domenica 30 gennaio 2011

150° Unità d' Italia: Ho fatto un sogno, è meraviglioso e non intendo più svegliarmi.

da "J Have a Dream" (M. L. King)

Ho fatto un sogno, è meraviglioso e non intendo più svegliarmi

Ho sognato che un bel giorno, un giorno non lontano, stanchi di attendere e sperare in tempi migliori, i settori più attivi della società civile si riuniranno per organizzare tutti insieme il cambiamento politico nel nostro paese, creando un’alternativa credibile, seria, affidabile che tutti gli italiani potranno abbracciare al di là dei rispettivi percorsi politici di provenienza.

Un nuovo soggetto politico, estraneo a tutte le vecchie logiche partitiche.

Un movimento fondato semplicemente sul “buonsenso”; quanto basta a capire che la raccolta differenziata è mille volte meglio degli inceneritori, che il risparmio energetico e le rinnovabili sono le vere alternative alla follia del nucleare, che le grandi opere servono solo ai grandi affari mentre sono le “piccole opere” quelle che migliorano davvero la vita della gente!

Un movimento che sa dire sì quando è il momento di dire sì e no quando è il momento di dire no, in modo chiaro e comprensibile a tutti: sì all’integrazione, al rispetto delle diversità, al pluralismo, alla libertà d’informazione, alla pace. No al razzismo, all’esclusione, al monopolio dell’informazione, alla censura, alla guerra e ad ogni forma di violenza.

Sarà così, riflettendo tutti insieme sui contenuti, che i rappresentanti della società civile -raccolti intorno a un tavolo- si accorgeranno di avere fra di loro molti più punti in comune di quanti non ne abbia mai avuti al proprio interno nessun partito nella storia repubblicana. Si renderanno conto cioè di avere creato in tutti questi anni di impegno silenzioso, non soltanto un orizzonte di valori comuni, ma anche un vero “programma” di azioni da realizzare per risollevare il paese, un programma fondato su una visione della società che nessun partito -fino ad ora- ha mai realmente promosso.

E così, mostrando una saggezza che non si è mai vista in Italia, questi “leader” di un “movimento senza leader” sceglieranno consapevolmente di fare ciascuno un passo indietro, per poterne fare dieci avanti tutti insieme.
Ho sognato che ognuno metterà da parte per un attimo quel pizzico di orgoglio, più che legittimo… direi quasi sacrosanto, per i percorsi meravigliosi che ha creato fino ad ora e rinuncerà alla propria sigla, al proprio nome, al proprio logo, per vederne i contenuti aprirsi all’intera società.

Sarà un atto di coraggio e grandezza d’animo, oltre che di lungimirante umiltà!

Un gesto di portata storica, che aprirà uno scenario nuovo per il paese.

E sarà così che in un solo giorno decideranno di fondersi tutti insieme -per un obiettivo comune- le associazioni di volontariato, i comitati, i movimenti e le liste civiche territoriali, le reti di comuni e gli enti locali virtuosi, il mondo del commercio equo e dei gruppi di acquisto solidale, le esperienze di finanza etica e di consumo critico, il mondo ecologista e quello pacifista, i comitati per i beni comuni e quanti si battono contro tutte le mafie… per creare uno straordinario progetto politico unitario ed aprirsi ad ogni singolo cittadino onesto del nostro Paese!

E tutti insieme creeranno un Partito ispirato al buonsenso e fondato sull’onestà, che inizierà da subito a presentare il proprio programma su internet, nelle piazze, in tutte le riviste della società civile, nei bagni in spiaggia e nelle baite in montagna, nelle liste d’attesa dei pediatri e delle poste, nei pub e ai concerti… spinto dall’entusiasmo di milioni di volontari di ogni età che ritroveranno finalmente il piacere di impegnarsi civilmente per il proprio paese.

I sondaggi presto rileveranno il peso enorme di questo partito, per cui presto anche le tv non potranno più ignorarlo e la visibilità sarà così moltiplicata.

I tentativi di screditarlo -e ve ne saranno diversi- falliranno miseramente, perché la credibilità delle persone che lo rappresentano è tale che non potrà essere smontata così facilmente.

I migliori esponenti della società civile, infatti, si impegneranno in questa sfida che la storia ha posto sul loro cammino.

Gli altri partiti, terrorizzati, reagiranno come possono, alla vecchia maniera, facendo mirabolanti promesse a cui nessun italiano ormai crede più e insinuando che i rappresentanti del nuovo “partito” non possono essere all’altezza della sfida, troppo inesperti dei meccanismi della politica e dell’economia…

A quel punto però nessuno li ascolterà, né replicherà, perché il “programma di governo” della nuova realtà è ormai chiaro a tutti e soprattutto pare scritto dalla gente, finalmente.

Si taglieranno gli inutili e costosissimi investimenti in armi, così come tutti i vergognosi privilegi della Casta, si riaffermerà con forza il valore della cultura, dell’istruzione pubblica, della sanità pubblica, dell’acqua pubblica, si ridistribuirà finalmente la ricchezza nel paese dopo decenni di accresciuta disuguaglianza, si stringerà un patto di solidarietà fra le generazioni che interromperà quella odiosa “guerra fra genitori e figli” sul piano professionale, sociale ed economico.

Liberi dalla paura, così a lungo strumentalizzata per fini elettorali, si ritroverà il piacere di uscire di casa, di stare insieme, di incontrare l’altro. Il razzismo sarà sconfitto dall’amicizia (e quando è il caso anche dall’amore) promossa da precise politiche volte a favorire l’incontro fra le culture.

Le esperienze virtuose -dopo innumerevoli e conclamati successi- verranno prese a modello per tracciare le politiche nazionali, finalmente improntate su una sana ricerca della felicità, più che sulla assurdità della crescita illimitata del PIL.

L’occupazione ripartirà fondata su base più solide, libera dalle fluttuazioni e dalle speculazioni della finanza e più concretamente incentrata sull’economia reale, sull’energia verde, sugli scambi locali, sulla solidarietà. Una solidarietà che andrà anche oltre le frontiere affrontando le sfide globali della fame, della sete, dell’analfabetismo, del lavoro minorile, con la necessaria efficacia.

Ho sognato che la stragrande maggioranza degli italiani -gente onesta che si alza la mattina per andare a lavorare, fa la fila in posta, rispetta il rosso al semaforo- troverà nel “Partito del buonsenso e dell’onestà” il proprio riferimento naturale alle elezioni, e milioni di cittadini che avevano abbandonato il voto perché esasperati e delusi, ritorneranno alle urne non dovendo più scegliere il “meno peggio”, ma potendo finalmente scegliere il “meglio”!
E così alle elezioni sarà un vero trionfo e la gente tornerà a sorridere, libera da quel velo grigio che impedisce oggi di guardare al futuro con speranza e serenità.

Le divisioni ideologiche presto saranno dimenticate e i nostri nipoti un giorno non riusciranno a capire, studiando la storia sui libri di testo, come noi abbiamo potuto impiegare tanto tempo prima di renderci conto di avere la forza necessaria e le capacità sufficienti per realizzare questa rivoluzione pacifica, prima di divenire consapevoli che questo sogno poteva davvero divenire realtà.

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Patto di Teano (150° Unità d'Italia)

DECALOGO:

L’ ITALIA CHE SOGNIAMO e che vogliamo costruire

1) E’ Italia che garantisce a tutti suoi abitanti un minimo vitale, un reddito di cittadinanza, che valorizza il lavoro e la produzione di beni socialmente utili e compatibili con l’ambiente, a partire dai valori e diritti fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione.

2) E’ l’Italia che accoglie il profugo, lo straniero perseguitato, disperato, costretto all’emigrazione da guerre e disastri ambientali, da un’economia globale escludente e punitiva con i più deboli. Un paese aperto al mondo, accogliente, multiculturale.

3) E’ l’Italia che protegge, cura e preserva, per le generazioni future, il suo straordinario patrimonio culturale, storico, architettonico. E’ il paese dei paesaggi armoniosi, costruiti attraverso un secolare e paziente interscambio tra uomo e natura. E’ L’Italia della Co-Creazione , tra l’attività umana e questa Terra che ci è stata prestata.

4) E’ l’Italia che riduce i consumi, lo spreco, e valorizza il riciclaggio degli scarti di lavorazione, mentre combatte il riciclaggio del denaro “sporco”. E ‘ il paese delle energie rinnovabili, del risparmio energetico, della sovranità energetica ed alimentare.

5) E’ l’Italia dei mille prodotti tipici, della biodiversità agricola, gastronomica, culturale. E’ il paese dalle mille reti solidali tra produttori e consumatori , che costruiscono ogni giorno un altro mercato, equo e solidale, con il lavoro e l’ambiente.

6) E’ l’Italia che si fa amare in tutto il mondo nel campo dell’arte, della cultura , della scienza, dello sport. Il paese del Bello e/è Buono, della ricerca scientifica finalizzata al miglioramento della qualità della vita, della Cultura come Bene Comune accessibile a tutti. L’Italia che evita la fuga dei giovani all’estero. L’Italia Unita come punto di riferimento della più vasta Comunità Euro Mediterranea da costruire nel prossimo futuro.

7) E’ l’Italia della pari dignità tra uomo e donna, della condivisione delle responsabilità pubbliche e private, tra il femminile ed il maschile che ha reso così ricca ed affascinante la vita su questo pianeta. E’ il paese del legame forte e solidale tra vecchie e nuove generazioni, che vede nell’anziano una risorsa di saperi e utilità sociali e nei giovani una pianta che ha diritto a crescere in un terreno fertile e ricco d’acqua.

8 ) E’ l’Italia della Pace e della solidarietà e cooperazione, che si batte a livello internazionale perché la guerra sia messa al bando, il disarmo reale liberi risorse umane e finanziarie per sostenere le popolazioni più deboli, per ripristinare l’habitat degradato. E’ il paese che lotta affinché sia abolita in tutto il mondo la pena di morte (Usa e Cina inclusi), perché la tortura sia messa al bando, perché le carceri siano un luogo di recupero e non un girone dell’inferno.

9) E’ l’Italia che rispetta la memoria delle sue vittime, che pretende la verità e la trasparenza nella gestione della Res Pubblica. E’ l’Italia dei mille Comuni, dove si pratica una democrazia partecipata, dove i cittadini sono soggetti attivi e responsabili, dove la Scuola ha un valore fondamentale ed al prezioso lavoro dei suoi operatori è riconosciuta la giusta mercede e dignità.

10 ) E’ l’Italia di Falcone e Borsellino, di Don Diana e Peppino Impastato, di Peppe Valarioti e Ciccio Gatto, e di migliaia di cittadini e servitori dello Stato che hanno perso la vita per non cedere al ricatto dei poteri mafiosi e di quelli occulti. E’ il paese all’avanguardia nella lotta contro la nuova borghesia criminale che sta conquistando il pianeta con i suoi capitali insanguinati che sono arrivati a dominare interi Stati ed istituzioni locali e internazionali.

