"VITTORIO ARIGONI" MARTIRE per la PACE. Profondo cordoglio e dolore per l'accaduto. Oggi la PACE é in LUTTO!
"Vittorio Arrigoni fulgido esempio di "Giornalismo Coraggio per la Pace" . Essendo stato minacciato di morte più volte per le testimonianze di verità su quello che accadeva, che puntualmente di faceva conoscere, aveva deciso di non andarsene per dare voce a una parte del popolo palestinese oppresso dal regime israeliano. Vittorio sia esempio per tanti che fanno del giornalismo solo uno strumento di disinformazione e di servilismo politico, rendendosi così complici della deriva della nostra civilità! Abbiamo bisogno di giornalisti veri, di giornalisti per la Pace, così come Vittorio..." Restiamo UMANI!" (Di Agnese Ginocchio)
"La prima notizia che apprendiamo con sgomento in questa giornata, é la barbara uccisione di Vittorio. Non é giusto! Che colpa aveva Vittorio? quella di dire la verità? Di dare una mano alla Pace e ai diritti di un popolo oppresso da un regime di morte? Caro Vittorio, ciò che ti é successo non é giusto: Anche Tu come "Rachel Corrie" e tanti altri, non é giusto nulla di quanto sta accadendo in questo schifo di mondo! Che tu possa riposare in Pace. Oggi il Movimento per la Pace é in "LUTTO!" Ma siamo davvero stanchi di combattere contro i "MOSTRI" che decidono la sorte dell' umanità e di soffocare le "ALI della PACE". "Vittorio sei un MARTIRE per la PACE"! MA BASTA GUERRE, BASTA RAGIONARE SEMPRE CON L' OTTICA DI GUERRA, DI ANDARE A PORTARE LA PACE CON LE ARMI, DI BOMBARDARE SU CIVILI INERMI, pensando che siano terroristi. I VERI TERRORISTI SIETE VOI CHE RAGIONATE E VEDETE TUTTO IN MANIERA DISTORTA! BASTA OPPRESSIONE! BASTA, BASTA AI GOVERNI CRIMINALI, BASTA A TUTTO QUESTO MALE CHE CI STA SOFFOCANDO l'ANIMO...Non se ne può proprio più di sentire che il male vince sul bene. Non può, non deve essere così.... PER "RACHEL CORRIE" PER "VITTORIO ARRIGONI" E PER TUTTI I MARTIRI DELLA PACE DICIAMO BASTA a tanta ARROGANZA, BASTA!
La morte di Vittorio ARRIGONI in questo periodo di quaresima che precede la settimana santa ed il triduo Pasquale richiama tutti noi all'impegno di essere Testimoni di fede, di quella fede fatta non di parole e formulari, ma di azioni concrete e di Coraggio. Il "Coraggio" di testimoniare ogni giorno e di scegliere da che parte stare... Vittorio Arrigoni é dunque per la nostra nazione, per i nostri giovani, sempre più disorientati da esempi scandalosi di una politica immorale e da tanta corruzione dilagante, un "Seme pasquale di Pace e di Giustizia" in questo tempo arido di valori e di punti di rifermento. Restiamo umani, ritorniamoa dare un senso vero alla vita. Non disperdiamo le energie, non perdiamoci nel baratro del nulla... Esprimiamo Profondo cordoglio, dolore e vicinanza alla famiglia Arrigoni, per l'assurda scomparsa di VITTORIO!" RESTIAMO UMANI... (Di "Agnese Ginocchio" - Movimento per la Pace - 15 Aprile 2011)
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"Non ce ne andiamo, perché riteniamo essenziale la nostra presenza di testimoni oculari dei crimini contro l'inerme popolazione civile ora per ora, minuto per minuto".
