martedì 17 giugno 2014

BRASILE 2014. IO NON GUARDO I MONDIALI! 170mila POVERI SFOLLATI PER FAR SPAZIO AI MONDIALI IN NOME DEL PROFITTO. VERGOGNA!

Mondiali di calcio di Brasile 2014; rimozione forzata di migliaia di residenti di comunita’ povere che sorgevano nei pressi dei cantieri della Coppa.
Ben 170mila persone sono state sfollate dalle loro case per consentire i lavori per il 2014 ed anche per le Olimpiadi di Rio 2016. Sono stati spesi milioni per un Mondiale di calcio MENTRE I POVERI MUOIONO DI FAME. Le Star hanno aperto l’evento ballando e cantando, pagate a fior di dollari, uno spreco, e un’ indifferenza spaventosa per quella povera gente  che non sa come sopravvivere; è una vergogna, un’insulto alla povertà e alla disperazione di migliaia di bambini; è una violazione di diritti umani a danno degli ultimi della terra, che il Brasile invece di soccorrere pensa solo a nascondere. BOICOTTIAMO QUESTA VERGOGNA!!!!
Mondiali sfollati vergognaI Mondiali di calcio dovrebbero essere un’ occasione di spettacolo, di sport, d’integrazione; un evento atteso con trepidazione, pieno di aspettative per chiunque vi partecipa e lo segue. Insomma, una festa.
Purtroppo si sa che non è tutto questo, perché lo sport in questi ultimi decenni è divenuto una questione di soldi, dove gli interessi sono tanti e soprattutto cospicui, dove molti vogliono metterci le mani e ottenere la loro parte di profitto.