E’ questa l’Italia che sogniamo e che vogliamo costruire.

Da qui, da Teano nasce questa nuova responsabilità collettiva, questo Patto per l’Italia .

(Fonte: Verso Teano)

sabato 29 gennaio 2011

Mons. Raffaele Nogaro Vescovo:"Il vero cristiano è antiberlusconiano"

Il "SASSO NELLO STAGNO". Il vero cristiano è antiberlusconiano
Da un lato c’è una chiesa prona al potere berlusconiano. Dall’altro c’è la "Chiesa di Cristo", che non ci sta a mettere in mora i propri princìpi pur di compiacere quel potere. Un duro attacco del vescovo emerito di Caserta, che ammonisce: ‘Non si porta salvezza se si è complici della ingiustizia e della violenza istituzionali’.

Stralcio dell'articolo di monsignor Raffaele Nogaro, Vescovo emerito di Caserta: "Il vero cristiano è antiberlusconiano",  gennaio 2011

«Vittime» della società non sono solo quelle volute dai poteri perversi, e sono tante, ma ben più numerose sono quelle che io chiamerei le «vittime originarie», quegli esseri umani che nascono per venire protetti ed educati nel cammino della vita e della salvezza, e invece si sentono abbandonati. Sono i «po­veri credenti», e tutti gli uomini sono poveri credenti, che cer­cano ancora con ardore la Chiesa del Vangelo di Gesù.Nella società attuale si è introdotta una forma di imboni­mento, malsano e gratificatorio, che intontisce e soprattutto lusinga le persone: una corruzione a tutti i livelli della vita eco­nomica, civile, politica, ma anche culturale e religiosa. Una dif­fusa mafiosità dei comportamenti, che sembra ormai una con­quista di civiltà del nostro tempo. Il «tutto è lecito» è il valore d'oggi, gloria della coscienza umana, finalmente autonoma e libera. Il tragico è che questa vita senza morale rende «inter­rotti i sentieri» dei giovani, frantumando gli orizzonti e i desti­ni della loro vita. Il potere esplosivo e rigeneratore della società è la Chiesa di Cristo. La Chiesa può essere non accettata dalla società. Ma essa, per mandato di Cristo, a costo di qualsiasi persecuzione, si trova sempre in mezzo agli uomini: Che dire allora di una Chiesa che tace e talora si compiace del qualun­quismo imperante? La volontà del Padre è diversa da quella del capriccio umano. E se la Chiesa compie certi gesti di inconti­nenza, Dio si scandalizza di essa. Come è possibile che uomi­ni di Chiesa «importanti» facciano la barzelletta del peccato? Si può «contestualizzare la bestemmia», «la trasgressione pub­blica della pratica sacramentale» perché al capo si devono con­cedere tutte le licenze? Noi rimaniamo nello sgomento più do­loroso vedendo i gesti farisaici delle autorità civili e religiose, che riescono ad approdare a tutti i giochi del male, dichiaran­do di usare una pratica delle virtù più moderna e liberatoria. È del tutto sconveniente, poi, che per comperare i favori di un gruppo politico, di professione pagano, si dica che esso è por­tatore genuino di valori cristiani, come è avvenuto per la Lega.

La Chiesa non reca salvezza se rimane collegata agli interes­si di classe, di razza e di Stato. Non porta salvezza se è compli­ce dell'ingiustizia e della violenza istituzionali. La Chiesa non può rimanere in rapporto con i poteri oppressivi, col rischio di diventare egoista e indifferente, priva di amore e vergognosa­mente timorosa. Noi cerchiamo la Chiesa di Cristo, che mette in movimento tutte le forze portatrici della salvezza dell'uomo (1 Cor 12). Noi cerchiamo una Chiesa, che agisca da catalizza­tore per l'opera di redenzione di Dio nel mondo, una Chiesa che non sia solo luogo di rifugio per privilegiati, ma una co­munità di persone a servizio di tutti gli uomini nell'amore di Cristo. La Chiesa può sbagliare solo per amore dell'amore.

Buona parte del nostro popolo pensa che la corruzione e il malcostume che oggi affliggono l'Italia vengono assecondati dall'attuale governo. La Chiesa, perciò, non può tenere rap­porti di amicizia con esso. (Fonte: Noi siamo Chiesa)

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Giornata della Memoria: Agnese Ginocchio Ospite al programma "Anja Show" su Italiamia 2 Sky 854

Caserta- 26 Gennaio 2011* La cantautrice per la Pace Agnese Ginocchio in occasione della Giornata della Memoria della Shoah é stata Ospite al programma televisivo "Anja Show" , andato in onda sugli schermi di "Italiamia 2 Sky 854". Al termine ...dell'intervento musicale é seguita un' intervista da parte del giornalista Mattia Branco, (foto 1) che tra le varie domande, ha chiesto alla Testimonial per la Pace di spiegare cosa

 significa oggi impegnarsi per la Pace e cantare per la Pace. Non é mancata una riflessione dedicata alla giornata della Shoah. Agnese Ginocchio, ha ricordato che la Shoah non é finita con Auschwitz, ma che continua attraverso le tante stragi nascoste nel mondo a consumarsi nell' indifferenza dei media e della società civile, e che occorre urgentemente fare un cambio di rotta, ripristinare l'equilibrio e riportare Pace nel mondo! I giovani, risultato di una educazione sempre più deviante da parte degli adulti, diventano oggi le prime vittime di una cultura distorta, dispersiva e violenta che domina come una piaga sociale, questo tempo arido di "esempi" e di veri punti di riferimento, ma essi, vanno assolutamente recuperati attraverso strade e percorsi alternativi, per salvare la loro vita e quindi il futuro. Alla giornata della Memoria della Shoah Agnese Ginocchio ha dedicato un suo bellissimo canto d' impegno per la Pace, dai contenuti molto forti, dal titolo "Shalom Auschwitz" ( che si può visualizzare su youtube(clicca per vedere), e youreporter (clicca per vedere) ).


Al termine dell' intervista é seguito un' omaggio floreale da parte di "Anja" produttrice dello show televisivo(foto 3 a dx di Agnese, insieme inoltre allo staff Anja Show:  Rosita Razzano, Alex Puca e Mattia Branco), la quale ha ringraziato Agnese per essere stata presente ed avere arricchito lo show televisivo con un' importante messaggio impegnato, che tutti, compreso gli artisti, non dovrebbero mai dimenticare, ma perseguire ogni giorno affinché si realizzi una civiltà migliore. Il programma "Anja Show" giunto alla sua terza edizione, é nato da un' idea della bravissima produttrice, cantante ed artista poliedrica: "Anna D' Ambrosio", presidente della scuola ed Agenzia di spettacolo: "New Melody" di Cancello ed Arnone. (Comunicato stampa a cura della redazione cultura)

Note: Foto realizzate da Andrea Pioltini, fotoreporter e dallo staff di "Anja Show"
 
-Per visualizzare il reportage completo delle foto collegarsi a questo link(cliccare quì sopra)
 
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giovedì 27 gennaio 2011

"Shalom Auschwitz!". Da oggi 27 Gennaio il numero di febbraio del periodico "INFORMARE" dedicato alla giornata della Memoria della Shoah

E' uscito il periodico cartaceo della provincia "Informare" ediz. Febbraio 2011 che apre con "Shalom Auschwitz" il  giorno della Memoria  della Shoah, per non dimenticare questo terribile evento, con i contributi di Agnese Ginocchio, cantautrice per la Pace e contro ogni razzismo, e del gruppo giovani (impegnati in un intervista ai loro coetanei sul tema). ed inoltre altri argomenti che riguardano la provincia di Caserta...  Condividi l’esperienza con i tuoi amici via mail o Facebook (puoi vedere il giornale e scaricarlo da qui) Buona lettura

Scarica il giornale "INFORMARE" (Cliccare quì) download: Informare - Febbraio 2011 (2.42MB) -Edizione Gennaio 2011- E' gratis

- Dove si può trovare il periorido Cartaceo Informare:

Ecco i nostri distributori nei vari Comuni del litorale domizio casertano e non solo:

Mondragone (coming soon) Sessa Aurunca (coming soon) Falciano Del Massico (coming soon)

Cancello Arnone
Edicola Nuovi Orizzonti, via Settembrini 53
Bar Diana, via Roma

Castel Volturno
Edicola di Federico Lesta, centro di Pinetamare
Edicolè, Pinetamare
Supermarket F.lli Quadrano, Pinetamare
Centro Medico dott. Di Domenico, Pinetamare
Centro Medico dott. Iovine, Pinetamare
Bar Lucia, porto Pinetamare
Macelleria Mimmo, Centro Storico
Edicola Delitala, Centro Storico
Ministore, Scatozza vicino Ufficio Postale C.V.
Bar Caffetteria Colella, P.co Sementini C.V.
Edilizia Edil Group, Pescopagano/Bagnara
Supermarket Letizia, Pescopagano
Caseificio Spinosa, Destra Volturnorno
Scuola di Danza Il Calicanto, Pinetamare e Casal Di Principe
New Ottica Village, via Veneto
Area di servizio Shell Barbato, via Domitiana
Parrucchieri Maeco, via Domitiana km 37,500

Cellole
Bar Papillon, via Raffaello
Edicola Michele Fusciello, corso Freda
Edicola Mattia Fusciello, corso Freda

A Caserta è disponibile presso le principali attività commerciali del centro.

A Napoli è disponibile presso le principali attività commerciali dei quartieri Chiaia e Fuorigrotta.

Informare, inoltre, è inviato mensilmente alle principali istituzioni, Enti ed organi di partito, locali e nazionali, nonché a chiunque ne facesse richiesta!
In alternativa, puoi scaricare Informare in formato PDF dal seguente link:
Scarica Informare

Leggi articolo correlato: "Per la Pace- Video-Messaggio che accompagna il brano "Shalom Auschwitz" dedicato alla Giornata della Memoria della Shoah del 27 Gennaio"  http://movimentopaceambasciatori.blogspot.com/2011/01/per-la-pace-video-messaggio-che.html

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lunedì 24 gennaio 2011

Napoli- 31 Gennaio 2011 con Alex Zanotelli: rilancio Campagna nazionale Balconi di Pace contro le spese militari, le Banche armate, gli armamenti, la legge 185

Di fronte alla crescente militarizzazione del nostro paese, padre Alex Zanotelli lancia un appello perché la bandiera della pace torni a sventolare da ogni balcone. In vista della 50esima Perugia-Assisi e di due importanti appuntamenti ecumenici.

