sabato 26 febbraio 2011

Agnese Ginocchio scrive un brano in difesa della Costituzione Italiana dedicandolo al 150° dell' Unità d'Italia. Il 12 Marzo si scende nuovamente in piazza per difendere la Costituzione.

"Agnese Ginocchio legge un passo della Costituzione Italiana durante la manifestazione: "Se non Ora Quando?" Svoltasi il 13 Febbraio 2011 in difesa della dignità delle donne. Caserta, piazza Dante. Accanto ad Agnese l'autorevole amico prof. Aldo Altieri che le tiene gentilmente il megafono. Autore foto: Andrea Pioltini, fotoreporter."
Questo é l'annuncio che la cantautrice per la Pace ha voluto anticipare ai suoi amici sulla pagina di Facebook: "In difesa della COSTITUZIONE ITALIANA ho composto il mio ultimo brano di impegno per la Pace dedicandolo al 150° dell' UNITA' d'Italia. In difesa della COSTITUZIONE ITALIANA, perché in ITALIA non ci sarà mai l'affermazione della PACE, della DEMOCRAZIA e di uno STATO di DIRITTO senza la difesa di questa CARTA sacra e inviolabile come la VITA! (By: Agnese Ginocchio cantautrice per la Pace)"

Caserta- Contro quei stravolgimenti che si vorrebbero apportare a questa Carta sacra come la vita arriva l'ennesima risposta di quella parte del popolo italiano che ogni giorno lotta e si muove per difendere i diritti della propria terra, i diritti di ogni singolo cittadino, i diritti della Pace. E quindi parte e nasce da una "Donna" della provincia di Terra di Lavoro, definita la "terra dei clan", l'idea di comporre in occasione delle celebrazioni del 150° dell' Unità d'Italia,  un brano in difesa della "Costituzione Italiana" dedicandolo proprio al "150° dell' Unità d'Italia". Il brano sarà presentato in anteprima dalla cantautrice il giorno 3 Marzo 2011 all' Ateneo della SUN (con inizio pre 10:00 Aula Magna) Polo scientifico di Caserta, in occasione della Lettura "No - Stop della Costituzione".  Gli arrangiamenti del brano sono stati egregiamente curati dal maestro polistrumentista "Niki (Esse) Saggiomo" di Napoli. Testimonial in tantissime iniziative scolastiche -e non- a favore della Pace, della solidarietà, della legalità e dei diritti, pluripremiata per il suo notevole impegno per la Pace, Agnese Ginocchio è voce resistente di Donna di quel sud che non tace, che non si rassegna e che non indietreggia alle minacce dei poteri forti, alla malapolitica e agli abusi di potere di ogni genere. Un' impegno assiduo che porta avanti costantemente e tenacemente, indipendentemente da ogni contrapposizione di più parti e "libera" da qualsiasi vincolo politico,  per tenere ben alto e onorare -come da lei stesso definito- il sacrosanto nome e la sua scelta per la Pace, che comporta ogni giorno scelte responsabili, impegno costante, sensibilizzazione, movimento e impegno civile.
"Sogno un'Italia libera,- spiega la Testimonial della Pace il significato del testo del suo brano che a breve sarà presentato-  i cui rappresentanti di governo fondino le proprie leggi sulla moralità e non sui ricatti o sulle delegittimazioni. Da un governo retto ed onesto ne nasce una società retta ed equa. Da un governo disonesto e corrotto, ne consegue l'affondo ed il bordello totale. Il grave stato di degrado morale e culturale in cui versa l' Italia deve farci riflettere seriamente. Questo é il tempo delle scelte consapevoli! Bisogna ritrovare il "Coraggio" di denunciare l' illecito, di riflettere seriamente e di scegliere quale strada perseguire, se quella della Verità o continuare per quella della menzogna, dell'omertà e dello scandalo. La prima scelta porterà l'Italia alla rinascita e all'equilibrio e quindi potrà restituire una speranza ed un futuro certo ai nostri filgi. La seconda strada invece, condurrà la nostra nazione alla crisi, alla devastazione, al subbuglio totale e alla distruzione di tutto ciò che é buono, compromettendo seriamente il futuro e quindi le speranze per i nostri figli...
Riflettiamoci! "150° Unità d'Italia". Allora: quale Italia vogliamo festeggiare? 
L'Italia che vorrei é quella che fonda le sue leggi sulla moralità, che difende la COSTITUZIONE, che sa fare "Memoria" della sua storia e che si impegna ogni giorno per costruire la civiltà della Pace e della Giustizia. La nostra COSTITUZIONE é stata scritta con il prezzo del sangue di tanti uomini e donne che hanno sacrificato la loro vita perché Libertà e Giustizia potessero essere scritte su questa Carta...Perché invece l'attuale governo vuole stravolgere i connotati della nostra "CARTA COSTITUZIONALE" dimenticando così facilmente la storia? Tutto ciò é ua gravissima offesa alla storia italiana e alla memoria di tutti quegli uomini e donne della Resistenza che sono caduti per difendere i connotati scritti in questa CARTA!

