Celebrazione della 9° Giornata del Creato. di seguito l' Intervento del prof. Gino Ponsillo sul tema apportato alla manifestazione tenutasi ad Alife (CE- Parco Regionale del Matese) lo scorso 31 Agosto 2014. Il prof. Ponsillo, dell' Istituto Comprensivo di Alvignano, è stato già impegnato in politica ( amministratore del comune di Alvignano e Consigliere provinciale). Ha maturato inoltre una forte esperienza e formazione in campo teologico, attualmente fa parte anche dell' Unesco.
provinciale. Il giorno in cui è ricorsa la solennità patronale di S. Sisto I papa e martire, presso la cappella fuori le mura durante una visita privata nell'ambito della quale si è svolta una cerimonia in forma strettamente privata, gli è stata conferita solennemente dalla Presidente del "Movimento Internaz per la Pace e la Salvaguardia del Creato III Millennio" della Provincia la "Croce internazionale della Pace"con Attestato in pergamena, chiamandolo ufficialmente a far parte del Consiglio del Direttivo" del citato Organismo sociale (vedi foto 1 e 2 in alto, il prof. Gino Ponsillo con la Presidente A. Ginocchio e la Consigliera del Direttivo Rosa Arbolino. La foto 3 sotto si riferisce al momento dell' intervento del prof. Ponsillo durante la serata dedicata alla Custodia del Creato del 31 Agosto 2014). Motivazione: "Per l'impegno profuso alla causa di Pace, la presenza fisica e costante alle recenti manifestazioni svolte, la forte esperienza e formazione, e l' interesse mostrato per le tematiche della Pace e della difesa di nostra Madre Terra. Il prof. Gino Ponsillo è una grande risorsa umana che non potrà che fare del bene ed apportare un' importante contributo alla causa del Movimento e far sì che accresca la "coscienza di Pace".
provinciale. Il giorno in cui è ricorsa la solennità patronale di S. Sisto I papa e martire, presso la cappella fuori le mura durante una visita privata nell'ambito della quale si è svolta una cerimonia in forma strettamente privata, gli è stata conferita solennemente dalla Presidente del "Movimento Internaz per la Pace e la Salvaguardia del Creato III Millennio" della Provincia la "Croce internazionale della Pace"con Attestato in pergamena, chiamandolo ufficialmente a far parte del Consiglio del Direttivo" del citato Organismo sociale (vedi foto 1 e 2 in alto, il prof. Gino Ponsillo con la Presidente A. Ginocchio e la Consigliera del Direttivo Rosa Arbolino. La foto 3 sotto si riferisce al momento dell' intervento del prof. Ponsillo durante la serata dedicata alla Custodia del Creato del 31 Agosto 2014). Motivazione: "Per l'impegno profuso alla causa di Pace, la presenza fisica e costante alle recenti manifestazioni svolte, la forte esperienza e formazione, e l' interesse mostrato per le tematiche della Pace e della difesa di nostra Madre Terra. Il prof. Gino Ponsillo è una grande risorsa umana che non potrà che fare del bene ed apportare un' importante contributo alla causa del Movimento e far sì che accresca la "coscienza di Pace".
9° GIORNATA DELLA
CUSTODIA DEL CREATO
“Educare alla custodia del Creato, per la salute dei nostri
paesi e delle nostre città”
E’ sotto
gli occhi di tutti il cambiamento
climatico con conseguenze negative
sul Creato, sulla natura e sulla nostra vita.
L’ecologia
disegna l’immagine di un ecosistema planetario ormai profondamente toccato dall’agire umano, che ci sta lasciando un’impronta
sempre più pesante.
Lo
sfruttamento indiscriminato dell’ambiente ha manifestato la sua fragilità. Oggi viviamo in una Terra che può consumarsi
ed esaurirsi. Il futuro è minacciato.
Una
minoranza gode i risultati dello squilibrio e due terzi dell’umanità è
coinvolta in una “spirale perversa discendente” qual è quella della fame. La
situazione porta a uno sfruttamento irrazionale dell’ambiente: deforestazione,
piogge acide, effetto serra, buco di ozono, ecc. … .
La
minaccia si ripercuote sull’impoverimento
delle diversità genetiche e culturali. Di
fronte a questa situazione il problema è quello di recuperare l’ambiente, come
sistema di rapporti; di gestire i rischi con un riferimento al quadro dei
bisogni universali umani; di ristabilire
un’armonia di fondo degli individui fra loro e di questi con la natura.
Tale
prospettiva non può essere affrontata se non se ne coglie lo stretto legame con
le questioni di Giustizia: non è certo simmetrica la distribuzione planetaria
dei consumi di risorse ambientali, né lo
è quella della vulnerabilità ai danni determinati dal degrado dell’ambiente.
