martedì 12 aprile 2016

I percorsi della memoria storica. Dalla grande guerra. Lo storico ANGELO GAMBELLA porta alla luce la Lettera circolare del 1915 del Vescovo FELICE DEL SORDO della diocesi di Alife, scritta all'indomani dello scoppio della 1a guerra mondiale

UNA LETTERA CIRCOLARE DEL 1915 DI FELICE DEL SORDO VESCOVO DI ALIFE
( a cura dello storico Angelo Gambella )

Quando il 12 settembre 1915 in Piedimonte d’Alife veniva costituita l’Associazione Storica Regionale, l’Italia era in guerra. Tre mesi prima, il vescovo del tempo, Felice Del Sordo, attraverso lo strumento della lettera circolare al Clero e popolo della Diocesi di Alife, faceva giungere la sua parola di conforto, sul difficile momento in cui versava tutta l’Italia, ai fedeli della diocesi. Del Sordo esortava alla carità cristiana con una lettera, che oggi risulta di non modesto interesse storico, affinché fosse letta e spiegata dai parroci al popolo. 


Al Clero e popolo della Diocesi di Alife

 Avremmo voluto, appena visto estendersi l’incendio della guerra nella patria nostra, rivolgere una
calda esortazione al Rev.mo Capitolo Cattedrale, Parroci, clero e cattolici di questa Diocesi a prestare efficaci soccorsi alle famiglie bisognose dei richiamati sotto le armi. Ma, con Nostro compiacimento, vedemmo che già tutti del Clero e persone del laicato cattolico, appena costituiti i Comitati per la mobilitazione civile,furono zelanti appartenervi ed offrire l’opera loro, senza bisogno di Nostro incoraggiamento, ma solo di Nostra approvazione. Siamo di ciò superbo, perché tolta ogni divisione di partito, tutte le anime si sono fuse per l’interesse e bene supremo della Patria, anche in questa diocesi, “L’ora che attraversiamo è dolorosa, il momento è terribile”(S.S. Benedetto XV lett: al Card. Dec.) e non Possiamo tralasciare di inculcare al Rev.mo Clero e popolo di essere costanti e di sacrificare ciascuno qualcosa, per alleviare e confortare i bisognosi e gli afflitti,mettendo subito riparo alle conseguenze, che ogni guerra, anche la più fortunata porta seco, mostrando, così, quella Carità Cristiana, che tanto distingue un popolo cattolico. Ma, non vi è vera Carità, senza che questa sia unita ed ispirata dalla Fede, perciò urge più che mai, in questi tempi,riaccendere lo spirito religioso in Noi Sacerdoti e nel popolo, affinché rafforzati dalla grazia di Dio, potessimo con alacrità e retta intenzione agire, con rassegnazione sopportare i sacrifici dell’ora presente.Ordiniamo, quindi, che in ogni Chiesa della Diocesi, dopo la Visita serotina al SS.mo Sacramento, si recitino tre Pater – Ave e Gloria al SS.mo Cuore di Gesù, e tre Salve Regina al Cuore Immacolato di Maria, acciò siano protetti i nostri cari soldati, e presto cessi, nel mondo sconvolto, in lagello della guerra, tornando fra i popoli la pace e la tranquillità.In obbedienza ai venerati ordini di S. Santità Benedetto XV, acciò alle preghiere siano unite le opere di cristiana mortificazione –, Ordiniamo che nei giorni 23, 25, 26 del corrente Giugno si osservi da tutti i fedeli della Nostra Diocesi il digiuno ecclesiastico, ricordando che, con questa pia pratica, si lucra, con le solite condizioni, l’indulgenza plenaria, applicabile alle anime del Purgatorio (lettera di S.S. Ben. XV al Card. Dec.).E, nella certezza che tutti ascolterete benignamente la Nostra parola, con tutta l’effusione dell’animo Nostro Impartiamo al Rev.mo Clero e popolo della diletta Diocesi di Alife, la Pastorale Benedizione. Dal Nostro Palazzo Vescovile in Piedimonte di Alife addì 11 Giugno, giorno sacro al sacro cuore Cuore di Gesù 1915. † FELICE – VESCOVO DI ALIFE I M. Rev.di Parroci leggeranno e spiegheranno al popolo detta circolare. Nel successivo mese di settembre, subito dopo che i nove fondatori dell’Associazione ebbero costituito il sodalizio, ne fu interessato anche il Annuario A.S.M.V. - Studi e ricerche -44- Vescovo di Alife, e il suo nominativo si ritrova al numero 12 dell’elencod ei soci ordinari. Il vescovo Del Sordo ritornerà sul tema della guerra, con una seconda lettera, indirizzata a clero e popolo della diocesi, il 7novembre del 1917, in seguito alla disfatta di Caporetto, implorando per la nostra amata Patria una giusta, duratura, vittoriosa pace ( Annuario A.S.M.V.- Studi e ricerche)

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