L' Italia che vorrei é quella degli Onesti, di tanti uomini e donne per bene e coraggiosi, che alzano la voce per difendere la verità, che difendono ancora la Costituzione perché si affermi uno stato di Diritto e di Democrazia per tutti, condannando ogni abuso di potere e ogni scandalo che mette in pericolo la vita del popolo e del paese...
Riflettiamoci...
Diamoci dunque da fare - conclude Agnese- e impegniamoci a cambiare questo stato di cose che non va, nel nome della Pace, per la difesa della nostra Costituzione e della Democrazia! "
(Da: Agnese Ginocchio, cantautrice per la Pace- Testimonial per la Pace. Scritto di Domenica 6 Febbraio 2011)

-Leggi articolo correlato(aggiornato): Agnese Ginocchio presenta il brano (accompagnato da video) "L'Italia che vorrei.." dedicato al 150 dell' Unità d'Italia e in difesa della Costituzione

Proprio sulla Costituzione che arriva l'ultimo attacco da parte di questo governo che vorrebbe stravolgere i connotati e cambiare  le regole per rafforzare i suoi poteri. Non si ferma quindi la battaglia a difesa della Costituzione Repubblicana. Il prossimo 12 marzo si terrà a Roma una manifestazione nazionale promossa dall’Associazione “Articolo 21”, da tempo impegnata in campagne di sensibilizzazione sui valori della nostra Carta. Gli organizzatori denunciano il dilagare del malaffare nelle questione pubbliche del nostro paese, il moltiplicarsi di atteggiamenti irriguardosi della dignità delle Istituzioni Repubblicane e l’esigenza di porre un freno alla deriva populista di certo dibattito politico. In effetti si può affermare che, negli ultimi anni, l’autorevolezza e la credibilità delle nostre Istituzioni siano state notevolmente messe in crisi. Gli scandali che hanno colpito il Presidente del Consiglio non hanno certo rafforzato l’immagine dell’Italia sullo scenario internazionale, anzi, l'Italia é diventata la barzelletta del mondo, alla faccia di tanto sangue sparso per difendere quella Carta sacrosanta.  Se si leggono i titoli delle testate giornalistiche estere riguardanti l’Italia si prova un senso di rabbia mista a delusione per i toni e le dichiarazioni, per il rinvigorirsi di vecchi pregiudizi che negli anni eravamo faticosamente riusciti a smontare. Tale situazione ha determinato, inoltre, un’ulteriore incremento della sfiducia dei cittadini nei confronti della politica, ormai percepita e classificata come un luogo destinato esclusivamente alla difesa di interessi personali. A tutto ciò va aggiunto, altresì, il clamore che sta suscitando la cosiddetta pratica della “compravendita” dei parlamentari. Qui non si tratta soltanto di decoro e rispetto per le Istituzioni. La questione è molto più profonda. La posta in gioco riguarda, ne più ne meno, la tenuta democratica dell’ordinamento Repubblicano. Se dovessero trovar fondamento le notizie di Parlamentari che hanno determinato il loro posizionamento politico-partitico in virtù di ragguardevoli “agevolazioni” sul piano economico-finanziario, ci troveremmo in una situazione senza precedenti. Se in passato, nel nostro paese come in ogni parte del mondo, non sono mancati singoli episodi di trasformismo, in questo caso la situazione sarebbe radicalmente diversa. Per meglio spiegare la gravità di quello che sta accadendo nmnel Parlamento italiano, uniamo  di seguitoun pensiero del giudice antimafia Ferdinando Imposimato