(D. Nandino Capovilla, Pax Christi ) Così ripetevi durante Piombo fuso, unico italiano rimasto lì, tra la tua gente, tra i volti straziati dei bambini ridotti a target di guerra. Così mi hai ripetuto pochi mesi fa prima di abbracciarmi: io obbedivo all'ultimatum dei militari al valico di Heretz che mi ordinavano di uscire dalla Striscia, ma tu restavi. Questa era la tua vita: rimanere.
Sei rimasto con gli ultimi, caro Vittorio, e i tuoi occhi sono stati chiusi da un odio assurdo, così in contrasto, così lontano dall'affetto e dalla solidarietà della gente di Gaza, da tutta la gente di Gaza che non è “un posto scomodo dove si odia l'occidente”, come affermano ora i commentatori televisivi, ma un pezzo di Palestina tenuta sotto embargo e martoriata all'inverosimile.
Immaginiamo i tuoi amici e compagni palestinesi ancora una volta inermi, ancora una volta senza una voce che porti fuori da quella grande prigione la loro disperazione, testimonianza della loro umanità ferita e umiliata.
Non spendiamo parole per quelli che non hanno saputo essere, e per questo non sono restati, umani.
La tua gente di Palestina non dimenticherà il tuo amore per lei. Hai speso la tua vita per una pace giusta, disarmata, umana fino in fondo.
Anche a noi di Pax Christi mancherà la tua “bocca-scucita” che irrompeva in sala, al telefono, quando, durante qualche incontro qui in Italia, nelle città e nelle parrocchie dove si ha ancora il coraggio di raccontare l'occupazione della Palestina e l'inferno di Gaza, denunciavi e ripetevi: “restiamo umani!” Tu quell'inferno lo raccontavi con la tua vita. 24 ore su 24. Perché eri lì. E vedevi, sentivi, vivevi con loro. Vedevi crimini che a noi nessuno raccontava. E restavi con loro.
Abbracciamo Maria Elena, la tua famiglia e vorremmo sussurrare loro che la tua è stata una vita piena perché donata ai fratelli e che tutto l'amore che hai saputo testimoniare rimarrà saldo e forte come la voglia di vivere dei bambini di Gaza.
Ci inchiniamo a te, Vittorio. Ora sappiamo che i martiri sono purtroppo e semplicemente quelli che non smettono di amare mai, costi quel che costi.
Don Nandino Capovilla coordinatore nazionale di Pax Christi Italia (Fonte: Peacelink)
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Vittorio Arrigoni è stato strangolato dai rapitori durante un blitz dei miliziani di Hamas nella casa in cui era tenuto ostaggio a Gaza City
Vittorio Arrigoni è morto. Il suo corpo è stato trovato questa notte intorno alle 1.50 in un'abitazione nella Striscia di Gaza, nel quartiere Qaram, periferia di Gaza City. La notizia è stata dapprima diffusa da fonti di Hamas e poi confermata a PeaceReporter da un'attivista dell'International Solidarity Movement. Hamas, il movimento islamico che controlla il territorio della Striscia, non è riuscito a mediare per la sua liberazione. O forse non ci ha nemmeno provato. Secondo quanto riferito dal portavoce del movimento, dietro indicazione di uno dei membri del gruppo ultra-radicale interrogato nel primo pomeriggio, le forze di sicurezza avrebbero circondato l'area nella quale era detenuto Vittorio, dando luogo a un'irruzione sfociata in uno scontro a fuoco, in seguito al quale alcuni militanti salafiti sarebbero stati feriti, due di loro arrestati, mentre altri ancora sarebbero ricercati.