Il 31 Gennaio 2011 a Napoli presso la Chiesa "S. Maria del Rifugio" (in via dei Tribunali 188) alle ore 18:30 si svolgerà incontro - conferenza di rilancio della Campagna nazionale: "Balconi di Pace " con p. Alex Zanotelli, missionario comboniano. Invito tutti a partecipare. (Info ricevuta da Alex Zanotelli e Felicetta Parisi)

-Leggi e ascolta brano d'impegno per la Pace di Agnese Ginocchio dal titolo: "BANDIERE DI PACE":

http://www.agneseginocchio.it/Canzoni_agnese/BANDIERE%20di%20PACE.htm


Leggi articolo correlato: Appello Campagna: 2011, Balconi di Pace

Il 1 gennaio è stata la giornata mondiale della pace, un richiamo forte al nostro impegno perché ritorni a fiorire la pace sulla Terra. "In piedi, costruttori di pace", aveva gridato nel 1990 don Tonino Bello nell'Arena di Verona, gremita di gente. Come mai oggi si parla così poco di pace in questo nostro paese, sia a livello ecclesiale sia civile? In piedi, costruttori di pace, rimettiamo le bandiere della pace ai nostri balconi e impegniamoci per realizzare questo Sogno.
Non possiamo fare altro davanti alla spaventosa militarizzazione sia del nostro paese come del mondo, che porta sempre a nuove guerre.

La nostra Finanziaria 2011 stanzia 25 miliardi di euro per la Difesa. Il nostro governo ha tagliato nella stessa Finanziaria 8 miliardi di euro alla scuola, ma stanzia venticinque miliardi di euro per le armi! In perfetta sintonia con il Congresso Usa che, a fine dicembre 2010, ha votato 725 miliardi di dollari per la Difesa (37 miliardi in più del 2009).

Il governo italiano ha poi deciso di investire, nei prossimi anni 13 miliardi di euro per acquistare 131 cacciabombardieri F35 (Joint Strike Fighter). Questi aerei, che possono trasportare anche bombe atomiche, servono per una guerra di attacco, mentre la nostra Costituzione dice: «L'Italia ripudia la guerra...» (articolo 11)! Ne abbiamo fatta carta straccia di quell'articolo, in particolare in questa guerra in Afghanistan, da dove continuano ad arrivare le bare dei nostri soldati. «Che si tratti di guerra è ormai certo, sia perché tutti gli eserciti coinvolti la definiscono tale, sia perché il numero dei soldati che la combattono e le armi micidiali che usano, non lasciano spazio agli eufemismi della propaganda italiana che continua a chiamarla "missione di pace"»,- afferma l'appello "Guerra in Afghanistan: missione di pace?", che abbiamo lanciato lo scorso anno con mons. Raffaele Nogaro, vescovo emerito di Caserta. Questa guerra ci costa 2 milioni di euro al giorno, oltre 600 milioni all'anno, per mantenere in Afghanistan 4.200 soldati italiani.

E tutto questo ci riporta al tema dell'industria italiana delle armi, che è l'unica che non risente della crisi economica! L'export di armi italiane pesanti nel 2009 ha raggiunto quasi 5 miliardi di euro (un incremento del 61% sul 2008): siamo all'ottavo posto al mondo. Siamo invece al secondo posto per armi leggere che esportiamo anche nei paesi più poveri dove mietono milioni di vittime.

L'industria delle armi trova troppo stringenti le imposizioni della legge 185 (del 1990) che regola l'export bellico. Per questo sta premendo sul governo Berlusconi perché la modifichi. Ma anche le "banche armate" cioè quelle banche che finanziano la vendita dei nostri prodotti bellici, fanno pressione per modificare la 185 per impedire che vengano rivelati i loro nomi. Noi invece chiediamo a tutti di fare pressione sul governo per evitare qualsiasi modifica alla 185.

Questa politica guerrafondaia italiana riceve ora un'ulteriore spinta dal vertice Nato di Lisbona (19-20 novembre 2010). La Nato, da alleanza difensiva , è diventata alleanza offensiva, per proteggere gli interessi vitali dell'Occidente ovunque siano minacciati, facendo proprio il concetto di "guerra preventiva". A Lisbona nasce così la Nato 3.0, una Nato che si propone su scala planetaria. L'Italia gioca un ruolo fondamentale in tutto questo. Avrà sempre più importanza il quartiere generale della Forza congiunta alleata a Napoli, che quest' anno si trasferirà da Bagnoli alla nuova sede di 85.000 metri quadrati di Varcaturo. Senza dimenticare che sempre a Napoli ha sede un'importante struttura di Africom, il supremo comando militare navale per l'Africa. A Sigonella (la grande base Usa), in Sicilia, entrerà in funzione il sistema Ags, il più sofisticato sistema di spionaggio elettronico.

Sarà allo stesso tempo potenziata l'intera rete delle basi Usa in Italia, da quelle di Vicenza, base della 173° brigata autotrasportata, a quella di Aviano dove probabilmente saranno concentrate tutte le bombe atomiche Usa in Europa. Infatti, il vertice di Lisbona ha dichiarato che la Nato è una potenza nucleare e «deve mantenere tali bombe finché ci saranno nel mondo tali armi».

Questa insistenza sulle armi nucleari spaventa: la bomba atomica è la grande minaccia che pesa sull'umanità. E lo "Scudo-Anti Missili" approvato per l'Europa dal vertice Nato di Lisbona , non fa che accrescere la paura e la tensione.

Il nostro è un mondo sempre più militarizzato: nel 2009 abbiamo speso in armi, a livello mondiale, 1.531 miliardi di dollari (dati Sipri). Davanti a questa follia umana noi invitiamo i cittadini italiani e le comunità cristiane a dire "No" a questi venti di guerra e "Sì" ai venti di pace.
Chiediamo a tutti di rimettere ai propri balconi la bandiera della Pace per far sì che il 2011 diventi l'anno della Pace. Sarà l'anno che vedrà la 50° marcia Perugia-Assisi (25 settembre), ideata dal teorico della nonviolenza attiva Aldo Capitini. Sarà l'anno di due significativi eventi religiosi per costruire la pace: una Convocazione Internazionale Ecumenica sulla pace, che si terrà dal 17 al 25 maggio a Kingston, in Giamaica, convocata dal Consiglio Ecumenico delle Chiese; e poi un vertice dei capi delle grandi religioni mondiali a ottobre, proprio ad Assisi, su proposta del Papa Benedetto XVI.
Non ci sarà pace sulla Terra se non ci sarà pace tra le grandi religioni. E allora nella tradizione dei grandi profeti italiani di pace, anche noi gridiamo: In piedi costruttori di pace.

Nigrizia - 11/01/2011

domenica 23 gennaio 2011

Per la Pace- Video-Messaggio che accompagna il brano "Shalom Auschwitz" dedicato alla Giornata della Memoria della Shoah del 27 Gennaio

Video -Messaggio che accompagna il brano " Shalom Auschwitz" di Agnese Ginocchio, dedicato alla Giornata della Shoah del 27 gennaio. Si avvisa che Agnese Ginocchio il 26 Gennaio 2011 sarà Ospite al programma televisito "ANJA SHOW", in onda sugli schermi di "ITALIAMIA 2 Sky 854" a partire dalle ore 20:40.

Prepariamoci per la "Giornata della Memoria della Shoah".Di seguito si riporta il link relativo al Video educativo che accompagna il mio brano d' Impegno per la Pace dedicato alla Shoah dal titolo: "Shalom Auschwitz"...C'é musica e MUSICA..."La Musica non può cambiare il mondo, solo la gente può farlo, ma la MUSICA può cambiare il cuore dell'uomo....Imparate, ascoltate, riflettete e decidetevi a lavorare per la Pace..".

Per visualizzarlo collegarsi a questo link: http://www.youtube.com/watch?v=LXOf1mqWQiQ
Oppure  quì di seguito:

Cultura per la Pace. Video educativo, formativo ed istruttivo che accompagna il brano d'impegno per la Pace, struggente e meditativo, dal titolo "Shalom Auschwitz", composto dalla cantautrice per la Pace Agnese Ginocchio (http://www.agneseginocchio.it) e dedicato alla Giornata della Memoria della Shoah del 27 Gennaio e a tutte le Shoah, guerre, eccidi, stermini del mondo. Le liriche di questo brano sono state esposte

venerdì 21 gennaio 2011

Giorgio La PIRA: La vera politica é difendere la parte debole, difendere il pane, la casa ed il lavoro...

"La vera politica sta quì: fino a, quando voi mi lasciate in questo posto mi opporrò con energia massima a tutti i soprusi dei ricchi e dei potenti. Non lascerò senza difesa la parte debole della città: chiusura di fabbriche, licenziamenti e sfratti troveranno in me una diga non facilmente abbattibile. Difendere il pane e la casa della più gran parte del popolo italiano. Il pane e quindi il lavoro è sacro; la casa è sacra: non si tocca impunemente né l’una né l’altra.. e che essere senza casa e senza lavoro è la peggiore delle calamità. Questo non è marxismo, questo è Vangelo"

Giorgio La PIRA ( Sindaco di Firenze, Sindaco di PACE)

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Il prete del grembiule: Don Tonino Bello costruì la "Teologia della Pace" con il sacrificio della sua vita (di Raffaele Nogaro Vescovo emerito di Caserta)

Il prete del grembiule: Don Tonino Bello costruì la "Teologia della Pace" con il sacrificio della sua vita (di Raffaele Nogaro Vescovo emerito di Caserta)

Sui passi di don Tonino (nella foto 1 il primo da dx). Perché la sua parola, la sua azione quotidiana in difesa e accanto ai poveri e ai diseredati, ci accompagni ogni mese. Di Raffaele Nogaro (già vescovo di Caserta)
Esultai quando mi dissero andiamo, andiamo alla casa del Signore”(Ps 122,1).

Così due giorni prima di morire mi confidava don Tonino Bello (nella foto): “Ho bisogno di andare ad abbracciare il Padre”. Emozionatissimo ascoltavo: “Il padre è tutto dono di sé. Anch’io mi sono sempre donato, non mi sono mai risparmiato”. “So che lui è impaziente di rivedermi, e io non ho più paura dei miei peccati”. Ecco il volto bellissimo del “discepolo di Cristo”, di colui che dà la vita ai fratelli.

Alla nascita ebbe il nome di Antonio. Significa:”fiore”. La Scrittura avverte: “flores florescunt – i fiori devono fiorire”. E la vita di don Tonino è una fioritura mirabile di opere di bene. Diventa sacerdote, ministro della bontà del Padre, consacrato alla felicità e alla salvezza dei fratelli.

