lunedì 3 novembre 2008

Speciale 4 Novembre, Testimonial di Pace Agnese Ginocchio: Il 4 Novembre non festa retorica e militarista ma lutto..Cosa c'é da festeggiare?

Campania- Caserta e prov. - “Dov'é o guerra la tua vittoria? Ci associamo all’Appello lanciato dal Movimento Internazionale per la Pace e dal Movimento Nonviolento. Il 4 Novembre commemorazione delle vittime di tutte le guerre, non è retorica festa militarista, ma lutto e cordoglio per i morti di tutte le guerre. Se solo pensassimo a che prezzo e quanto costò all’Italia questa guerra. Quante vite perse. Una carneficina. Non c’è proprio nulla da festeggiare, nulla per cui essere fieri" . Questo é quanto riferisce la Testimonial internazionale della Pace Agnese Ginocchio, in una nota diffusa che abbiamo provveduto a diffondere"." Un appello a tutte le amministrazioni e le istituzioni locali"- si continua a leggere nella nota dell'ambasciatrice internazionale per la Pace- "a non farsi complici di guerra e quindi a non trasmettere ai nostri giovani la cultura militarista della morte, bensì a farsi promotori di Pace attraverso momenti e percorsi di studio da intraprendere insieme, facendo intervenire e quindi ascoltando le parole di testimoni impegnati in prima persona per la difesa della cultura della Pace e della nonviolenza, senza l'uso delle armi e di ordigni bellici. Occorre trasformare il 4 novembre in una giornata di studio e di memoria, in una giornata di ripudio della guerra. Cosa c'é da festeggiare? "- " Se solo pensassimo a che prezzo e quanto costò all’Italia questa guerra. Quante vite perse. Una carneficina...Quelle lunghe ed enormi distese di Croci che silenti si ergono sulla terra nei cosiddetti cimiteri della memoria…rappresentano il più grosso ‘Grido’ di condanna contro le folli e barbare gesta dei potenti che da amici si trasformarono in nemici, permettendo così la più atroce strage mai accaduta nella storia. Quelle enormi distese di croci di morte gridano ancor oggi più forte di qualsiasi altra voce alle nostre coscienze, ch’é ora di finirla con le armi e con le guerre. E’ ora di finirla con la cultura della morte. E’ ora di finirla con le barbarie e con la violenza". Pace stabile e duratuta non la si ottiene con la forza, ne con le armi".- ammonisce la rappresentente del Movimento per la Pace-" Pace stabile e duratura é la forza del dialogo e della riconciliazione, che sono i linguaggi disarmanti della nonviolenza. Impegno per la Pace significa fare memoria e impegnarsi a trasmettere una cultura di Pace che contrasti la cultura di morte attraverso la pratica attiva della nonviolenza, affinchè stragi del genere non possano più accadere. Questo é quanto dobbiamo trasmettere ai nostri giovani. Papa Benedetto XV disse che la “guerra era un’ inutile strage”!! Papa Benedetto XVI suo successore ha replicato le stesse parole. Giovanni Paolo II esclamò:“Mai più guerra! Il 4 Novembre dunque non festa, ma lutto e cordoglio“ !!! Si leggano le strazianti poesie di Giuseppe Ungaretti scritte in trincea. Si legga il “Giornale di guerra e di prigionia” di Carlo Emilio Gadda in cui emerge l’ottusità di ufficiali arroganti e l’insipienza criminale degli alti comandi. Si legga “Addio alle armi” di Ernest Hemingway e “Un anno sull’altopiano” di Emilio Lussu, grandi testimonianze del fanatismo di quella guerra. Si diffondano le lettere dei soldati che mandavano al diavolo la guerra e il re. Furono censurate. Perché censurarle oggi nelle cerimonie ufficiali e non farne mai la minima menzione? Basta per favore con queste pagliacciate! Si comincino a praticare azioni concrete di Pace e a testimoniarla coerentemente dando per primi l'esempio di civiltà. Spesso purtroppo quest'esempio viene a mancare proprio da coloro che ci rappresentano, ovvero mi riferisco alle nostre istituzioni. Che senso ha dunque osannare alla Pace solo in questa giornata dedicata ai caduti di tutte le guerre, e poi tutto il resto dell'anno lo si passa ai continui attacchi fra l'una e l'altra parte? Attenti a non scandalizzare" - termina con queste profonde parole il messaggio.Un invito dunque alla società civile a riflettere seriamente su queste parole e a fare memoria su quanto realmente accadde.

Di seguito si riportano alcune testimonialze in merito lanciate dal movimento internazionale per la Pace

Ci dissociamo dalle celebrazioni ufficiali del 4 novembre.Ci dissociamo in nome della Pace e della Costituzione.Ci dissociamo in nome di tutti quegli italiani pacifici che furono condotti a combattere e a morire perché costretti.Ci dissociamo in nome di tutti i disertori che non vollero partecipare a quella che il papa definì “un’inutile strage”. Ci dissociamo da ogni retorica celebrazione di eroismo.Ci dissociamo da ogni ipocrisia”.

(Fonte: Comunicato stampa)

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