mercoledì 6 febbraio 2008

S. Nicola La Strada(Ce)- Il grido di dolore di Agnese Ginocchio per morte extracomunitario

SAN NICOLA LA STRADA (Ce)- (di Nunzio De Pinto) La
tragica morte dell’immigrato polacco avvenuta due giorni orsono presso la ex “Fondazione Battiloro“, continua a tenere banco nelle discussioni dei sannicolesi. La sola modalità del decesso, l’uomo è morto per un volo di otto metri perché stava cercando di trovare riparo per la notte, ha sconvolto la città che per una volta si è trovata di fronte a qualcosa che ne ha scosso le coscienze. “È una morte assurda che ci richiama al senso della responsabilità personale. Una società che pensa solamente ai propri fini egoistici, che vive nella solita routine quotidiana, è una società in completo disfacimento, è già morta” è quanto afferma Agnese Ginocchio, (nella foto, autore Andrea Pioltini fotoreporter) cantautrice molto legata a San Nicola La Strada dove partecipa ad ogni iniziativa in favore della Pace tra i popoli e dei più bisognosi. “Di fronte a questi episodi in crescente aumento, come la povertà, la precarietà, la sfiducia, la rassegnazione, l’abbandono, la mancata accoglienza” - prosegue la giovane esponente del Movimento internazionale per la Pace- “non basta solo impietosirsi, ma agire di conseguenza. Chi sono i responsabili se non la società tutta, che pur di soddisfare il proprio egoismo non smette di correre freneticamente per accaparrarsi il primo posto nella platea dell’immane spettacolo della vita? Qui non si tratta di assistere ad un reality show, bensì siamo di fronte a una terribile realtà che si sta trasformando in una fatale trappola mortale, a danno della generazione futura, ovvero i nostri figli. Quale Speranza e quale futuro dunque?” - si chiede angosciata la cantautrice, che con la sue canzoni sulla Pace e l’Amore fra i popoli è in prima linea insieme al Vescovo di Caserta, Monsignor Nogaro - “Fin quanto non apriremo gli occhi e non ci renderemo davvero conto che quanto accade intorno a noi non è solo competenza o preoccupazione delle Istituzioni ma di noi tutti indistintamente, non cambierà mai nulla. È necessario, ripeto, il rimboccarsi le maniche, uscire dalle proprie case e cominciare a guardare il mondo in maniera globale, perchè le vicende che si susseguono sono parte della nostra stessa vita. È necessario per il cambiamento assumerci le responsabilità delle nostre azioni, portare l’uno il peso degli altri, in poche parole bisogna globalizzare la Solidarietà”. (Articolo a cura del giornalista casertano Nunzio De Pinto)


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