sabato 15 marzo 2014

ALIFE- Strage alla Conservatoria. Sono passati 19 anni, ma il ricordo è ancora vivo. In Memoria di Geppino Macchiarelli, Martire che ha dato la vita per la Verità e la Giustizia

ALIFE(Ce)- Martire per la Giustizia e la Pace, caduto sul luogo di lavoro mentre cercava di fermare  e di riportare alla ragionevolezza  un uomo, che colpito da raptus, causò la terribile “Strage della Conservatoria” di S. Maria Capua Vetere.” Scomparso il 15 Marzo 1995. Nell’ approssimarsi della giornata nazionale dell’ impegno e della memoria contro le mafie del 21 marzo 2014, il Movimento per la Pace della provincia presieduto dalla Testimonial per la Pace Agnese Ginocchio, amica del compianto Giuseppe Macchiarelli, che gli amici chiamavano “Geppino” invia una nota alla redazione, desiderando con la stessa ricordare la memoria di tanti testimoni originari del comprensorio dell’ alto casertano – zona matesina, che hanno dato la loro vita per difendere i valori della Pace e della Giustizia. Di seguito si riporta il messaggio: ” Il 15 Marzo, ricordiamo la memoria di Giuseppe Macchiarelli, per tutti gli amici Geppino. Geppino, originario di Alife, direttore dell’ufficio di Conservatoria degli uffici di Santa Maria Capua Vetere(Ce), è scomparso tragicamente diciannove anni fa, colpito a morte dai colpi di una folle mano assassina di una guardia giurata colpita da raptus,  la quale, dopo aver seminato una strage in casa sua irruppe con forza negli uffici della struttura della Conservatoria di Santa Maria, ferendo e colpendo a morte alcuni impiegati dell’ufficio, fra cui Geppino, che in quel momento si trovava nel suo ufficio sito al piano superiore. Giuseppe Macchiarelli avendo sentito dei colpi di arma da fuoco ed un forte scompiglio proveniente dal piano terra e avendo intuito che stesse accadendo qualcosa di grave, non esitò a uscire fuori dal suo ufficio per cercare in una qualche maniera di riportare Pace. Mentre scendeva le scale, si trovò di fronte l’uomo che aveva
provocato già una strage, cercò inutilmente di tentare di calmarlo e di riportarlo alla ragionevolezza. Purtroppo non aveva neanche terminato di dire quelle due parole che l’uomo colpì a sangue freddo il caro Geppino, che in quell’ istante cadde a terra sotto quei terribili colpi di arma da fuoco. Non ci fu scampo, quei colpi furono fatali. Oggi, a distanza di 19 anni, chi ricorda la Strage? Chi paga per questa morte? Le ferite a distanza di anni non si rimarginano, le ferite continuano a sanguinare…Ancora di più dobbiamo renderci conto che l’impegno per la Pace, la denuncia e la lotta ad ogni forma di ingiustizia, devono essere argomenti prioritari che devono entrare nel nostro DNA- stile di vita, così come l’aria che si respira. Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci, ma non abbiamo imparato l’arte di vivere come fratelli. Cari miei, questa è la più grossa sconfitta dell’essere umano! L’ uomo che inventa ogni cosa per evolversi, ma dimentica l’essenziale per vivere. Non si può  continuare ad andare avanti con questa logica di morte e di sopraffazione dove gli essere umani vengono considerati come merce usa e getta. L’umanità  si trova in un bivio, in questo bivio bisogna necessariamente scegliere da che parte stare, se continuare per la strada folle del potere e del vizio che corrompe l’animo, oppure scegliere la strada dell’impegno e della convivenza civile. Non ci resta che una sola strada perchè si possa sperare in un futuro: il disarmo, la riconciliazione! Disarmare l’arroganza dell’uomo per piantare il seme della nonviolenza che si chiama PACE, attraverso il dono della riconciliazione! L’umanità non avrà mai Pace se non imparerà a rispettarsi vicendevolmente. L’umanità senza Pace è destinata a perire come bestie, a scomparire come polvere nel vento. Cosa conta di più il potere, il denaro che corrompono l’animo e l’uccidono, o piuttosto la strada della nonviolenza e della riconciliazione, i cui frutti che ne conseguono sono il rispetto, la convivenza civile, l’amore vicendevole e fraterno, la compassione…  Caro Geppino, il tuo esempio è per noi stimolo a proseguire questo cammino impegnato e non facile che abbiamo intrapreso. Siamo come agnelli in mezzo ad un branco di lupi feroci..Ma non è questo che ci spaventa, perchè davanti a noi abbiamo gli esempi a cui fare riferimento, davanti a noi abbiamo i “volti” che hanno dato la vita per la verità e la Giustizia, questi volti ci chiamano al dovere, ci chiamano all’impegno. Tra questi volti il tuo  è sempre presente. Noi non dimentichiamo, non possiamo far finta di  nulla, perchè purtroppo qualcosa è accaduto. Assistere da spettatori a questo triste scenario che ci circonda, senza tentare di far nulla per cambiare questo stato di cose, significa  già morire e morire di indifferenza, complici di una strage di massa che si consuma sotto gli occhi di tutti. Caro Geppino, siamo consapevoli che la Giustizia terrena è imparziale, ma ci impegniamo ogni giorno perchè presto possa sorgere il seme della Speranza che riporti in questo tempo oscuro, quella Pace frutto di Giustizia vera, che si potrà affermare solo quando ogni Diritto sarà rispettato fra gli uomini, e quando l’umanità si renderà finalmente conto che è ora di gettare le armi dell’arroganza che annebbiano la vista per indossare le vesti della Luce che illuminano di giorno anche la notte più oscura. Ciao Geppino, Martire per la Giustizia e  per la Pace, da lassù, nel regno della Pace dove tu ora sei, continua a vegliare su tutti noi, sulla tua famiglia, sui tuoi figli, sulla tua Compagna di vita, sui tuoi genitori, e a infondere a tutti quella “Forza e Coraggio” necessari, capaci di sradicare il male che domina questo tempo di oscurità e di caligine, per riaffermare quei valori della Giustizia e della Pace senza i quali non ci sarà futuro. Shalom! (Agnese Ginocchio, 15 Marzo 2014)
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Tratto dal portale d'informazione Alto Casertano(cliccare qui sopra per leggere l'articolo originale)

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