venerdì 31 agosto 2007

San Salvatore Telesino(Bn)- LA CENTRALE A BIOMASSE NON LA VOGLIAMO

Vigorosa protesta degli abitanti di un comune beneventano

“MA QUALE PAGLIA, ANDATE ALTROVE A BRUCIARE I RIFIUTI”!
La preoccupazione principale, è -che- la centrale venga utilizzata per bruciare i rifiuti dell’intera Campania. Il progetto prevede- la costruzione del mostro(tra vigneti e uliveti di grande pregio) in una caratteristica e incontaminata valle, che potrebbe diventare di lacrime









San Salvatore Telesino (Benevento-Sannio)- Si sono riuniti, hanno formato un comitato intercomunale(14 comuni), denominato “Valle Telesina - Terra Mia“- per fronteggiare con una forte ed incisiva azione popolare la realizzazione della centrale a biomasse nel territorio comunale di San Salvatore Telesino - e contestualmente per avviare una campagna informativa sui rischi connessi alla installazione della centrale. E sono scesi in piazza massicciamente, con una marcia di protesta(hanno partecipato-uomini, donne,bambini, e un nutrito gruppo di ciclisti e coltivatori)-che ha attraversato le strade del comune sannita, per dire no al mostro. Una centrale che vogliono costruire nella incontaminata e lussureggiante Valle Telesina, famosa per la produzione di oli e vini, esportati in tutto il mondo. “Chi ha deciso, per noi- senza informare prima la popolazione del comprensorio- dichiara, Raffaele Pucino-componente del comitato, consigliere comunale-ha intenzione di trasformare la nostra splendida valle telesina, in una valle di lacrime. Lacrime amare per tutto il comprensorio, per questo scempio annunciato, che si vuole realizzare quì a San Salvatore Telesino. Una decisione scellerata, in un territorio-con vocazione agricola, nel bel mezzo di uliveti, vigneti, allevamenti- nei pressi di un importante sito archeologico, la Vecchia Telesia, e dell’insediamento termale di Telese Terme

TIMORI DI UN BLUFF
La preoccupazione principale- è che quella che in teoria dovrebbe essere una centrale a biomasse, nella sostanza si trasformi in un termovalorizzatore, con tutte le conseguenti problematiche di carattere ambientali e di ordine sanitario per la salute dei cittadini. “Lotteremo con tutte le nostre forze- precisa Emilio Bove, medico chirurgo del posto-portavoce del comitato- convinto che la centrale rappresenta un pericolo, per la salute dei cittadini-uno scempio ambientale di notevoli proporzioni: Noi abbiamo il dovere di salvaguardare la salute di tutti e delle future generazioni, assicurare ai nostri figli una vita sana-come vissuta finora da noi e dai nostri nonni“. Il Movimento Difesa del Cittadino presidenuto da Giovanni Festa, sceso in campo con il comitato civico- ha epressamente richiesto un intervento ad hoc presso gli Enti e le Istituzioni responsabili dei procedimenti autorizzativi affinchè diano un parere negativo, in sintonia con la volontà dei cittadini e nel rispetto del Piano Energetico Ambientale (PEA) della Provincia di Benevento, che non prevede tali Centrali. Esiste il rischio - dichiara Giovanni Liverini, rappresentante del comitato- che la centrale possa essere trasformata in un inceneritore di rifiuti, possibilità da non escludere viste le problematiche presenti ed irrisolte da decenni nella Regione Campania inerenti lo smaltimento e lo stoccaggio dei rifiuti”.
MA QUALE PAGLIA?
La tecnologia dell’impianto lo permetterebbe e questo potrebbe avvenire anche per l’insufficiente quantità di biomasse (paglia, scarti di produzione agricola, ecc.) presente nella provincia di Benevento- e nelle aree limitrofe utile ad alimentare un impianto di tali dimensioni. Vi è il concreto pericolo del peggioramento della qualità dell’aria - derivante dalle immissioni di polveri fini e ultrafini (nanopolveri) ed altri inquinanti, determinate anche dal flusso veicolare di mezzi pesanti per il trasporto di biomasse e/o rifiuti e per il conferimento a discarica della notevole quantità di cenere prodotta dalla combustione del materiale. E’ possibile un inquinamento delle acque delle falde e del sottosuolo derivante dalla reimmissione in circolo dell’acqua alterata dai processi di lavorazione e di eventuali inquinanti presenti. Sotto accusa il degrado della qualità della vita dei cittadini che abitano e lavorano in un ampio raggio di distanza dall’impianto che si intende realizzare. Cittadini preoccupati, anche per la svalutazione delle proprietà immobiliari spesso realizzate con notevoli sacrifici (abitazioni, attività produttive, terreni che in questi ultimi anni sono stati attrezzati con impianti di distribuzione irrigua per incentivare una agricoltura di qualità e più produttiva) nelle aree circostanti alla centrale. “Un disastro ambientale- da evitare assolutamente- rilevano in coro, Rodolfo Mongillo, Antonio Coppola, con Emilio Bove, Giovanni Liverini e Raffaele Pucino(nelle foto vedi reportage sotto)- vulcanici rappresentanti del comitato- che darà filo da torcere a chi vuole costruire la centrale. E- il glorioso popolo sannita- di battaglie memorabili può vantarne! Alla manifestazione, ha partecipato la nota cantautrice e testimonial per la Pace, Agnese Ginocchio, definita dall’autorevole inserto del Corriere della Sera, la Joan Baez casertana ( e italiana)-

che ha cantato la canzone a tema - intitolata “Fermate il Mostro“- scritta in occasione della protesta contro la mega-discarica-eco-mostro Lo Uttaro di Caserta. Un bellissimo testo, buono per tutte le “stagioni.

Articolo a cura del giornalista freelance casertano( originario di Caiazzo) Giuseppe Sangiovanni. Con l’ausilio della fonte: www.vivitelese.it

Per visionare il Reportage Fotografico completo della manifestazione cliccare su questa scritta per aprire la pagina. Pagina e spazio messa gentilmente a disposizione dalla referente del Movimento per la Pace Agnese Ginocchio, che si ringrazia

Articolo dal portale “Alto Casertano-Matesino & dintorni”