universitaria ospedaliera era stato ricoverato in seguito ad un infezione contratta per via orale ed estesasi alle vie respiratorie nel giro di pochissime ore procurandogli morte fatale, in questi giorni vive momenti di sgomento perchè ancora una volta ha portato via un fiore reciso nella floridità dei suoi anni migliori. Anche Agnese Ginocchio, l’artista e testimonial referente del Movimento per la Pace (premio Borsellino), originaria della nostra comunità matesina, per il cui impegno é sempre onnipresente e vicina alle vicissitudini della vita partendo dalla sua realtà territoriale, inviando questa nota alle redazioni intende esprimere il proprio cordoglio e vicinanza alla famiglia del giovane Pietro colpita da un lutto che non ha giustificazioni e nel contempo lancia un duro monito di condanna ai responsabili di questo crimine. “La morte di un giovane é un duro colpo per tutti- riferisce la testimonial per la Pace- ancora una volta viene colpito il cuore della comunità, ovvero il futuro dell’uomo, già così precario ed insicuro. Quello che mi domando: Ma i medici dove sono? O meglio dove sono quei medici che prima di fare i medici per carriera o per proprio prestigio personale, sanno svolgere la loro professione innanzitutto come un servizio per il bene dell’intera comunità? O forse non si rendono conto di quali grandi e gravi responsabilità hanno nelle loro mani, quelle cioè di restituire salute al paziente o nel caso contrario di generare morti ingiustificate? Ma dove hanno gli interessi. Svolgere questo ruolo significa praticare una missione che deve fare il possibile e l’impossibile per restituire vita e salute. I medici devono essere sempre disponibili, attenti al confronto, non prendere posizioni di parte come quella di pensare che le loro tesi siano le migliori e che quindi non serve ascoltare il parere altrui…Sono cose che capitano purtroppo spesso. Chi non ricorda anche il caso della giovane madre di Alife (Ketty Di Caprio) che dopo il parto per un’infezione in corso, che si sarebbe potuta prendere in tempo e prevenirla, perse inspiegabilmente la vita lasciando un vuoto incolmabile nella sua famiglia? Le morti generano tristezza, vuoto e tristi ricordi che anche a distanza di anni non si potranno mai dimenticare…La vita nella famiglia colpita da un lutto ingiustificato cambia letteralmente. Non é giusto infrangere l’equilibrio familiare a causa di superficialità e di mancata professionalità in quello che dovrebbe essere il dovere di svolgere rettamente e seriamente il lavoro di medico, alias, lo ripeto servizio tutela della vita. Se non si vive una condizione di serenità familiare e sociale e quindi di sicurezza, non si può vivere dunque in Pace. Quale Pace? Ebbene: Cari medici abbiate il coraggio di essere umili e di prestare fede a quel giuramento che avete solennemente pronunciato nel giorno della vostra professione ed ammissione all’ Ordine di medici. Ancora una volta la vita di un giovane, in questo caso della nostra comunità matesina, é stata ingiustamente recisa a causa di mancata professionalità di servizio a tutela della vita. Scandalo di malasanità. Grave attentato e crimine alla vita. Esprimo dura condanna per l’irresponsabilità con cui si é mal gestito il caso del povero giovane. Se non siete capaci di fare i medici abbiate il coraggio di dimettervi dal vostro ruolo. Siamo dunque molto lontani- conclude Agnese Ginocchio- dagli insegnamenti di quel grande e umile medico napoletano “Giuseppe Moscati“ ,nel contempo grande uomo, che consapevole della sua alta missione umanitaria, fece della sua professione di medico un ruolo di servizio, restituendo così all’intera comunità napoletana vita, salute, speranza, economia e fede. Non si può recidere e strappare con inaudita violenza un fiore della nostra comunità…. Esprimo da parte mia profondo cordoglio e sentita vicinanza alla famiglia del giovane Pietro”. (Fonte: Comunicato stampa)


Pubblicato da red. prov. Alto Casertano Matesino & d