lunedì 28 luglio 2008

Agnese Ginocchio, la" Voce" dell' impegno che canta la Pace



CASERTA -(di Daniela Ferrante) “Cantare per la pace significa prima di tutto impegnarsi fortemente”. Agnese Ginocchio (nella foto, autore Andrea Pioltini fotoreporter) è la cantautrice per la pace originaria di Terra di Lavoro, appena premiata con il “Premio nazionale per la Legalità Paolo Borsellino per l’impegno sociale e civile”, ma la sua “missione” parte da lontano.“L’amore per la pace, per la libertà, la loro espressione messa in musica e testi, è stato un colpo di fulmine che ho avuto guardando due ragazzi con una chitarra sulle spalle in chiesa. Da allora ho abbracciato la Pace, senza se e senza ma. L’input iniziale l’ho avuto l’11 settembre 2001, mentre il momento cruciale è stato il 15 febbraio 2003, giornata mondiale di mobilitazione contro la guerra in Iraq”.Il simbolo che la rappresenta è l’arcobaleno “è un simbolo biblico, è l’immagine del ponte che collega cielo e terra, è l’immagine dei ponti che uniscono gli uomini di tutte le diversità, di tutte le culture, colori e razze della terra nell’unico linguaggio dell’unione.”Per la Ginocchio cantare è una scelta che si è tramutata in una vera e propria missione, una scelta che “richiede coraggio, sacrificio, specialmente nei territori del sud”.Le sue canzoni parlano della pace, della nonviolenza, dell’amore nel senso più ampio del termine, includendo anche l’amore per la natura e i territori. “Nonviolenza è sinonimo di amore e quando si ama nasce la pace. La pace però non significa solo assenza di guerra, ma significa ripristinare i valori dei diritti, dell’eguaglianza, della giustizia sulla terra, anche e soprattutto a partire dai nostri territori. Pace significa difendere tutti i diritti umani per tutti gli uomini.” La cantautrice casertana è impegnata fortemente contro ogni forma di violenza, guerra, discriminazione, e ingiustizia: un impegno che vuole scuotere e provocare le coscienze, la sua lotta avviene con le “armi nonviolente e disarmanti della musica, delle parole e del suono.” La Ginocchio vuole incitare le persone ad uscire dall’indifferenza, ad ammonire chi sbaglia “perché la nonviolenza non è sottomissione docile alla volontà del malvagio, ma impiego di tutte le forze dell’anima contro la volontà del tiranno.”“Abbiamo il dovere di non starcene fermi e zitti”. La cantautrice casertana fa riferimento anche e soprattutto al degrado che vive la città di Caserta, ai territori della Provincia che “sono belli fuori e sporchi dentro”, la discarica Lo Uttaro, i rifiuti che ogni giorno invadono le strade sono la prova tangibile dello sfascio dei valori,dell’arroganza del potere, e a questi soprusi non si può restare indifferenti.“Realmente la società civile, ovvero noi possiamo cambiare le cose e lottare affinché un altro mondo sia possibile. La società civile ha un enorme potenziale, il solo fatto di mettersi insieme può diventare una forza capace di vincere ogni ricatto camorristico. I politici senza la complicità della cittadinanza non sono nessuno.” Il dovere dei cittadini, degli uomini è non permettere, quindi, che la paura o la pigrizia possano essere alibi dietro cui nascondere il proprio restare in silenzio e il proprio non agire.Agnese Ginocchio ha già un altro progetto da portare avanti, una canzone ( già presente sul suo sito internet) ed un video sul tema dei diritti umani, realizzati in occasione del 60° anniversario della dichiarazione della Carta Universale dei Diritti Umani, a dicembre. Un progetto questo che la vedrà in giro nella provincia di Caserta, nelle scuole e nelle manifestazioni sul tema della pace. Il titolo della canzone e del video è “Tutti i diritti umani di ( e per) tutti gli uomini”, il testo è una denuncia contro lo sperpero di denaro pubblico che viene sottratto alla lotta e alla povertà nel mondo e che è causa di ingiustizia e violenza. Il video è stato girato nei luoghi più degradati di Benevento, ed ha all’interno foto realizzati in Iraq e nei paesi dell’Africa, “lo scopo è quello di suscitare attenzione verso queste grandi tematiche, soprattutto nei giovani. La musica, le canzoni sono degli ottimi veicoli per trasmettere messaggi in grado di rompere il velo dell’indifferenza verso i problemi del mondo”.(articolo di Daniela Ferrante- Eco di Caserta - Dicembre 2007)

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