Vive nel nostro tempo, in un contesto sociale nel quale vengono consumate tutte le ideologie del potere e dove si continua a proclamare il primato dell’etica. Di essa però si difende soltanto il nome. Una realtà che si lascia distribuire nelle cornici più impressioniste: è l’etica del pluralismo, l’etica del relativismo, l’etica dell’utilitarismo, l’etica soprattutto dell’autoreferenzialità, per cui diventano valore solo la proprietà privata e l’egoismo. Don Tonino mantiene vivacissima l’etica del Vangelo, la “forma Christi”, che è la professione della compassione, della misericordia, del perdono, dell’amore incondizionato del prossimo. Diventa per questo il prete del “grembiule”, il prete del servizio più umile d’umanità, che rincorre il diseredato, l’immigrato, il barbone, l’ubriacone, l’“orfano di ogni genere”. Il grande impegno di leggere “i segni dei tempi” proviene dal Vangelo. L’originalità di riproporlo alla nostra Chiesa è di don Tonino. Egli vede palpitare i “segni del Signore nell’urgenza di pace”, che tutte le genti ormai esprimono. La pace è valore assoluto d’umanità. Il Vangelo è la rivelazione della pace, dell’amore incondizionato del Prossimo. Non c’è alcun valore, al di là della pace, dell’esercizio dell’amore di Gesù fra gli uomini.

La profezia nuova e genuina della pace, la “Pacem in terris”, fin dagli inizi, meraviglia, piuttosto che convincere. Chi vuole praticarla, al di là di ogni accomodamento e di ogni pur legittima convenienza, è il vescovo di Molfetta. Parlo del vescovo, dell’apostolo pertanto, che nella Chiesa dà inizio a un percorso nuovo di vita e di speranza. In molti, nelle sfere superiori, vorrebbero ridurre la portata dell’enciclica, nel timore di contraddire la continuità dottrinale del Magistero.

Don Tonino, presta attenzione al Vangelo più che al Magistero: e in modo giustissimo, perché sul tema della pace, la Chiesa non sa mantenersi, fedelmente, madre e maestra di vita.

Nell’enciclica di Giovanni XXIII c’è innanzitutto la proclamazione dell’infinita dignità dell’uomo, eminentemente inviolabile come Dio. E don Tonino vi costruisce “le basiliche minori” che sono l’uomo indigente, in grado di celebrare l’incarnazione di Dio.

Le forme di inquinamento della vita umana sono il male da sradicare. Don Tonino si scontra perciò con i politici e con la Chiesa. E rimane impavido, certo di fare la volontà del Padre.

Non ha nessuno dalla sua parte, né vescovi, né i preti, meno ancora gli uomini del potere, quando si mette contro l’installazione degli F16 a Crotone, quando lavora per il disarmo e per l’obiezione fiscale alle spese militari. Dopo gli interventi sulla guerra del Golfo, viene addirittura accusato di incitare alla diserzione.

Confessa di soffrire le pene dell’inferno, ma rimane infrangibile, perché ha la coscienza dei giusti.

Il vescovo Bello svolge continuamente il discorso della pace, che è l’unica promozione d’umanità. È un discorso nuovo e pieno di luce.

Si pensava a una priorità dei grandi valori della vita: la libertà, la verità, la giustizia.

La pace, invece, otteneva un valore straordinario, ma successivo e aggiunto.

Don Tonino, nella suggestione evangelica della “Pacem in terris”, afferma che il bene “primo” è la pace.

Non c’è senso della libertà, né criterio di giustizia, non c’è riconoscimento della verità se non c’è pace.

È la pace il valore, che promuove ogni sorta di bene, è quell’amore universale che costruirà la famiglia umana unita.

La pace crea la vita. Crea la libertà, la giustizia e la verità. La pace crea ogni genere di benessere tra gli uomini. La pace rende don Tonino un Mosè liberatore. Già malato, compie la marcia pacifica a Sarajevo, proclamando la sua fede nella vita, al di là di ogni violenza: persone di religioni diverse e di nazionalità diverse, vengono unite dal grande ideale di sperimentare un’altra ONU, quella dei popoli: “Vedete, noi siamo qui, allineati da questa idea, quella della nonviolenza attiva. Noi siamo venuti qui a portare un germe: un giorno fiorirà. Gli eserciti di domani saranno questi uomini disarmati”.

Sarebbe decadenza della Chiesa, trascurare la testimonianza adamantina di questo vescovo. Sono oggi, i “tempi di Dio”, in cui si esprime universale la volontà di pace. In Italia la invocarono Lanza del Vasto, Aldo Capitini. Diventò la passione di vita per Milani, Balducci e Turoldo.

Don Tonino costruì la teologia della pace con il sacrificio della sua vita.

E ne divenne il profeta. Profeta al punto di lasciare in consegna alla Chiesa il messaggio inconfondibile: “Tutti i vescovi della terra si facciano banditori della giustizia e operatori di pace. E assumano la nonviolenza come criterio ermeneutico del loro impegno pastorale, ben sapendo che la sicurezza carnale e la prudenza dello Spirito non sono grandezze commisurabili tra loro”.

(Da "Mosaico di Pace" Gennaio 2011. inviato da Pasquale Sarnelli)

Didascalia foto in coda(ultima): "Vescovo Raffaele Nogaro e Agnese Ginocchio".

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giovedì 20 gennaio 2011

Politica: Basta Scandali! Salviamo l'Italia dalla devastazione morale! Gestire la cosa pubblica richiede trasparenza, onestà, esempio in prima persona e servizio

(di Agnese Ginocchio) Basta Scandali! Salviamo l' Italia dalla devastazione morale! Gestire la cosa pubblica richiede trasparenza, onestà, esempio in prima persona e servizio. Chi occupa cariche istituzionali e governa il paese, si faccia un attento esame di coscienza. Non é più possibile governare e nel contempo darsi ai vizi frequentando escort, minorenni e quant' altro di sconcio. Quanta desolazione! Quanto quallore!!! Ma che razza di civiltà é mai questa? Piuttosto la definirei un' orge! Stiamo ritornano ai tempi della storia perversa di "Sodoma e Gomorra!".  Ma vi rendete conto di quale messaggio deviante passa e viene trasmesso nella personalità fragile dei giovani, e ancora della pericolosità,  del danno e della cattiva influenza che provocano tali messaggio in loro, che sono ancora in fase di ricerca? Se infatti il presidente del consiglio ( e altri come lui)   si concede con tale spudoratezza e sfacciataggine a vizietti proibiti, perché non dovrebbero farlo anche i giovani e il resto della comunità? Ciò che una volta veniva considerato tabù e scandalo immorale, oggi grazie a lui diventa normale e lecito. La vita privata conta tantissimo per una persona che ricopre un' incarico pubblico. Da un cattivo esempio passa un messaggio che influenzerà negativamente i giovani, eredi di un futuro sempre più precario ed incerto. L' immoralità diventa morale, ciò chè illecito diventa lecito, il male passa per bene. Gravissima situazione che ci sta portando in un baratro mortale.Il male avanza seminando ancora di più i suoi errori ed orrori..Se non si ferma immediatamente questo circolo vizioso sarà un affondo totale, uno scacco matto alla nazione, al destino stesso dei giovani e al futuro. "Attenti" perché Dio ci osserva e manderà a suo tempo i "profeti di Pace" a fare "piazza pulita" di quei luoghi dove si pratica il vizio e la perversione. Chi governa il paese (compresi i politici locali) deve necessariamente essere coerente tra vita privata e vita pubblica. Da un' esempio etico ne consegue una società retta, civile e responsabile. Lo scandalo al contrario, favorisce il proliferare dei 'vizi' e conduce il paese nel caos, in un vicolo cieco, un baratro senza via d'uscita, nell' affondo - crollo totale... Il politico deve tornare a rivestirsi di onestà, di umiltà e di povertà, in poche parole deve ritornare a fare il politico! Chi gestisce la cosa pubblica inoltre, deve essere più vicino ai bisogni reali dell’ Italia, deve farsi carico dei problemi della comunità e risolverli. Questo é il senso del fare ed esercitare il ruolo politico, altrimenti che politica di servizio é? Il politico che viene a mancare di questi principi etici e morali non é più politico, bensì solo un misero perverso, che regge grazie alla complicità di personaggi disonesti e perversi come lui. "Vade retro!"... L'Italia per uscire dalla crisi deve ritornare a ergere il vessillo dell' onestà e della rettitudine. Per tutto quello che sta accadendo nella politica italiana, e per quello che siamo costretti ad ascoltare, esprimiamo Condanna, forte sdegno ed indignazione! Proviamo un forte senso di disagio e di "Vergogna" per la figuracca che stiamo facendo nei riguardi dei paesi dell' UE e del Mondo intero. Come cittadini e rappresentanti di "Movimenti" che hanno scelto di perseguire un' "Ideale di Giustizia" e che ogni giorno a motivo di ciò si muovono sacrificando il proprio tempo, e lottando con parsimonia e costanza per l'affermazione dei diritti di ogni uomo, la difesa della Verità, della Legalità, della Giustizia e della Pace, ci sentiamo offesi e oltraggiati nel profondo della nostra dignità per quello che sta accadendo in Italia. Pertanto, "domandiamo" a chi governa questo paese, di fare, per amore dello stesso, un passo indietro e andarsene in punta di piedi, per meditare sui propri errori e domandare perdono per le incoerenze e gli scandali commessi a danno del paese e dell'intera comunità italiana. La politica italiana perché torni ad essere vera politica di servizio, ha bisogno di "Esempi" edificanti, di trasparenza, di Legalità vera, e soprattutto, per ritornare a governare bene il paese ha bisogno di riconciliarsi e di riappacificarsi! Basta SCANDALI, basta corruzione, basta orge! Chiediamo a tutte le Associazioni e i Movimenti di volontariato, alle forze della Chiesa e a quanti si adoperano ogni giorno per l'affermazione del Bene, della Verità e della Pace, di scendere in campo e di assumere una forte presa di posizione e di condanna, in merito al triste scenario politico che sta collassando il paese e soprattutto sta smantellando le azioni mosse per l'affermazione del "Bene" stesso. Quanto sta accadendo nel nostro paese é di una gravità inaudita, un pericolo che da un momento all' altro può degenerare in una cancrena mortale senza precedenti per il paese stesso. Bisogna assolutamente fermare questa "Orge" indecente di Scandali immorali che domina negli ambienti politici! Salviamo l'Italia dalla devastazione morale!
-Agnese Ginocchio, Testimonial per la Pace ( "Movimento Internazionale per la Pace e la Salvaguardia del Creato")
Caserta 20 gennaio 2011 A.M.

