Giovedì 2 ottobre 2014 l'Onu ci invita a celebrare la Giornata internazionale della nonviolenza. Visto quello che sta accadendo, faremmo bene a prenderlo sul serio.
Il mondo è malato di violenza e i tagliatori di teste dell'Isis che impazzano su internet ne sono l'immagine più emblematica. Sono cose che non si possono né vedere né sentire, che provocano il voltastomaco e una serie di domande angosciose: ma cosa sta succedendo nel mondo? Come siamo caduti in questo abisso? Dove andremo a finire?
I tagliatori di teste non sono una novità dei nostri giorni ma vederli in azione fa una grande impressione. Anche perché quella violenza efferata si salda all'istante, nel nostro inconscio, con la violenza che sembra dominare tanta parte della nostra vita quotidiana, dei rapporti tra le persone, della cronaca del nostro paese. E ci sentiamo soffocare dalla tanta, troppa violenza che c'è in giro.
La violenza ha mille volti: quello che si annida in molte delle nostre famiglie, contro le donne, contro i bambini, contro i più poveri, contro i diversi, contro i migranti,.. quella delle mafie e delle droghe, quella connaturata alle ingiustizie, quella che si vive nel mondo del lavoro come in quello della politica e dell'informazione sino a quella che Papa Francesco ha denunciato parlando della terza guerra mondiale e dei suoi crimini.