Non è chiaro come e quando Vittorio sia stato ucciso, anche se il portavoce di Hamas, Yiab Hussein, ha dichiarato in una conferenza stampa tenutasi poco dopo le 3 di stanotte, che Arrigoni era morto circa tre ore prima, senza però spiegare come fosse stato possibile stabilire il decesso con tale esattezza. Una militante dell'Ism si è recata sul luogo del ritrovamento e ha riconosciuto il corpo alle 3.10. "Aveva le mani legate dietro la schiena, e giaceva supino su un materasso". La ragazza ha raccontato a PeaceReporter che la sicurezza di Hamas ha detto anche a lei e agli altri membri dell'International Solidarity Movement giunti nella casa che Vittorio sarebbe morto qualche ora prima del loro arrivo. Il pacifista è stato strangolato, anche se, dal racconto reso a PeaceReporter dalla militante dell'Ism, dietro la nuca presentava contusioni varie. "Aveva ancora la benda intorno agli occhi, e perdeva sangue da dietro la testa. Sui polsi c'era il segno delle manette".
La sera prima del rapimento Arrigoni era andato in palestra. Poi aveva chiamato per prenotare il ristorante dove spesso era solito recarsi a cena. Aveva detto che sarebbe arrivato verso le 22. Alle 22.30, non vedendolo arrivare, lo chiamano dal ristorante. Ma Vittorio non risponde. Nessuno si preoccupa, perchè comunque spegne spesso il cellulare. Dopo la cena avrebbe incontrato un'amica e l'indomani sarebbe andato a Rafah a far visita ad alcune famiglie palestinesi con i compagni dell'Ism, che hanno provato anche loro a contattarlo dopo la palestra. Invano. Vittorio è stato rapito appena uscito dalla palestra.
La sua salma è stata trasferita durante la notte allo Shifa Hospital di Gaza, dove è stato condotto l'esame autoptico e redatto il certificato di morte. Il pacifista italiano era stato rapito ieri da un gruppo islamico salafita che, in un filmato su You Tube, minacciava di ucciderlo se entro 30 ore, a partire dalle 11 locali, il governo di Hamas non avesse liberato alcuni detenuti salafiti. Vittorio è morto dopo che nemmeno metà del tempo concesso dai rapitori si fosse esaurito, ben prima che l'ultimatum scadesse. E' morto senza che neppure l'accenno di un negoziato fosse avviato per la sua liberazione. Purtroppo, a queste domande non sarà facile dare una risposta. Con la sua morte se ne va uno dei più ferventi sostenitori della causa palestinese. Un giornalista di guerra. E un amico. Addio, Vik.
Luca Galassi- PeaceReporter
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Da una nota pubblicata da "Cristian De Marchis"
Proprio questa sciagurata mattina, mentre batto i tasti del PC, soffro la morte di un uomo: Vittorio Arrigoni. Vittorio aveva abbandonato la sua comoda vita e il suo comodo lavoro per andare in soccorso della popolazione palestinese di Gaza City. Non combatteva perchè era un pacifista ma faceva qualcosa di meglio: testimoniava.
Testimoniava i bombardamenti aerei degli F16 israeliani; testimoniava gli spari dei militari IDF (l’esercito israeliano) sui pescatori di Gaza; testimoniava la massiccia uccisione di civili innocenti; testimoniava la lenta e inesorabile morte per leucemia delle vittime del fosforo bianco; in poche parole testimoniava l’inferno in cui si trova il popolo palestinese, martoriato da decenni di occupazione israeliana. Testimonianza più che necessaria di fronte ad un’opinione pubblica occidentale omertosa, e spesso e volentieri compiacente, per lo scempio che sta avvenendo in quelle terre.
Da oggi questa testimonianza non ci sarà più. Due orecchie, due occhi e una bocca in meno sentiranno, vedranno e diranno una semplice verità. Una verità che vogliono uccidere perché è scomoda.
Sorprende che gli assassini di Vittorio siano proprio palestinesi: i Salafiti, un gruppo fondamentalista spina del fianco di Hamas e pedina nel gioco del “divide et impera” dell’occupatore israeliano. Mettere palestinesi contro altri palestinesi: Israele lo ha fatto dall’inizio della sua storia e lo fa ancora oggi. Del resto lo facevano gli antichi romani, quindi di che ci sorprendiamo?