-Leggi comunicato correlato di:  "Noi siamo Chiesa":

CASO RUBY: NOI SIAMO CHIESA, CEI PRENDA NETTAMENTE DISTANZE DA PREMIER

ASCA) - Roma, 19 gen - Serve e' una ''radicale presa di distanza dal governo presieduto da Sivio Berlusconi'' da parte dei vertici della Chiesa italiana. Lo scrive in un comunicato il movimento di riforma cattolico Noi Siamo Chiesa. ''Le notizie relative al nuovo scandalo che coinvolge il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi - si legge nel testo - hanno sconcertato, per la loro gravita', anche tutto il mondo cattolico, compresi quei settori abitualmente poco attenti alle vicende della politica. Si stanno diffondendo un enorme disagio e un forte disgusto che vanno ben al di la' degli aspetti strettamente giuridici della vicenda, relativi cioe' al fatto se egli sia o non sia responsabile dal punto di vista penale. Il disordine morale, che e' emerso, testimonia di un costume, fondato su una cultura ed una pratica, che esaltano il culto dell'immagine, del denaro, del sesso nelle sue dimensioni piu' utilitaristiche. Vengono irretite giovani ragazze, viene oltraggiata la donna, il corpo della donna ed ogni nobile normale sentimento nel rapporto tra uomo e donna''.

Per Noi Siamo Chiesa, ''di fronte alla gravita' dei fatti e al diffuso profondo malessere che essi hanno determinato, le informazioni ufficiose (l' ''Avvenire'' e l'agenzia SIR) di ieri e di oggi sostengono che bisogna fare 'chiarezza'. A nostro giudizio e' gia' del tutto chiara questa specifica vicenda. Ma e' ancora piu' chiaro da molto, troppo tempo (e oggi ancora piu' di prima) il rapporto di ripetuto, pubblico, sostanziale appoggio che la Segreteria di Stato e la Presidenza della Cei hanno offerto, anche molto recentemente, a chi guida l'attuale governo''.
Per questo il movimento, ''facendo sua un'opinione crescente anche in ambito ecclesiale, domanda alle gerarchie della Chiesa cattolica di affermare con tempestivita' ed assoluta chiarezza il dovere, politico e morale, del Presidente del Consiglio di presentarsi, senza accampare scuse, di fronte ai magistrati: per difendersi, se lo potra', o per accettare la pena, se condannato per aver corrotto minorenni''. Noi Siamo Chiesa chiede inoltre ''alle gerarchie ecclesiastiche, da subito, l'atto di coraggio evangelico di interrompere il rapporto di sostanziale alleanza con questo governo''. ''Questa decisione - spiega il comunicato - deve essere fondata su una nuova consapevolezza, quella di aver sempre taciuto di fronte al malgoverno e ad una serie ininterrotta di scandali, paghe del 'piatto di lenticchie' offerto loro, in questi anni, dal governo di questo Presidente del Consiglio autoproclamatosi, senza mai essere autorevolmente smentito, interprete e messaggero dei 'valori cristiani'. Oggi sono necessarie, da parte della Santa Sede e della CEI, parole inequivoche e scelte conseguenti, lasciando da parte, finalmente i sussurri diplomatici o i contorcimenti verbali per occultare la cruda realta'''.
''Comunque - conclude Noi Siamo Chiesa -, senza aspettare prese di posizione ufficiali, noi speriamo vivamente che tanti soggetti ecclesiali (parrocchie, associazioni, ordini religiosi, stampa, teologi e teologhe, singoli vescovi) esprimano, nelle forme piu' diverse, un'indignata reazione di fronte al degrado morale che e' sotto gli occhi di tutti, e che umilia l'Italia.
Che ne e' dei tanti sponsor del Family Day'? L'indignazione morale non ha bisogno del via libera da Bertone o da Bagnasco.

Lo esige la dignita'; lo esige l'Evangelo''.

asp/sam/ss http://www.asca.it/news-CASO_RUBY__NOI_SIAMO_CHIESA__CEI_PRENDA_NETTAMENTE_DISTANZE_DA_PREMIER-983010-ORA-.html

- Leggi anche: "D. Nandino CAPOVILLA(PAX CHRISTI )": "Non possiamo tacere! ll mio disagio è diventato disgusto e interpreto ormai ogni silenzio, inevitabilmente, come un tacito consenso...L’Italia oggi è malata come ai tempi della grande peste. L’immoralità si espande in tutti gli strati della nostra società.."(Leggi il resto cliccare quì sopra per aprire la pagina..)

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mercoledì 19 gennaio 2011

Piedimonte Matese(Ce)- Intervento di Agnese Ginocchio sul caso pedofilia. 35enne abusava di sua nipote di 9 anni. Il "Coraggio" di denunciare.

"No alla Pedofilia! SALVIAMO la VITA dei nostri Giovani!"

Piedimonte Matese(Caserta) - (di Agnese Ginocchio) L' uomo, orco e assassino non smette  mai di seminare i suoi errori ed orrori. La pedofilia, come ogni violenza e abuso improprio sulla persona,  é un cancro che va estirpato alla radice. I pedofili sono persone malate, potenziali criminali che vanno  assolutamente fermati e messi in cura.  Una lode a quante, vittime della pedofilia, come la giovanissima adolescente  piedimontese in oggetto, non nascondono le loro ferite, considerandole come vergogna e un tabù, ma trovano il "Coraggio" di denunciare. Oggi infatti quel che manca alla nostra società é il "Coraggio". Senza Coraggio non si potrà mai sconfiggere il male dilagante e fare quindi un "salto di qualità".  Solo così potremo fermare questa indecorosa piaga sociale che semina paura, violenza, uccide  la persona prima della morte stessa, perché la priva dei sentimenti di Speranza e di  ottimismo. E' difficile venire fuori da traumi quali appunto la pedofilia, violenza sulle donne e abusi in genere. Ancora oggi molte vittime a distanza di anni, pagano le conseguenze di quelle profonde ferite vissute sulla propria pelle. Spesso il pedofilo é un malato, che a sua volta é stato vittima di violenze e di abusi sulla propria pelle e di un' educazione familiare deviante. Ecco perché ci preme ancora una volta insistere sul ruolo della Famiglia. La formazione, l'educazione che si impartisce alla propria prole é determinante per la formazione del carattere dell' individuo e quindi  per le proprie scelte future. Occorre quindi creare quello condizioni familiari in cui ci sia confronto e dialogo tra genitori e figli. Oggi spesso questi requisiti vengono a mancare a causa della stanchezza, della solita routine, del lavoro, della fretta, del successo e della carriera. Si preferisce defilare, si preferisce lasciare i propri figli davanti alla tv ore ed ore, per non dar retta alle loro esigenze naturali, ripiche delle fasi della crescita e "zittirli", perché si é stanchi o perché non si é abbastanza all' altezza del proprio ruolo di genitore. Ma i figli hanno bisogno di altro,  innanzitutto di attenzione e di affetto! I figli non vanno neanche assecondati in tutto. Bisogna fargli acquistare consapevolezza nelle azioni, fargli comprendere che le cose vanno conquistate con sacrificio. Altrimenti come potranno essere in grado di capire e di fare quindi la differenza tra realtà e realtà, tra benessere e malessere, tra povertà e ricchezza? E ancora. come faranno ad affrontare le emergenze del tempo presente, se tutto gli viene dato per scontato, se ogni cosa "vizio" gli viene concessa, senza fargli capire la differenza? E' errato concedergli tutti i "vizi", la prima cosa da trasmeddete é la capacità di indurli a riflettere prima di agire, di pensare e di  parlare a sproposito. Tutto ciç richiede un lavoro lento, costante e paziente, ma é anche e soprattutto il risultato di un percorso di educazione familiare. Molte coppie arrivano prematuramente al matrimonio senza essere davvero consapevoli del passo che stanno per affrontare e quindi senza essere a conoscenza di 2quali doveri comporta il matrimonio ed il ruolo di genitori verso i propro figli. E così che allora nascono i traumi e i crolli familiari. Ma occorre avere la giusta formazione.  Da ogni trascuratezza familiare, conseguenza di una carenza affettiva (anche questa é un forte trauma che favorisce alle devianze sociali) spesso determinata da condizioni sfavorevoli e dalla forte carenza del proprio ruolo di educatore-genitore, ne verranno fuori delle personalità viziate, uomini e donne che un domani si potranno trasformare in potenziali bulli, pedofili, criminali e depressi. Invito e un monito a quanti  hanno n mano il difficilisimo compito di essere genitori - educatori. Siate all'altezza del compito che vi é stato affidato. Essere genitori comporta dei diritti, ma anche dei doveri non affatto facili. Siatene all'altezza, siate svegli e aperti ai passi dei tempi. Non siate superficiali, ne "faciloni" del vostro ruolo. Frequentate corsi di formazione all'educazione familiare, siate responsabili, non date tutto per scontato, non giustificate i vostri figli nelle loro mancanze, non assecondateli sempre. Educatevi alla vita e alla coscienza civile, per educare a vostra volta i figli che vi sono stati affidati come dono responsabile. Impegnatevi nella difesa dei "Beni comuni", per non distruggere il futuro dei vostri figli.  La vostra preoccupazione sia quella di educare e di crescerli non solo fisicamente, ma curarne ogni suo aspetto più emergente ed urgente: la formazione, l'educazione alla coscienza civica, l'educazione alla responsabilità, la formazione ai valori, l'educazione alla Pace e alla convivenza civile. Siate genitori responsabili, o altrimenti danneggerete irreparabilmente la vita e la personalità dei vostri-nostri giovani. "Svegliatevi" e aprite gli occhi! Date per primi l'esempio di civiltà. I giovani ci guardano, ci osservano. I bambini ed i giovani sono il risultato del tipo di esempio e di educazione che noi adulti tabbiamo e trasmettiamo loro....Da una Famiglia compatta e responsabile, solidale e compassionevole con le vicende del mondo intorno, e aperta alle emergenze e alle urgenze del tempo, ne deriva una Società sana, integra e responsabile. Dalla Famiglia umana nasce il Cuore della PACE! Con tanto male dilagante c'é da domandarsi seriamente se ad oggi la Famiglia sia stata veramente all'altezza del compito affidatole. La Famiglia umana é la prima cellula da cui nasce e prende origine la società. Ma la società attuale é attanagliata da una grande piaga sociale, morale ed esistenziale, che sta ormai degenerando in una profonda e spaventosa crisi senza precedenti...Bisogna correre urgentemente ai ripari!  Invito dunque a riflettere, ad agire, ad intervenire e a lavorare insieme per salvare il futuro, salvare la famiglia, in forte crisi esistenziale, e SALVARE in primis la vita ed il futuro dei nostri giovani, che ora come ora sono gli eredi di un futuro sempre più precario ed incerto... ( Di "Agnese Ginocchio", Testimonial per la Pace* 19 Gennaio 2011)

Segue articolo sul caso di cronaca:

Piedimonte Matese(Ce)- Primo Piano. Scandalo pedofilia: Molestava la nipote di 9 anni, Dopo sette anni di violenze sessuali subite dallo zio, la giovane (oggi 16enne) ha avuto il coraggio di denunciare

