giovedì 14 agosto 2014

Parco Regionale del Matese- Dai Monti del MATESE un messaggio globale per la PACE nel mondo e di Buon FERRAGOSTO 2014 a tutti!


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Parco regionale del Matese- Dalle Terre del Matese arriva un Messaggio di Pace globale. La bandiera della Pace del Movimento per la Pace III Millennio della provincia di Caserta, consegnata  nell' antica città di Alife il giorno della Festa Patronale di S. Sisto I papa e martire presso la Cappella omonima fuori le mura(come da ultima foto), è stata portata ed issata il giorno successivo, ossia il 12 Agosto su Monte Miletto, la cima più alta dei Monti del Matese(Parco Regionale del Matese) dal prof. Carlo Pastore, attuale componente del Movimento per la Pace 10615799_607216742728036_548783340_ned esperto
escursionista ( già storico presidente del Cai P. Matese) insieme all' atleta biker podista ed escursionista alifano Antonio Alfano, già protagonista di diverse imprese sportive per la Pace per conto dello stesso Movimento. Da come si evince nelle foto, la bandiera è stata issata accanto alla Croce già esistente su Monte Miletto. Quest' anno l' intenzione, riportata scritta in chiaro sulla bandiera, è stata per la Pace nel mondo, ossia: in Terra Santa, Israele, Palestina, Libia, Iraq, Afghanistan, Medio Oriente, 
                             Africa, Ucraina, America latina e mondo intero.
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Al momento del posizionamento del Vessillo di Pace è stato presente anche un gruppo di escursionisti pugliesi che hanno aiutato  Carlo Pastore e Antonio Alfano a fissare bene la bandiera. "A questo gruppo - riferisce la Presidente  Agnese Ginocchio - va il nostro ringraziamento per l'ausilio apportato all' azione di Pace". Durante il cammino a piedi verso il Miletto  il prof. Carlo Pastore ha riferito di aver incontrato un cavallo legato e abbandonato, che hanno provveduto immediatamente a liberare perchè poteva compromettere lo stato di salute del povero animale. Il giorno di Ferragosto Solennità dell' Assunta e giornata di preghiera per la Pace, l'atleta podista escursionista alifano Antonio Alfano si recherà nuovamente sui Monti del Matese per issare la seconda bandiera che è stata consegnata sempre l'11 Agosto presso la Cappella di S. Sisto I papa e martire fuori le mura. Questa volta la bandiera sarà posizionata su "Monte di 
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Monaco" situato tra Faicchio e Gioia Sannitica a confine tra la provincia di Caserta e quella di Benevento. Grazie all' impegno di questi bravi ed esperti escursionisti, cittadini di buona volontà,  anche  da queste terre situate  nelle catene appenniniche più importanti d'Italia nel periodo più bello dell' anno che favorisce la pratica dell' escursionismo, si riescono a lanciare messaggi di Pace. Ciò grazie soprattutto all' impegno dell' Organismo promotore che ne lanciò l'idea, ossia il "Movimento per la Pace III 
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Millennio" della provincia, una realtà fortemente impegnata che nasce e prende origine proprio dal cuore delle Terre del Matese e che non risparmia fatiche neanche durante il periodo di ferie.  Difatti, in questo periodo, si stanno lanciando da alcuni anni messaggi di Pace finalizzati alla crescita della "coscienza di Pace", consapevoli che senza questa cultura non ci potrà mai essere futuro stabile. L' iniziativa di portare la bandiera sul Matese (ogni anno con un' intenzione diversa) quest' anno è giunta alla sua terza edizione. Dunque, anche il Matese si tinge dei colori della Pace, simbolo dell' impegno civile, della fratellanza universale e della convivialità delle differenze.  La Pace è cammino, e per giunta cammino in salita per raggiungere la meta prefissa...


( le foto sono di Vincenzo Florio)

Lettura per riflettere in tempo di ferie:

La PACE come CAMMINO....

3de8c-foto2bgruppo2bfinale2A dire il vero non siamo molto abituati a
legare il termine PACE a concetti dinamici.
Raramente sentiamo dire:
"Quell'uomo si affatica in pace",
"lotta in pace",
"strappa la vita coi denti in pace"...
Più consuete, nel nostro linguaggio,
sono invece le espressioni:
"Sta seduto in pace",
"sta leggendo in pace",
"medita in pace" e,
ovviamente, "riposa in pace".
La pace, insomma, ci richiama più la vestaglia
da camera che lo zaino del viandante.
Più il comfort del salotto che i pericoli della strada.
Più il caminetto che l'officina brulicante di problemi.
Più il silenzio del deserto che il traffico della metropoli.
Più la penombra raccolta di una chiesa che una riunione di sindacato.
Più il mistero della notte che i rumori del meriggio.
Occorre forse una rivoluzione di mentalità per capire
che la pace non è un dato, ma una conquista.
Non un bene di consumo, ma il prodotto di un impegno.
Non un nastro di partenza, ma uno striscione di arrivo.
La pace richiede lotta, sofferenza, tenacia.
Esige alti costi di incomprensione e di sacrificio.
Rifiuta la tentazione del godimento.
Non tollera atteggiamenti sedentari.
Non annulla la conflittualità.
Non ha molto da spartire con la banale "vita pacifica".
Sì, la Pace prima che traguardo, è cammino.
E, per giunta, cammino in salita.
Vuol dire allora che ha le sue tabelle di marcia e i suoi ritmi,
i suoi percorsi preferenziali ed i suoi tempi tecnici,
i suoi rallentamenti e le sue accelerazioni. Forse anche le sue soste.
Se è così, occorrono attese pazienti.
E sarà beato, perché operatore di pace,
non chi pretende di trovarsi all'arrivo senza essere mai partito, ma chi
parte.
Col miraggio di una sosta sempre gioiosamente intravista,
anche se mai - su questa terra s'intende - pienamente raggiunta. (Tratto dagli scritti di Mons. Tonino Bello, vescovo e profeta di Pace)
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