Vittorio sembra sia morto soffocato. Il corpo è debole e senza ossigeno non vive.
Ma Vittorio non è stato solo corpo: è stato un esempio. E gli esempi sono eterni.
Abnegazione, Coraggio, Spirito di solidarietà e Pazienza, uniti all’idea che siamo tutti esseri umani e che sia un crimine intollerabile che un uomo calpesti la vita e la dignità di un altro uomo. Questo era Vittorio e queste erano le sue idee che, nonostante lui sia morto, continueranno a volare libere e troveranno sempre qualcuno felice e orgoglioso di accoglierle e imitare l’esempio di questo grande uomo, nella Speranza che un mondo migliore sia possibile per i palestinesi e per tutti.
Non siamo solo carne e non siamo solo animali: siamo esseri umani.
Perciò concludo questo semplice e dovuto elogio nel modo in cui Vittorio concludeva ogni suo articolo: “Stay Human”.
Restiamo umani. (Fonte: IPHARRA- IL Vento del SUD)
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Alla fine, la sentenza di morte emessa dal Mossad nei confronti di Vittorio Arrigoni, sin dai tempi di “Piombo Fuso”, è stata eseguita.
(Da: Terra Santa Libera)
Perchè nessuno ci può togliere la convinzione, anche se prove al momento non ne abbiamo, ma salteranno fuori, che la morte di Vittorio sia opera dei servizi israeliani infiltrati nella inesistente “rete fantasma” di Al-Qaeda: perchè sappiatelo, si scrive Al-Qaeda, ma si legge CIA e si pronuncia Mossad.
Il suo corpo privo di vita è stato trovato all’alba di oggi, venerdì 15 aprile, in una casa abbandonata, nella Strscia di Gaza.
Tre uomini armati, del gruppo jihadista salafita autodenominatosi “The Brigade of the Gallant Companion of the Prophet Mohammad Bin Muslima “, avevano rapito nel centro di Gaza l’attivista pacifista del Free Gaza Movement, membro pure dell’International Solidarity Movement, richiedendo come riscatto ad Hamas, che ha in carico il governo della Striscia di Gaza, la liberazione di alcuni salafiti detenuti nelle carceri di Hamas a Gaza, tra cui anche Sheikh Al Saidani (meglio conosciuto come Abu Walid Al Maqdisi), leader dei gruppi Tawhid e Jihad, affiliati ad Al Qaida
Hamas nella Striscia ha la mano pesante con i terroristi, quelli veri, che sono in odore di “servizi israeliani”, e le cui gesta disumane sono sfruttate come scusa per le rappresaglie sioniste ai danni della popolazioone di Gaza.
In caso di inadempienza alle richieste dei rapitori, entro le ore 17 locali di Gaza, Vittorio sarebbe stato ucciso.
I gruppi diretti da Al Maqdisi/Al Saidani hanno mietuto decine di vittime in attacchi ad obiettivi civili e fu arrestato dalle forze egiziane poco più di un mese fa con l’imputazione di diversi attentati terroristici, tra cui quello in un albergo del Sinai dove nel 2006 persro la vita una ventina di persone.
VIDEO YOUTUBE: http://www.youtube.com/watch?v=CP0VuAWhJkc
Fin qui la cronaca (news tratte da varie agenzie arabe in rete).
Ora una precisazione e una riflessione.
La precisazione. Intanto, per onestà intellettuale, diciamo subito che pur condividendo la stessa passione e slancio verso la comune causa di libertà e indipendenza per la Palestina (per noi Terra Santa), i rapporti d’amicizia con Vittorio si erano da tempo interrotti, a causa di sue posizioni intransigenti e oltraggiosamente irrispettose nei confronti di chi, come noi e come chi scrive, manifestava idee o fede diversa dalla sua. Questo detto per amore della sincerità, per non voler passare come quelli che si sperticano in lodi per farsi belli nei momenti di commozione e lutto. Ciò ovviamente non incide minimamente sul giudizio riguardo alle sue doti umane e sulla sua generosità d’animo dimostrata sul campo in questi anni, che ne fanno un uomo degno di essere ricordato con l’onore che merita.