Piedimonte Matese(Ce) — Una bambina di appena nove anni abusata dallo zio. Violenze continuate per sette lunghi anni. Ora la vittima— sedici anni compiuti — ha trovato la forza di ribellarsi denunciando l’orco. Un 35enne è indagato dai carabinieri per pedofilia. Le indagini sono state portate avanti dai militari di Piedimonte Matese, al termine della quale la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha emesso un avviso di garanzia nei confronti del 35 enne del posto. L’uomo, secondo l’accusa, avrebbe abusato sessualmente di sua nipote, oggi 16enne, fin da quando la stessa aveva l’età di 9 anni. Con continue violenze e minacce, quando la bambina si trovava da sola con lui, la costringeva ad avere rapporti sessuali, umiliandola con frasi volgari, oscene ed offensive. La ragazzina — oggi studentessa presso un istituto scolastico piedimontese — dopo anni di soprusi ha avuto il coraggio di denunciare tutto. Dal suo racconto si sono sviluppate le indagini che in poco tempo hanno portato al provvedimento emesso dall’autorità giudiziaria. L’avviso di garanzia è stato notificato ieri mattina all’indagato dai carabinieri di Piedimonte Matese, ma l’attività investigativa non è conclusa e non si escludono nei prossimi giorni ulteriori sviluppi sulla vicenda. Allenatori sportivi, sacerdoti, baby sitter, medici curanti, ma soprattutto i membri della famiglia, specie quella allargata. Sono questi gli autori delle violenze sessuali verso i minori. Non prendere le caramelle dagli sconosciuti non sembra invece una raccomandazione che basta, visto che solo il 23%degli abusi è a opera di persone non conosciute. L’annuncio è stato fatto al IX Congresso Europeo di Ginecologia Pediatrica e Adolescenziale. Dalla bambina piccolissima all’ adolescente, una su cinque in Italia è vittima di un abuso sessuale. E l’abuso va dai palpeggiamenti al rapporto vero e proprio, all’esibizionismo, alla pornografia via internet. Il fenomeno degli abusi è in crescita tra le famiglie allargate nelle quali entrano nuovi soggetti. Una realtà, quella italiana che non si discosta da quella degli altri Paesi industrializzati. (Articolo a cura del giornalista Giancarlo Izzo, Corriere del M.)

Fonte: Alto Casertano

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martedì 18 gennaio 2011

L’ALTO CASERTANO CHIEDE A GRAN VOCE UN DISTACCAMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO

E intanto sul blog del "Movimento per la Pace" nell' articolo pubblicato qualche giorno fa che riguardava lo stesso argomento(vedi quì art), un lettore postando un commento ha parlato dell'esistenza già da tempo di un decreto istitutivo di una sede distaccata dei VVF nel territorio di P. Matese. Detto commento é stato riportato annche  in coda a quest' articolo nella voce  "commenti".

PIEDIMONTE MATESE(CE)- (Di Pietro Rossi) All’indomani dell’ennesimo incendio avvenuto sabato mattina a Piedimonte Matese le polemiche tra la popolazione, per la mancanza di un distaccamento dei Vigili del Fuoco nel territorio dell’Alto Casertano, non si attenuano. Infatti, come abbiamo già detto, solo per un puro caso nell’appartamento in pieno centro cittadino andato completamente distrutto affittato da due medici, non vi era nessuna persona e quindi non vi sono state vittime. La zona del Matese per via della posizione geografica e della massiccia presenza di montagne che durante i periodi estivi sono oggetto di continui inc endi, spesso di origine dolosa, ha necessariamente bisogno di un distaccamento dei Vigili del Fuoco, in quanto é una zona altamente a rischio. Dopo la tragedia di sabato si è levato un coro di voci a sostegno dell’insediamento di una caserma dei pompieri in zona, il primo è stato il Sindaco di Piedimonte Matese Vincenzo Cappello, accorso sul posto della tragedia che nell’esprimere la solidarietà e vicinanza alla famiglia colpita dall’incendio si è auspicato che la vicenda sia di stimolo all’iter avviato da tempo dall’amministrazione comunale per impiantare un distaccamento di Vigili del Fuoco a Piedimonte Matese mettendo a disposizione un capannone dell’istituto Salesiani, di recente acquistato dal Comune , che attualmente è occupato dal nucleo comunale di Protezione Civile. A quanto pare anche il Vescovo della Diocesi di Alife-Caiazzo Mons. Valentino Di Cerbo è sulla stessa lunghezza d’onda e vorrebbe sollecitare gli enti e gli organi preposti, affinché ci sia un distaccamento dei VV.FF. anche nell’Alto Casertano, per raggiungere, in caso di calamità anche i comuni collinari e montani che sono molto distanti dal centro. Anche la testimonial per la Pace Agnese Ginocchio ha fatto sentire la sua voce rivolgendo un accorato appello al Sindaco di Piedimonte Matese Vincenzo Cappello in cui dice: “A seguito di quanto accaduto, mi preme evidenziare che per quanto riguarda la sorveglianza della comunità matesina, nel nostro territorio manca la presenza di un Ente fisso che sia in grado di assicurare tempestivamente la tutela e la sicurezza e l’ incolumità pubblica. Si spendono e si sprecano tanti soldi per cose inutili, dimenticando le priorità fondamentali quali appunto l’incolumità, la salute e la sicurezza della comunità. Più attenzione e più vicinanza ai problemi del territorio del Matese da parte della provincia di Caserta e della Regione Campania salveranno questa stupenda Terra che il Creatore ci ha affidato in custodia, da tanti disastri e da annunciate calamità naturali, dai e dalle quali il Matese non é immune, e che, come tutte le zone di montagna, potrebbe gravemente compromettere lo sviluppo, l’economia e quindi il turismo di questo territorio, se non si interviene tempestivamente. La prego di farsi portavoce di quest’ appello per i diritti del territorio dell’ intera Comunità del Matese.”

(Articolo a cura del giornalista matesino Pietro Rossi-Corriere Matese )

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La nostra famiglia non é costituita dalle 4 pareti-mura domestiche, ma é il mondo con il quale entriamo in contatto ogni giorno

La nostra famiglia non é costituita dalle sole 4 pareti-mura domestiche dove viviamo, sarebbe troppo riduttivo, ma é il mondo con il quale entriamo in contatto ogni giorno. Il mondo, o meglio la nostra famiglia, sta vivendo una crisi spaventosa: crisi di valori, crisi esistenziale, crisi economica, crisi politica, disagi e degradi sociali, violenze, guerre ingiustizie... Bisogna ricorrere urgentemente ai ripari, prima che sia troppo tardi, perché chi a pagare le conseguenze del disimpegno degli adulti saranno proprio i nostri figli, i giovani, eredi di un futuro sempre più impossibile... Non chiudiamo gli occhi, Riflettiamo! Vivere snon significa pensare solamente alla carriera e agli interessi materiali, tutte queste cose servono ma non sono prioritarie e nella scala dei valori non vanno collocate all' apice bensì in appendice... Basti pensare che ogni impero che si costruisce su questa terra, lo si può perdere all' improvviso per una calamità, una tragedia e un macigno improvviso che ci crolla addosso.... All' improvviso si può perdere tutto! Riflettiamoci! A cosa vale allora guadagnare ricchezze, prestigio, posizione, carriera e vendere la propria anima al potere disonesto e perdere l'essenzialità ed il significato reale della vita, che non é pensare solo per se stessi, ma pensare per se e per il mondo intorno; globalizzarci per costruire sentieri di Pace e di Giustizia per restituire quindi alla vita il suo vero significato: donazione! Impegniamo la nostra vita per aiutare il nostro prossimo ed il mondo intorno a noi a stare bene. Apriamo gli occhi! Così facendo usciremo dalla crisi che ci attanaglia e torneremo nuovamente ad amarci e a rispettarci tutti come fratelli di una sola e unica famiglia: il mondo! E' da sciocchi e folli pensare al contrario...Impegnare la propria vita per la Pace é l'unica strada che può offrire un' alternativa agli scontri di civiltà. Ma per ottenere Pace c'é bisogno di riconciliarsi e per riconciliarci c'é bisogno di lavorare per far prevalere uno stato di Diritto e di Giustizia!...Anche se la cultura dominante é un'altra (individualismo, cinismo, indifferenza, potere, successo, carriera, cultura deviante del vedere il sospetto in ogni cosa, violenza, arroganza, pregiudizio...) occorre riflettere che così come si sta andando ci condurrà all'affondo totale, alla distruzione e alla devastazione di tutto ciò che é bene e che é vita. Riflettiamo e agiamo..Non rimandiamo a domani ciò che ora si può, e anzi, si deve fare! La vera scelta non é tra violenza e non violenza, ma tra nonviolenza e non esistenza. Se non riusciremo a rispettarci e quindi ad amarci come fratelli, moriremo tutti come stolti! Occorre dunque rilanciare in ogni ambiente(compresi gli ambienti istituzionali e della politica) un' altra cultura: Solidarietà, Impagno sociale e civile, sulla quale si fonda la Pace. Non basta parlare di Pace, uno di deve credere. Ma non basta crederci, uno ci deve lavorare...Riflettiamo e usciamo una volta per tutte dai nostri gusci, mandando al diavolo il mondo e le sue massime...Buon Impegno, Buona Pace a tutti!

"Beati gli Operatori di Pace, perché saranno chiamati figli di DIO!"

Preghiera Ecumenica:

"O Dio di misericordia, fà che il tuo Spirito datore di vita, possa smuovere ogni cuore, che le barriere che ci dividono possano cadere, il sospetto scomparire, gli odi cessare, che le divisioni possano essere sanate e che il tuo popolo possa vivere nella Giustizia e nella Pace. Amen! (Settimana Ecumenica per l'Unità dei Cristiani)"

-18 Gennaio 2011. In Memoria di mio padre "Giovanni" a 28 anni dalla sua scomparsa-

(By: Agnese Ginocchio, Testimonial per la Pace)

Note: Didascalia foto in alto: Un momento del "Concerto per la Pace e la Giustizia di Agnese Ginocchio nel Teatro di Cerano(No), Settembre 2010.

