domenica 19 settembre 2010

Alife(Ce)- Vescovo Valentino Di Cerbo, pastore di questa diocesi "Intervenga Lei! "

Alife(Ce)- In merito agli ultimi fatti scottanti avvenuti in questa città, perviene un forte messaggio di richiesta di aiuto rivolto al Vescovo della diocesi di Alife, mons.Valentino Di Cerbo. A lanciarlo é Agnese Ginocchio, Testimonial della Pace: " Pregiatissima ecellenza Vescovo Valentino Di Cerbo, ma di quale miracolo di San Gennaro stiamo parlando? E quale Festa della Madonna delle Grazie vogliamo celebrare? Se ci definiamo credenti occorre da parte nostra maggior impegno per la riaffermazione di uno stato di diritto nel nostro territorio. "Basta" starsene fermi nelle chiese a pregare. Occorre impegno civile, occorre stare in mezzo alle piazze per cercare di capire che cosa sta accadendo intorno a noi. Abbiamo la capacità di ascoltare il grido profondo che emerge da questa terra colpita dalle infinite emergenze? Che cosa sta accadendo nella nostra provincia di Terra di lavoro, nella nostra zona del Matese? Due anni fa, all'alba di questo stesso giorno si consumò una delle più efferate stragi di camorra a danno di sei poveri innocenti fratelli immigrati. Che cosa sta accandendo in queste ultime settimane ad Alife? La gente é esterrefatta e attonita circa le ultime notizie riguardanti le indagini della Guardia di Finanza al Comune. Tutti sapevano (sanno)e nessuno ha mai mosso un dito per scuotere il torpore di questo "finto quieto vivere". E se qualcuno l'ha fatto si é dovuto "beccare" i malcontenti del resto di un popolo silente incapace di reagire. Ma dove stiamo andando? Allora mi domando: ma di quale cristianità, fede, religione stiamo parlando, se ci siamo ridotti in questo stato? Di cosa si ha paura, di metterci contro il giudizio degli uomini? Ma non é piuttosto del disimpegno civile e quindi del giudizio di Dio che bisogna avere timore? La nostra "purtroppo" si é trasformata in una fede di comodo e peggio ancora in una fede bigotta, dove non c'é più differenza tra credente e non credente. Dove dunque la testimonianza e l'esempio? Non servono a nulla le processioni se continueremo a starcene zitti e fermi, se non si comincerà a interagire con le istituzioni del territorio, se non si farà emergere in ciascuno l'impegno ed il dovere alla coscienza civile, partecipando quindi alla vita attiva nel nostro comune- territorio di appartenenza, cercando di migliorare e non di distruggere ciò che é buono. Sono tantissime le situazioni di emergenza, di precarietà e di povertà intorno a noi. Chi, mi domando, riesce a farsene carico? Quando si parla di risolvere un problema, si preferisce defilare, scrollare le spalle.. Il buon Dio oggi viene a domandare a ciascuno di noi testimonianza, responsabilità, impegno attivo, coerenza, altro che starsene fermi nelle proprie case e chiese a pregare e ad aspettare che la manna ci caschi dal cielo. Ognuno si faccia un' attento esame di coscienza, faccia la sua parte e dia il proprio contributo attivo per migliorare questo misero stato di cose che non va. Quale futuro per i giovani se gli adulti sono i primi a non dare esempio di civiltà e di coerenza? Mi rivolgo a Lei, quale rappresentante di Cristo in terra e quale pastore della nostra diocesi, la prego di intervenire, di fare qualcosa prima che la fede si trasformi in un semplice culto esteriore, fatto solamente di feste inutili e dispersive, prive di interiorità, di essenzialità e di vera testimonianza intesa come missione. La ringrazio per quanto potrà fare a vantaggio di tutti e con gratitudine la saluto nel nome della Pace".

"Agnese Ginocchio-Movimento per la Pace, provincia di Terra di Lavoro"

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