Questi ripetuti naufragi di migranti - ultimi degli ultimi, morti della speranza negata - sono l’effetto di un più generale naufragio delle coscienze, di un generale voltarsi dall’altra parte. ( di don Luigi Ciotti )
TRENTO, 28 AGO - ''Questi ripetuti naufragi di migranti - ultimi degli ultimi, morti della speranza
negata - sono l'effetto di un piu' generale naufragio delle coscienze, di un generale voltarsi dall'altra parte''. Lo ha detto don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e di Libera, a margine del suo intervento su pace e giustizia alla Scuola della Rosa Bianca, in corso di svolgimento a Terzolas (Trento). ''Mai come oggi il male si allea con le nostre omissioni, con il nostro vedere e lasciare fare, con la nostra consapevole complicita'. Le tragedie dell'immigrazione - ha aggiunto - nascono da un naufragio delle coscienze ma anche da un'esplosione delle parole. Si sente parlare di spazzatura, di scabbia: c'e' chi costruisce muri materiali e mentali e chi risponde con parole arroganti di non avere nulla di cui farsi perdonare''. ''Nessuno puo' essere condannato a vita dal suo luogo di nascita'', ha poi sottolineato don Ciotti. ''Un mondo dove viene negata la possibilita' dell'oltre e dell'altrove e' un mondo che nega speranza e coscienza, cioe' la dignita' stessa della persona''. ''Oggi - ha quindi sottolineato - viviamo in un'epoca, come ha detto papa Francesco, dove c'e' gia' la terza guerra mondiale, diversa dalle precedenti, combattuta non solo con le armi da fuoco ma con quelle nuove di un'economia piegata alla legge del profitto. Armi che non uccidono direttamente ma tolgono dignita' e umanita', armi che rendono i vivi morti vivi''.
(Fonte: Libera)
28 AGOSTO 2015. Migranti, è una strage senza fine. Almeno 200 persone vittime di un nuovo naufragio, 40 intrappolate nella stiva di un barcone, le altre annegate ad appena 1 km dalle coste libiche. Centinaia di uomini, donne e bambini sono stati salvati dai mezzi di soccorso. Ieri sera lo sbarco a Palermo dei 571 migranti e con loro le 52 salme recuperato in uno dei tanti salvataggi nel canale di Sicilia. Numeri sempre più drammatici per raccontare una situazione che sembra non avere soluzione.
Nessun commento:
Posta un commento