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Alife(Ce)- Domenica 16 Gennaio abbiamo acceso il "Fuoco della Pace" nella frazione di Totari, con la presenza della bianca "Colomba della Pace"



Nella popolosa frazione di TOTARI domenica 16 GENNAIO abbiamo acceso il " FUOCO DELLA PACE” . Per la prima volta é stata portata la bianca "Colomba della Pace", Ambasciatrice della Pace e della riconciliazione nel mondo, che ci ha accompagnato per l'intera serata conviviale. Reportage fotografico a cura di Andrea Pioltini, fotoreporter.
Alife(Ce)- Don Lorenzo Milani  profeta di Pace e sacerdote di frontiera, (camminana e pensava con una marcia in più, anche lui infatti non era ben capito dalla chiesa e dalle istituzioni del tempo, per la sua idea di

impegno civile, di libertà, di uguaglianza e di giustizia) affermava: “Risolvere da soli i problemi è egoismo, risolverli insieme è POLITICA! ”.  In occasione della Festa di Sant’ Antonio Abate (S. Antuono) Domenica 16 Gennaio 2011 , Il Movimento per la Pace della provincia,  in collaborazione con il “Gruppo parrocchiale” (Chiara Mottile & c. ) e in compagnia della comunità della frazione di Totari, fra questi

presente anche il consigliere comunale Michelino MARABESE, ha acceso in piazza il " Fuoco della PACE ”. Al termine dell’ evento sociale é stata donata a tutti i partecipanti, in ricordo di quest’ incontro, una fetta di “Panettone accompagnato da un brindisi di Pace” in segno di impegno permanente per la Pace e la riconciliazione, da mantenere durante l’anno.La serata, come si annunciava nel titolo, ha avuto un particolare in piu: la presenza della bianca "Colomba della Pace", Ambasciatrice della Pace e della riconciliazione nel mondo, che ci ha accompagnato per l'intera serata conviviale di sensibilizzazione. Siamo stati intorno al Fuoco della Pace per fare insieme" Comunità" sui problemi del territorio. Abbiamo dedicato un pensiero di vicinanza e di solidarietà alla famiglia di Piedimonte Matese che il giorno prima aveva perso l'appartamento a causa di un incendio divampato all'improvviso. Ma abbiamo ricordato le tante famiglie che oltre a perdere le abitazioni a causa della violenza del fuoco, hanno perso anche i loro cari. Abbiamo riflettuto su come la vita può essere di passaggio e che tutto quanto si costruisce su questa terra lo si può perdere all'improvviso a causa di una tragedia, come appunto il fuoco o altre calamità naturali. Il mondo, la vita, gli affetti, l'ambiente e la terra che ci circondano, sono doni che vanno custoditi come la nostra stessa vita. Abusare dell'ambiente e del Creato significa commettere una violenza contro l' Autore ed il Creatore della vita e del Mondo, che ci ha affidato la terra per custodirla e non soggiogarla e quindi per

restituirla intatta ai nostri figli che verranno così come ci é stata affidata. Abbiamo riflettuto su quanto sia importante dare il nostro contributo nella causa civile e nella difesa dei beni comuni. Dalla misura in cui ciascuno si impegnerà e darà il proprio contributo, così cambieranno le cose e ci potrà essere un futuro certo per i giovani. La crisi si abbatte con l'impegno, l'informazione, la sensibilizzazione e l'istruzione ed il rilancio di una 'cultura' di solidarietà, pilastri che ci consentono di trovare nuove strategie e soluzioni alternative per risolvere i problemi che attanagliano i nostri territori. Il mondo é sempre più globalizzato, é necessario rendersi conto che la nostra famiglia non é solo quella racchiusa nelle 4 pareti domestiche, bensì é tutto quel mondo con il quale si entra a contatto giorno dopo giorno durante questo cammino terreno. Se c'é crisi i

problemi vanno fatti conoscere e affrontati insieme alla comunità e non da soli chiudendosi in se stessi, perché é insieme, come ricordava appunto don Lorenzo Milani, che si fa rete, movimento, gruppo. L'unione fa la forza, ed é quindi insieme, nel prendere coscienza del proprio stato, che si può trovare una soluzione per affrontarli. Occorre quindi maggiore sensibilizzazione, più impegno, più dialogo, più confronto tra noi e con le Istituzioni che ci rappresentano, insieme si possono risolvere tanti problemi... Senza dialogo, ne confronto non può esserci vita , comunità ne politica certa. Occorre ripristinare quest'equilibrio fra le parti e collaborare tutti indistintamente per realizzare un mondo più giusto fondato sulla Pace e la riconciliazione.

Domenica 16 Gennaio é ricorsa anche la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Abbiamo ricordato le condizioni di queste persone, il nostron incontro con la comunità africana a Castel Volturno ospite pèresso i Missionari comboniani, all' indomani dela strage di S. Gennaro (2008).

Avendo fatto esperienza di come gli immigrati celebrano le messe domenicali,abbiamo fatto il paragone tra le loro e le nostre celebrazioni. Una differenza abissale come tra la notte ed il giorno. Le nostre messe sono piene di riti esteriori, ma vuote e spente dentro. Le messe dei fratelli immigrati sono cariche di vitalità, di amore, di danze, di canti africani e di passione. Il loro celebrare la Messa domenicale é il momento massimo della settimana in cui celebrano il significato del fare convivialità-comunità. Ecco perché al termine della messa, gli africani non scappano subito via, come facciamo noi "purtroppo", ma restano lì ad affrontare problemi che riguardano la loro comunità, le famiglie della loro comunità, se ci sono problemi ne parlano per farli conoscere a tutti, e non vanno via se non dopo avere trovato una soluzione per risolvere "insieme" quei problemi.

Quale grande lezione di vita che i nostri fratelli immigrati hanno da insegnare a noi, che ormai abbiamo perso il senso e l'orientamento...le nostre ' ipocrite' celebrazioni si fanno solo per tradizione e per "dovere", ma non sono più sentite come invece dovrebbero essere avvertite coltivando quel vero spirito cristiano che fa la differenza tra credenti e non credenti perché fervido, carismatico, profetico, caritatevole e pacifico....

Al termine dell' incontro abbiamo tutti recitato una preghiera affindando a Maria SS.ma Madre e Regina della Pace , rappresentata in quella bianca "Colomba Ambasciatrice di Pace e di Riconcilizione" che abbiamo portato con noi e che abbiamo fatto passare per le nostre mani le mani di tutti i presenti, bambini, giovanissimi, adulti e anziani) durante la serata, le sorti della nostra comunità alifana e matesina e del mondo intero. Mentre si recitava l' Ave Maria, ho avvertito una forte potenza dentro e fuori, sembrava come se quelle voci che scandivano lentamente le parole dell'Ave Maria, risuonassero forti come un Coro impetuoso

in tutta quella Valle. Sì, il "Fuoco della Pace" alias "Fuoco dello Spirito di DIO", del "Dio della Pace", era sceso su di noi per colmarci e rigenerarci con la sua Fiamma d' Amore, condizione e dono necessario per affrontare con Coraggio e determinazione il nemico devastatore della civiltà e del mondo, e per trasformare con il nostro impegno quotidiano questa selva incolta irta di spine mortali e di radici malefiche in cancrena in un' Oasi di Pace e di Giustizia in cui quei luoghi che prima erano scabri e impervi si tramuteranno in pianure scoscese e verdeggianti (Isaia).
"Beati gli Operatori di Pace, perché saranno chiamati figli di Dio!" Shalom, Salaam, Mir, Amani, Paz, Peace, Pace...

Per visualizzare l'intero reportage fotografico  ( realizzato da Andrea Pioltini, fotoreporter) della serata cliccare  QUI' sopra.

Il " Fuoco della PACE " è un momento di condivisione e di sensibilizzazione sulle problematiche del territorio. Lo scopo è di rilanciare il senso del fare “Comunità”. Durante la serata conviviale abbiamo riflettuto sui problemi del nostro territorio, sul disimpegno civile e le mancate responsabilità di cui noi ci rendiamo colpevoli. Abbiamo dato "voce" a questa parte della nostra comunità meno ricordata dal resto della città. La comunità di Totari é stata felice di aver condiviso questo momento di sensibilizzazione e di aggregazione sociale in cui sono state dette cose che non si dicono neanche nelle chiese e perciò hanno maggiormente apprezzato questo momento conviviale. Infatti , Lo scopo di quest'iniziativa infatti é educare la popolazione alla ‘Coscienza civile’ e sensibilizzarla sulle problematiche che ci riguardano tutti indistintamente, nessuno escluso.
L' evento sociale, partito durante le festività natalizie, é stato promosso dal "Movimento Internazionale per la Pace e la Salvaguardia del Creato" della provincia di Caserta-Regione Campania, rappresentanto da Agnese Ginocchio, Testimonial per la Pace.

 Info: http://movimentopaceambasciatori.blogspot.com/

- Per visualizzare l'intero reportage fotografico ( realizzato da Andrea Pioltini, fotoreporter) della serata cliccare QUI' sopra.

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domenica 16 gennaio 2011

"16 Gennaio Giornata mondiale del Migrante e del rifugiato". Siamo tutti immigrati, siamo una sola famiglia!

"Oggi 16 Gennaio ricorre la "Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato". Il titolo di questa giornata é: "Una sola famiglia umana". Un pensiero di riflessione quindi vada al nostro comportamento usato nei riguardi dei forestieri, dei senza tetto e dei mendicanti di strada.. Dietro quei volti si nascondono spesso storie tristi, storie di disagio, di povertà e drammi infiniti... Quante volte li abbiamo visti passare davanti a noi, senza trovare neanche il coraggio di fermarci un attimo per cercare di capire la loro storia, chiedergli il perché del loro mendicare, del loro stato di vita...Presi sempre più dalla superficialità, dall' individualismo, stiamo  perdendo il significato-senso vero della vita, che non é chiusura al mondo intorno a noi, ma apertura e condivisione! Occorre tornare a riflettere e a pensare che potremmo anche noi trovarci nelle loro stesse condizioni. Su questo mondo siamo di passaggio, nulla ci appartiene in eterno.Tutto quel che abbiamo costruito (imperi, ricchezze, posizioni e carriere..) e che si possiede potremmo perderlo all' improvviso....Occorre ritornare alla sobrietà e all'essenzialità delle cose! Una volta anche i nostri genitori furono costretti ad emigrare a causa della guerra e della povertà. La loro permanenza in paese straniero fu ben voluta e accolta dai cittadini e dai governi della terra che li ospitava. Purtroppo oggi  non é più così, lo straniero in Italia viene visto come un nemico, un terrorista che fa male al paese e che deve essere assolutamente espatriato... Come siamo scesi in basso!  E noi invece, abbiamo mai riflettuto sul nostro comportamento e con quale attegiamento accogliamo lo straniero? La prima famiglia ad essere stata immigrata e ad avvertire quindi il peso ed il disagio dell'essere rifugiati in paese straniero, é stata proprio la Santa Famiglia di Nazareth: "Maria, Gesù e Giuseppe". Riflettiamo! Su questo mondo siamo tutti immigrati! Siamo tutti clandestini. Siamo tutti una sola famiglia! Ognuno si faccia l'esame di coscienza e si faccia quindi carico del peso dell'altro e impari a rispettare il prossimo come se stesso...Più attenzione, meno superficialità e più condivisione salveranno il mondo dall'affondo e dalla morte dello spirito... Occorre un'altra cultura: Solidarietà! Da questa condizione nasce e fiorisce la Pace e la Giustizia nel mondo!" (By: Agnese Ginocchio, Testimonial per la Pace)

Nella foto: Agnese con padre Giorgio Poletti, missionario comboniano, il Vescovo Bruno Schettino della diocesi di Capua e una rappresentanza dei fratelli immigrati africani della Comunità africana in Castel Volturno(Ce). La foto si riferisce alla giornata della Pace del 21 Settembre 2008 ( alcuni giorni dopo la Strage di S. Gennaro). Agnese tiene in mano insieme ad un fratello immigrato, in segno di comunione, di solidarietà e di condivisione la bianca "Colomba della Pace, ambasciatrice di Pace e di riconciliazione nel mondo. Autore foto: Andrea Pioltini.