Venendo giocati in Brasile, paese famoso per il Carnevale, per il calore della sua popolazione, ci si aspettava un Mondiale all’ insegna della festa, dell’allegria, dei colori, pittoresco e sgargiante.
mondiali sfollati vergogna4Magari una parte, quella di facciata, sarà proprio così, ma il Mondiale è partito sotto una luce diversa. Una luce che ha messo in mostra polemiche, contestazioni, manifestazioni, proteste, ma soprattutto una realtà dura e amara, perché ha mostrato quanto i soldi siano stati messi sopra a tutto e come questa manifestazione sportiva sia stata fatta solo per gli interessi di pochi ricchi che hanno voluto arricchirsi ancora di più a discapito della popolazione, specie quella più povera. Un sistema quello che sta dietro ai Mondiali fatto di manipolazione, sfruttamento e corruzione che ha fatto di tale evento un business economico che aumenta povertà ed esclusione per i tanti che sempre meno possono partecipare a questa grande festa per i popoli. Un grande affare dove ci sguazzano i gruppi patrocinatori, le imprese edili brasiliane e gli alberghi che guadagnano quelle che vogliono, non esclusi i politici.
Mondiali sfollati 3vergognaUno scandalo fatto di tanti scandali.
Il primo è il costo della manifestazione in un Brasile che cresce in vari settori, ma non per tutti, dove aumenta sempre più il divario tra ricchi e poveri, dove ci sono sacche di miseria che in occasione dei Mondiali si vogliono far sparire o nascondere sotto il tappeto.
Non è chiaro quello che si spende e si spenderà. Si sa che il costo dei 12 stadi è aumentato in 6 anni del 263% sulla spesa prevista. Da 2.2 a circa 10.5 miliardi e non sono ancora terminati i lavori. Il governo divulgò il valore totale di 25,58 bilioni per tutte le costruzioni e per i miglioramenti necessari, come aeroporti, porti, telecomunicazioni e turismo. Chi ha deciso, chi ha controllato queste spese? Con quali criteri sono state aggiudicate le costruzioni di opere miliardarie in cui corruzione e super fatturazione hanno la meglio? Si sono costruiti stadi non necessari con prezzi folli.
Mondiali sfollati 2vergognaDi questi investimenti la povera gente non sarà beneficiata, le migliorie sono per i ricchi. Si fanno grandi opere edilizie: superstrade, ponti, per favorire l’accesso agli stadi, ristrutturazioni di aree, porti, centri storici, alberghi, aeroporti per rendere tutto più bello e attraente per il turismo. Rio de Janeiro è diventata un grande cantiere. Si parla di spese per 270 miliardi. Niente di questo beneficerà la gente della grande periferia di Rio.
I prezzi dei biglietti sono assurdi, e già tutti venduti e i posti popolari sono pochissimi. Gruppi comprano tutto per rivendere a prezzi sbalorditivi. Un ingresso che costa 800 reali viene rivenduto a 9 mila reali e più.
Altro dato triste: i poveri sono rimossi da aree occupate dagli stadi. Sono già 170 mila gli sfrattati. I poveri devono lasciare il posto ai Mondiali.
Un altro grande affare di questo campionato è la valorizzazione immobiliare. I prezzi salgono alle stelle. I poveri devono allontanarsi dalle aree vicine agli stadi, perché la regione sia valorizzata. Chi affittava una casetta adesso vede il proprio affitto salire alle stelle e deve cercare un posto meno caro, sempre più in periferia. Sono i poveri la maggior parte della mano d’opera usata e sfruttata in queste opere faraoniche che potranno contemplare solo da lontano.
Altro fatto ignobile: rimozione forzata di masse umane che sporcano la città di Rio e altre città. Sono vere azioni di pulizia razziale, come la raccolta forzata di mendicanti, di cracudos, la demolizione delle cracolandie, l’occupazione di favelas con costi enormi. I poveri devono proprio sparire, sono di troppo. I ragazzi di strada non possono permanere nei centri e nelle aree turistiche, ma possono marcire nelle periferie e morire assassinati dal narcotraffico, lontani però dallo sguardo della gente perbene e dei turisti che non devono correre pericoli. Gli ospiti stranieri saranno assistiti da enormi spiegamenti di poliziotti e forze dell’ordine che reprimeranno ogni manifestazione contro i mondiali come atto di terrorismo.
Per le regole imposte dalla FIFA, gli ambulanti non potranno vendere i loro prodotti attorno agli stadi; saranno commercializzati solo prodotti delle grandi marche.
La Coppa del Mondo non è promozione del calcio, ma di una dozzina di multinazionali legate allo sport che aumenteranno vertiginosamente i lucri e di impresari che vivono tempi di vacche grasse. La FIFA, che è riuscita perfino a fare cambiare la legge sulla proibizione della vendita di bevande alcoliche durante il campionato, è esente dal pagare tasse sulle proprie attività; guadagnerà 6.3 miliardi di reali senza spenderne neppure un terzo.
Brasile-la-polizia-occupa-le-favelas-a-tempo-indeterminatoUn altro fatto che preoccupa è l’aumento della prostituzione, soprattutto quella minorile. Si è già assistito a questa scena degradante durante la costruzione degli stadi. Molti giornali hanno parlato della prostituzione minorile che aumenta attorno allo stadio di Sao Paulo per la presenza di migliaia di operai venuti da tante parti del Brasile. Molte ragazze si offrono per dieci reali o per un piatto di cibo.
Prostitute brasiliane si stanno organizzando per trasferirsi nelle città; sedi dei mondiali, specialmente Sào Paolo, Rio de Janeiro, Fortaleza, Belo Horizonte. La Formula Uno e la Formula Indy sono altri eventi che favoriscono questo fenomeno, ma il movimento nella Coppa del Mondo sarà maggiore e si prevede un aumento del 50 % di ragazze provenienti anche da altre nazioni. I centri di massaggio e di prostituzione di Sào Paulo stanno selezionando ragazze per soddisfare la clientela che arriverà a seguito dei Mondiali.