I più
esposti alla minaccia del mutamento climatico sono quelle aree del sud del
mondo più sensibili ai suoi effetti e spesso meno dotate di una struttura
socio-economica in grado di farvi fronte.
Il grido
dei poveri, insomma, si intreccia strettamente con quello della terra su cui si
trovano ad abitare - sempre più impoverita, sempre più degradata nella sua
capacità di sostenere la vita (umana e non solo).
Ma i temi
ambientali rivelano pure un legame
strutturale con il tema della Pace, evidente nella forte dimensione ambientale
di numerosi conflitti (dalle guerre per l’acqua alle guerre per il controllo delle risorse
petrolifere ed altri conflitti).
NON
STUPISCE, QUINDI, CHE LA “SALVAGUARDIA DEL CREATO” SIA SEMPRE STATA AFFRONTATA
DALL’ECUMENE CRISTIANA IN UNA STRETTA RELAZIONE CON LA PACE E LA GIUSTIZIA ( Basilea/1989 – Seul/1990…).
Che cosa
ha fatto l’uomo – soprattutto l’uomo moderno, l’uomo tecnologico – nei
confronti del creato, della natura, dell’ambiente, lui che – secondo la Genesi
(Gen. 2,15) – è stato posto come Custode della terra?
E’
cresciuta in questi anni l’attenzione per il Creato: ma come sta operando la
scuola per l’educazione ambientale dei ragazzi? E quale contributo può dare l’IRC
a tale educazione?
L’insegnamento
cristiano e il pensiero ecclesiale sono maturati su questo tema, grazie all’opera
magisteriale di S. Giovanni Paolo II°, soprattutto dal 1990 con il messaggio
per la Giornata Mondiale della Pace di quell’anno “Pace con Dio Creatore, Pace con tutto il Creato”.
Lo stesso
Papa, in occasione del vertice mondiale di Johannesburg del 2002 ( a cui ho partecipato anch’io, come
consigliere provinciale su delega del Presidente dell’Ente Provincia di
Caserta), ha scritto: “Dio ha affidato agli uomini il compito di portare a termine
la creazione”. Il dovere di custodire il Creato e l’esigenza di trasformarlo ci
rendono “concreatori” con Dio nel realizzare il suo disegno sull’umanità e sul
Creato”.
Le
Religioni, le grandi religioni dell’umanità, come vedono il Creato e cosa propongono
per il rispetto e la salvaguardia dell’ambiente?
Nella cura
del giardino del Creato – mi pare – le Religioni si trovano in piena sintonia,
soprattutto cristiani – ebrei e musulmani. E’ un’alleanza fondamentale.
Per noi
cristiani è un comandamento che siamo chiamati a vivere quotidianamente.
Diversi
sono i piani sui quali ci è chiesto di operare un rinnovamento della prassi:
- su un piano etico-politico
una
pratica di salvaguardia del Creato deve tradursi in un’azione a livello locale
(nel far fronte a forme di uso dell’ambiente insostenibili o legate a
interessi particolari); più ampiamente, però, è necessario che tale sensibilità
diventi parte integrante della riflessione, della formazione e dell’azione
politica dei credenti (sia come responsabili
politici che come cittadini elettori).
E’
essenziale riportare al centro
della progettualità politica la questione ambientale.
Una seria
azione di salvaguardia del Creato esige la capacità di guardare lontano, di
fare politica in forme capaci di integrare il futuro nelle preoccupazioni del
presente.
D’altra
parte, nessuna politica ambientale può risultare efficace se non si accompagna ad
un profondo rinnovamento di quegli stili
di vita che caratterizzano un modello occidentale ormai tutto segnato dalla
dimensione del consumo, del desiderio di beni senza limiti, dell’impatto
ambientale sempre crescente.
Se da un
lato esso esige un’azione puntuale di sostegno da parte delle amministrazioni
pubbliche ai vari livelli, dall’altro esige un deciso impegno personale e
comunitario.
Si tratta
anche di cercare l’ecoefficienza -
quella capacità di soddisfare i bisogni effettivamente necessari in forme meno
possibile gravose per l’ambiente stesso.
Emerge
pure l’esigenza di una forte azione
educativa, capace di formare le giovani generazioni – ma non solo esse – ad
una percezione dell’importanza vitale della tematica ambientale.
L’IRC può conferire un contributo
importante in questo senso, come spazio nel quale essa appare nella sua dimensione culturale, nella
sua forza di ispirazione etica, nella sua capacità di mediazione.
Dobbiamo
imparare a far emergere quella preoccupazione per il futuro della nostra terra
che sta al cuore dell’istanza di salvaguardia del Creato.
(L’intervento è ispirato alle
considerazioni del Gruppo “Responsabilità per il Creato” dell’ Ufficio Nazionale
per i Problemi Sociali e il Lavoro della CEI).
Alife,
lì 31 agosto 2014
Gino Ponsillo
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