- LEGGI QUI'  MESSAGGIO PER LA GIORNATA MONDIALE DEL MIGRANTE E DEL RIFUGIATO (2011)

La Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato offre l’opportunità, per tutta la Chiesa, di riflettere su un tema legato al crescente fenomeno della migrazione, di pregare affinché i cuori si aprano all’accoglienza cristiana e di operare perché crescano nel mondo la giustizia e la carità, colonne per la costruzione di una pace autentica e duratura. “Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri” (Gv 13,34) è l’invito che il Signore ci rivolge con forza e ci rinnova costantemente: se il Padre ci chiama ad essere figli amati nel suo Figlio prediletto, ci chiama anche a riconoscerci tutti come fratelli in Cristo.
Da questo legame profondo tra tutti gli esseri umani nasce il tema che ho scelto quest’anno per la nostra riflessione: “Una sola famiglia umana”, una sola famiglia di fratelli e sorelle in società che si fanno sempre più multietniche e interculturali, dove anche le persone di varie religioni sono spinte al dialogo, perché si possa trovare una serena e fruttuosa convivenza nel rispetto delle legittime differenze. Il Concilio Vaticano II afferma che “tutti i popoli costituiscono una sola comunità. Essi hanno una sola origine poiché Dio ha fatto abitare l’intero genere umano su tutta la faccia della terra (cfr At 17,26); essi hanno anche un solo fine ultimo, Dio, del quale la provvidenza, la testimonianza di bontà e il disegno di salvezza si estendono a tutti” (Dich. Nostra aetate, 1). Così, noi “non viviamo gli uni accanto agli altri per caso; stiamo tutti percorrendo uno stesso cammino come uomini e quindi come fratelli e sorelle” (Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2008, 6).

La strada è la stessa, quella della vita, ma le situazioni che attraversiamo in questo percorso sono diverse: molti devono affrontare la difficile esperienza della migrazione, nelle sue diverse espressioni: interne o internazionali, permanenti o stagionali, economiche o politiche, volontarie o forzate. In vari casi la partenza dal proprio Paese è spinta da diverse forme di persecuzione, così che la fuga diventa necessaria. Il fenomeno stesso della globalizzazione, poi, caratteristico della nostra epoca, non è solo un processo socio-economico, ma comporta anche “un’umanità che diviene sempre più interconnessa”, superando confini geografici e culturali. A questo proposito, la Chiesa non cessa di ricordare che il senso profondo di questo processo epocale e il suo criterio etico fondamentale sono dati proprio dall’unità della famiglia umana e dal suo sviluppo nel bene (cfr Benedetto XVI, Enc. Caritas in veritate, 42). Tutti, dunque, fanno parte di una sola famiglia, migranti e popolazioni locali che li accolgono, e tutti hanno lo stesso diritto ad usufruire dei beni della terra, la cui destinazione è universale, come insegna la dottrina sociale della Chiesa. Qui trovano fondamento la solidarietà e la condivisione.

“In una società in via di globalizzazione, il bene comune e l’impegno per esso non possono non assumere le dimensioni dell’intera famiglia umana, vale a dire della comunità dei popoli e delle Nazioni, così da dare forma di unità e di pace alla città dell’uomo, e renderla in qualche misura anticipazione prefiguratrice della città senza barriere di Dio” (Benedetto XVI, Enc. Caritas in veritate, 7). E’ questa la prospettiva con cui guardare anche la realtà delle migrazioni. Infatti, come già osservava il Servo di Dio Paolo VI, “la mancanza di fraternità tra gli uomini e tra i popoli” è causa profonda del sottosviluppo (Enc. Populorum progressio, 66) e – possiamo aggiungere – incide fortemente sul fenomeno migratorio. La fraternità umana è l’esperienza, a volte sorprendente, di una relazione che accomuna, di un legame profondo con l’altro, differente da me, basato sul semplice fatto di essere uomini. Assunta e vissuta responsabilmente, essa alimenta una vita di comunione e condivisione con tutti, in particolare con i migranti; sostiene la donazione di sé agli altri, al loro bene, al bene di tutti, nella comunità politica locale, nazionale e mondiale.

Il Venerabile Giovanni Paolo II, in occasione di questa stessa Giornata celebrata nel 2001, sottolineò che “[il bene comune universale] abbraccia l’intera famiglia dei popoli, al di sopra di ogni egoismo nazionalista. È in questo contesto che va considerato il diritto ad emigrare. La Chiesa lo riconosce ad ogni uomo, nel duplice aspetto di possibilità di uscire dal proprio Paese e possibilità di entrare in un altro alla ricerca di migliori condizioni di vita” (Messaggio per la Giornata Mondiale delle Migrazioni 2001, 3; cfr Giovanni XXIII, Enc. Mater et Magistra, 30; Paolo VI, Enc. Octogesima adveniens, 17). Al tempo stesso, gli Stati hanno il diritto di regolare i flussi migratori e di difendere le proprie frontiere, sempre assicurando il rispetto dovuto alla dignità di ciascuna persona umana. Gli immigrati, inoltre, hanno il dovere di integrarsi nel Paese di accoglienza, rispettandone le leggi e l’identità nazionale. “Si tratterà allora di coniugare l’accoglienza che si deve a tutti gli esseri umani, specie se indigenti, con la valutazione delle condizioni indispensabili per una vita dignitosa e pacifica per gli abitanti originari e per quelli sopraggiunti” (Giovanni Paolo II, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2001, 13).

In questo contesto, la presenza della Chiesa, quale popolo di Dio in cammino nella storia in mezzo a tutti gli altri popoli, è fonte di fiducia e di speranza. La Chiesa, infatti, è “in Cristo sacramento, ossia segno e strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano” (Conc. Ecum. Vat. II, Cost. dogm. Lumen gentium, 1); e, grazie all’azione in essa dello Spirito Santo, “gli sforzi intesi a realizzare la fraternità universale non sono vani” (Idem, Cost. past. Gaudium et spes, 38). E’ in modo particolare la santa Eucaristia a costituire, nel cuore della Chiesa, una sorgente inesauribile di comunione per l’intera umanità. Grazie ad essa, il Popolo di Dio abbraccia “ogni nazione, tribù, popolo e lingua” (Ap 7,9) non con una sorta di potere sacro, ma con il superiore servizio della carità. In effetti, l’esercizio della carità, specialmente verso i più poveri e deboli, è criterio che prova l’autenticità delle celebrazioni eucaristiche (cfr Giovanni Paolo II, Lett. ap. Mane nobiscum Domine, 28).

Alla luce del tema “Una sola famiglia umana”, va considerata specificamente la situazione dei rifugiati e degli altri migranti forzati, che sono una parte rilevante del fenomeno migratorio. Nei confronti di queste persone, che fuggono da violenze e persecuzioni, la Comunità internazionale ha assunto impegni precisi. Il rispetto dei loro diritti, come pure delle giuste preoccupazioni per la sicurezza e la coesione sociale, favoriscono una convivenza stabile ed armoniosa.

Anche nel caso dei migranti forzati la solidarietà si alimenta alla “riserva” di amore che nasce dal considerarci una sola famiglia umana e, per i fedeli cattolici, membri del Corpo Mistico di Cristo: ci troviamo infatti a dipendere gli uni dagli altri, tutti responsabili dei fratelli e delle sorelle in umanità e, per chi crede, nella fede. Come già ebbi occasione di dire, “accogliere i rifugiati e dare loro ospitalità è per tutti un doveroso gesto di umana solidarietà, affinché essi non si sentano isolati a causa dell’intolleranza e del disinteresse” (Udienza Generale del 20 giugno 2007: Insegnamenti II,1 (2007), 1158). Ciò significa che quanti sono forzati a lasciare le loro case o la loro terra saranno aiutati a trovare un luogo dove vivere in pace e sicurezza, dove lavorare e assumere i diritti e doveri esistenti nel Paese che li accoglie, contribuendo al bene comune, senza dimenticare la dimensione religiosa della vita.
Un particolare pensiero, sempre accompagnato dalla preghiera, vorrei rivolgere infine agli studenti esteri e internazionali, che pure sono una realtà in crescita all’interno del grande fenomeno migratorio. Si tratta di una categoria anche socialmente rilevante in prospettiva del loro rientro, come futuri dirigenti, nei Paesi di origine. Essi costituiscono dei “ponti” culturali ed economici tra questi Paesi e quelli di accoglienza, e tutto ciò va proprio nella direzione di formare “una sola famiglia umana”. E’ questa convinzione che deve sostenere l’impegno a favore degli studenti esteri e accompagnare l’attenzione per i loro problemi concreti, quali le ristrettezze economiche o il disagio di sentirsi soli nell’affrontare un ambiente sociale e universitario molto diverso, come pure le difficoltà di inserimento. A questo proposito, mi piace ricordare che “appartenere ad una comunità universitaria … significa stare nel crocevia delle culture che hanno plasmato il mondo moderno” (Giovanni Paolo II, Ai Vescovi Statunitensi delle Provincie ecclesiastiche di Chicago, Indianapolis e Milwaukee in visita “ad limina”, 30 maggio 1998, 6: Insegnamenti XXI,1 [1998], 1116). Nella scuola e nell’università si forma la cultura delle nuove generazioni: da queste istituzioni dipende in larga misura la loro capacità di guardare all’umanità come ad una famiglia chiamata ad essere unita nella diversità.
Cari fratelli e sorelle, il mondo dei migranti è vasto e diversificato. Conosce esperienze meravigliose e promettenti, come pure, purtroppo, tante altre drammatiche e indegne dell’uomo e di società che si dicono civili. Per la Chiesa, questa realtà costituisce un segno eloquente dei nostri tempi, che porta in maggiore evidenza la vocazione dell’umanità a formare una sola famiglia, e, al tempo stesso, le difficoltà che, invece di unirla, la dividono e la lacerano. Non perdiamo la speranza, e preghiamo insieme Dio, Padre di tutti, perché ci aiuti ad essere, ciascuno in prima persona, uomini e donne capaci di relazioni fraterne; e, sul piano sociale, politico ed istituzionale, si accrescano la comprensione e la stima reciproca tra i popoli e le culture. Con questi auspici, invocando l’intercessione di Maria Santissima Stella maris, invio di cuore a tutti la Benedizione Apostolica, in modo speciale ai migranti ed ai rifugiati e a quanti operano in questo importante ambito.

Da Castel Gandolfo, 27 settembre 2010 BENEDICTUS PP. XVI

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