La riflessione. Quando diciamo “i salafiti di Al-Qaeda/Cia/Mossad hanno ammazzato Vittorio Arrigoni”, intendiamo dire esattamente e letteralmente quel che abbiamo detto. Che Al-Qaeda sia una creatura organica ai giochi di guerra d’occupazione americani e israeliani, anche un bambino ormai lo sa e l’ha capito. Chi parla del gruppo di Bin Laden e di Al-Qaeda come un’entità rivoluzionaria che persegue gli interessi dell’islam, o è in mala fede, o è male informato, o non è abbastanza attento a quel che succede sullo scacchiere geopolitico internazionale in concomitanza delle operazioni “al-qaediste”. Perchè sempre, dalle operazioni in Afganistan contro i russi in poi, non c’è stata una sola operazione al-qaedista che non abbia portato con se occupazione militare, escalation belliche, intensificazione di operazioni geostrategiche per riposizionare le forze sul campo, pressioni politiche per condizionare scelte nazionali maggiormente repressive e intrusive nei confronti delle libertà dei cittadini. In parole più semplici, se Al-Qaeda non ci fosse, i servizi di intelligence israelo/americani avrebbero dovuto inventarla: ed infatti Al-Qaeda fu una creatura dei servizi, denominata “the base”, o meglio “the database”.
Ora, a prescindere che a Gaza nessuno conosce questo gruppo salafita denominato “The Brigade of the Gallant Companion of the Prophet Mohammad Bin Muslima”, e a prescindere pure che fonti governative di Gaza dichiarano essere inesistente alcun gruppo operativo del genere all’interno della Striscia (vedi le dichiarazioni rilasciate qui all’Agenzia Infopal), se non come microrealtà manovrate dall’intelligence israeliana per creare e generare conflittualità/provocazioni interne, contando su manovalanza pescata tra il fanatismo jihadista, dobbiamo chiederci assolutamente una cosa: perchè, per quale motivo, fantomatici gruppi islamici in dissenso con Hamas avrebbero dovuto rapire un italiano per far pressioni al fine di ottenere il rilascio di detenuti prigionieri nelle carceri di Gaza?
Non ha senso. Per poter fare pressioni del genere si sarebbero dovuti rapire esponenti del governo di Gaza o rappresentanti islamici vicini ad Hamas. Altrimenti si sarebbe dovuto rapire un italiano per fare pressioni al fine di ottenere il rilascio di detenuti islamico-salafiti presenti nelle carceri italiane. Tutta questa operazione di kidnaping ha senso come rapire un tedesco per chiedere il rilascio di un cinese, detenuto in carceri cinesi?
E perchè, tra tutti gli attivisti internazionali presenti a Gaza, rapire proprio Vittorio Arrigoni? Vogliamo fare un reload e tornare indietro di un paio d’anni?
Vittorio, a differenza di inglesi, francesi, e altri, era l’unico italiano testimone di “Piombo Fuso”: aveva visto troppo, stava testimoniando, in lingua italiana, troppo. Suoi cablo di cronaca era riportati da giornali e riviste, on-line e cartacei.
Ma soprattutto su di lui era stata emessa una condanna a morte dalle milizie israelite, che ne avevano diramato comunicazione in rete sin dall’inizio del 2009, condite di minacce e folli proclami sionisti. Questa è la verità.
Emessa la sentenza, eseguita la condanna.
Riposa in pace Vittorio, restiamo in pace, o come diresti tu, “restiamo umani”.
Per noi non finisce qui. Fino alla fine.
Filippo Fortunato Pilato, per TerraSantaLibera.org
http://www.terrasantalibera.org/
http://terrasantalibera.wordpress.com/
http://terrasantalibera.com/wordpress
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