Difendiamo la Costituzione, sempre e dovunque, contro l'ennesimo attacco.

CSM e Consulta non si toccano: sono garanzia dei cittadini e non privilegi dei magistrati.
“No alla riforma liberticida della Costituzione”[19/02/2011] di Ferdinando Imposimato

In passato il passaggio dalla democrazia al fascismo avvenne con la cosiddetta Costituzione fascista, che conferiva al primo ministro poteri eccezionali, e con una legge elettorale impersonale, la legge Acerbo, che eliminava il voto di preferenza. E fu per un ventennio tirannide da cui ci liberammo grazie alla sconfitta dell'asse e alla Resistenza.
Erodoto ricorda “Anche il migliore degli uomini, una volta salito a tale autorità, il potere lo allontana dal suo solito modo di pensare, per l'arroganza che deriva dal potere e l'invidia verso coloro che eccellono in qualche campo”. (Erodoto III, Le storie). E' la fotografia del premier. E' un errore sottovalutare ciò che accade. Ricordare che il 28 ottobre 1922, vigilia del fascismo, don Sturzo, fondatore del partito popolare disse:“Con 30 deputati che possono fare questi fascisti?” Invece era l’inizio della fine della democrazia. Oggi la situazione è peggiore: il Premier è multimiliardario, ha l'appoggio della mafia, e controlla le TV pubbliche e private.

Il Parlamento sta perdendo la sua libertà per la compravendita di parlamentari che proteggono se stessi e non gli interessi di lavoratori, disoccupati e giovani.
Il premier ricatta e corrompe molti parlamentari con la minaccia di non ricandidarli o la promessa di confermarli. Pretende il processo breve, anzi brevissimo, per fruire della prescrizione dei reati di corruzione e di prostituzione minorile, commessi fuori dalle funzioni parlamentari. Minaccia la indipendenza della magistratura modificando la struttura del CSM con l'inserimento di membri laici prevalenti su quelli togati. In tal modo spetterebbe a lui e non al CSM la selezione, nomina e carriera dei magistrati, con l’attribuzione di questi poteri a commissioni controllate dall’esecutivo, con la lesione di indipendenza e autonomia della magistratura. Il Governo nominerebbe capi di uffici giudiziari amici, giudici subalterni al potere politico, come ai tempi della strage di piazza Fontana e di Portella delle Ginestre.
Vuole sottomettere anche la Consulta, pretendendo la maggioranza dei due terzi di componenti per la abrogazione delle leggi incostituzionali. In passato il PDL e la lega tentarono l'assalto alla Consulta con una nuova composizione: prevedeva che due giudici fossero sottratti al Capo dello Stato ed alla Cassazione, attribuendo alle camere la scelta di 7 anziché di 5 giudici. La Corte non sarebbe stata più l’estrema barriera contro il tentativo di attentare all’essenza della democrazia.

E' un errore sottovalutare ciò che accade. Ricordare che il 28 ottobre 1922, vigilia del fascismo, don Sturzo, fondatore del partito popolare disse:“Con 30 deputati che possono fare questi fascisti?” Invece era l’inizio della fine della democrazia. Oggi la situazione è peggiore: il Premier è multimiliardario, ha l'appoggio della mafia, e controlla le TV pubbliche e private. [19/02/2011]

-Le riforme 2010
http://www.facebook.com/note.php?note_id=224944665749

-No alla riforma liberticida della Costituzione
http://www.facebook.com/note.php?note_id=10150104842875750

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