In Belo Horizonte l’associazione delle prostitute offre corsi gratuiti di inglese e spagnolo e altre lingue per le professioniste del sesso. In Fortaleza, e non solo, c’è un vero commercio clandestino di adolescenti reclutati da alberghi e tassisti. Molti clienti, stranieri e no, prenotano le ragazze portate poi direttamente negli hotel. Questo rende più difficile il lavoro di controllo.
brasil8La prostituzione infantile in particolare, che in Brasile è già una piaga devastante, subirà senza troppi dubbi un incremento. Si tratta di una cosa che avviene congiuntura di tre fattori. Il primo è la fame sessuale deviata di adulti provenienti da ogni parte del mondo per un evento sportivo di grande rilevanza. La seconda la straordinaria bellezza di bambini, bambine, ragazzi e ragazze brasiliane. La terza, determinante, l’allucinante miseria nella quale questi ragazzi e le loro famiglie vivono. Eventi come Coppa del Mondo e Olimpiadi che senza dubbio rappresentano un’opportunità di sviluppo economico, lo sono in realtà solo per la fetta di popolazione che può in qualche modo partecipare oppure investire. Purtroppo la stragrande maggioranza della popolazione brasiliana non può nemmeno muoversi dalle baracche dove sopravvive, figuriamoci riuscire a farsi coinvolgere da eventi di questa portata. L’unica possibilità che hannobaraccopoli brasilemolte ragazzine per guadagnare qualche soldo è solo la prostituzione. A questo si può aggiungere la ciliegina sulla torta che è l’epidemia devastante di crack ormai annosa, che sta uccidendo centinaia di giovani, e che costringe poveri e meno poveri a rimediare qualche soldo per le dosi quotidiane. A 12 anni hanno bisogno di lavorare per sopravvivere, mentre per legge non possono. Dormono in stanze di 9 metri quadrati magari in sei, di solito per terra. Gli economisti spiegano che si tratta di “povertà relativa” visto che riescono a mangiare qualcosa ogni giorno. Saulo Oliveira, psicologo del Consiglio Regionale di Psicologia di Rio de Janeiro ha sollevato il problema e invitato gli organi governativi a combatterlo. Oliveira sottolinea che non solo si tratta di violazione dei diritti dei minori e di crimini penali, ma di una doppia violenza, che si protrae negli anni poiché le ragazzine che si prostituiscono precocemente soffriranno di squilibri psicologici tutta la vita.
Il governo brasiliano, che avrebbe i mezzi per combattere il fenomeno, si occupa invece più che altro di tentare di fare disperatamente bella figura con il resto del mondo.
Per i bimbi e per le politiche sociali non ci sono soldi; per la Coppa non mancano. La vita vale meno di un pallone da calcio..
Questo è il Brasile che la Coppa non mostrerà. I turisti, stranieri e no, non vedranno niente di questo Brasile perché per loro ci sono strade bellissime che non passano nelle favelas e hotels che li aspettano con tutti i comfort. Avranno aeroporti rinnovati con 16 mila voli extra.
Un Brasile campione mondiale di violenza con 800 mila persone, la maggior parte adolescenti e giovani dai 14 ai 20 anni, assassinate tra il 1980 e il 2010 circa 50 mila ogni anno. Tutti i giorni un vero genocidio che è diventato “normale” e non crea più indignazione. Ammazziamo i figli che abbiamo generato, ma non amato.
Un Brasile campione quasi mondiale nella prostituzione, con circa 500 mila minorenni (ragazze e ragazzi) sfruttate sessualmente. Numero che, purtroppo, aumenterà vertiginosamente durante la coppa.
Un Brasile campione mondiale in droga e crack sempre più diffuso in tutti i suoi stati, anche nelle campagne è diventata una tragedia ed epidemia nazionale. Un Brasile che sta perdendo i valori morali, spirituali, dove si distrugge la famiglia, tutto è lecito mentre imperano un edonismo e un consumismo sfrenati.
brasile in ginocchioUn Brasile che lascia morire la sua gente per mancanza di ospedali, di medici e di materiale sanitario, dove la salute è un business in mano a privati. Un Brasile dove la educazione è una delle peggiori del mondo. Un Brasile che ha ancora 30 milioni di persone che fanno la fame, 60 milioni aiutate dal governo con borsa famiglia, che non risolve le necessità fondamentali e abitua la gente a un’eterna dipendenza dal governo che non aiuta la promozione e crescita vera della persone.
Un Brasile che, nonostante tutto questo, è la sesta potenza economica del mondo: ha 65 miliardari con una ricchezza di 191 miliardi e 500 milioni di reali, pari a più della metà delle riserve del Brasile.
Anche questo sono i Mondiali di calcio, dove il problema più grande tra i tanti mostrati è un mondo intero che se ne strafrega di quanto devono subire le fasce più deboli della popolazione, mentre si affanna a fare soldi con eventi che ormai, sul piano etico, non sono che l’ombra di se stessi. (Fonte: Dalla strada dei mondi )
Nota sull’articolo. Le parti in corsivo riportano brani degli articoli di Mauro Villone Padre Renato comparsi sul numero 44 di Dalla Strada alla Vita. Per chi non lo conoscesse, Padre Renato è fondatore della Casa do Menor in Brasile che da 37 anni si occupa di salvare le vite disperate di bambini e ragazzi di Rio che muoiono quotidianamente per violenza, crack, infezioni, malattie, incidenti, abbandono, omicidi.

-Leggi testo e ascolta file musicale canzone di impegno per la Pace: “I poveri non possono aspettare. Stop alla povertà!”

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