martedì 24 luglio 2007

Appello di Agnese Ginocchio contro incendi boschivi



L’Articolo è stato scritto dal giornalista e presidente dell’Assostampa Sannicolese( nonché Cavaliere della Repubblica Italiana) : “Nunzio De Pinto

di Nunzio De Pinto, giornalista

SAN NICOLA LA STRADA (Ce)- Anche Agnese Ginocchio, testimonial e rappresentante in Terra di lavoro del “Movimento internazionale per la Pace”, scende in campo e lancia un appello contro gli incendi boschivi. “E’ dall’inizio dell’estate che in tutt’Italia si segnalano incendi dolosi che stanno distruggendo migliaia di ettari di macchia mediterranea. Anche in provincia di Caserta, sia dai monti dell’Appennino Matesino sia a quelli dell’alto casertano non si contano più gli ettari di boscaglia e macchia mediterranea date alle fiamme da mani ignote. Invito” – ha affermato Agnese Ginocchio – “la società civile tutta a vigilare, a fare attenzione a non gettare avanzi di sigarette, a non accendere scintille di fuoco a sproposito, con lo scopo di indispettire qualche politico & c. Non è questo il metodo giusto, la natura non c’ entra. Chi si accorge del minimo segnale di fuoco deve avvisare immediatamente la protezione civile o i vigili del fuoco, servizio antincendio. Chiamate perciò il Numero telefonico nazionale 1515 (senza prefisso) del CORPO FORESTALE DELLO STATO o gli altri numeri di pronto intervento. Ogni cittadino” – sottolinea l’esponente pacifista casertana – “deve sentirsi responsabile e salvaguardare il proprio ambiente come ha cura della propria casa. Salvaguardare l’ambiente è un diritto che richiama l’impegno per la Pace, la difesa della Vita e della Legalità. Gli alberi sulle montagne sono necessari perchè assorbono l’acqua durante le stagioni delle piogge e impediscono così il formarsi di frane e di cedimenti di terreno. Le catastrofi, come tutte le calamità naturali” – ha aggiunto – “sono la conseguenza della violenza che l’uomo ha inferto alla natura. Ricordiamo che Dio ha consegnato la natura ed il mondo all’uomo per la custodia e la tutela dello stesso. L’uomo perciò deve farne buon uso, giammai deve abusare di quanto gli é stato affidato in custodia. Chi violenta la natura” - conclude Ginocchio – “commette grave colpa di scandalo e di omicidio contro Dio e contro l’umanità, perciò deve essere arrestato e rinchiuso a scontare durissima pena”. (Comunicato del 24 Luglio 2007)

NUNZIO DE PINTO

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Si riporta di seguito articolo analogo inviato da redazione Movimento per la Pace, per conto di Agnese Ginocchio

Piedimonte Matese - Riceviamo dalla cantautrice per la Pace Agnese Ginocchio, testimonial e rappresentante in Terra di lavoro del “Movimento internazionale per la Pace e la salvaguardia del creato” questo comunicato di appello e di allarme contro incendi boschivi. Riportiamo il comunicato di Ginocchio: ” E’ da circa una settimana che i monti dell’ appennino Matesino quelli in direzione dell’ Ospedale civile stanno diventando oggetto di incendi. Domenica 22 durante la serata a Piedimonte Matese non si poteva camminare lungo la strada, specie quella in via Matese, poichè l’ aria era completamente invasa dal fumo proveniente dalle montagne adiacenti. Si invita la società civile tutta a vigilare, a fare attenzione a non gettare avanzi di sigarette, a non accendere scintille di fuoco a sproposito, con lo scopo di indispettire qualche politico & c. Non è questo il metodo giusto, la natura non c’ entra. Chi si accorge del minimo segnale di fuoco deve avvisare immediatamente la protezione civile o i vigili del fuoco, servizio antincendi. Chiamare perciò il Numero telefonico nazionale 1515 (senza prefisso) del CORPO FORESTALE DELLO STATO o gli altri numeri di pronto intervento. Ogni cittadino deve sentirsi responsabile e salvaguardare il proprio ambiente come ha cura della propria casa. Salvaguardare l’ambiente è un diritto che richiama l’impegno per la Pace, la difesa della Vita e della Legalità. Gli alberi sulle montagne sono necessari perchè assorbono l’acqua durante le stagioni delle piogge e impediscono così il formarsi di frane e di cedimenti di terreno. Le catastrofi, come tutte le calamità naturali sono la conseguenza della violenza che l’uomo ha inveito contro la natura. Ricordiamo che Dio ha consegnato la natura ed il mondo all’uomo per la custodia e la tutela dello stesso. L’uomo perciò deve farne buon uso, giammai deve abusare di quanto gli é stato affidato in custodia. Chi violenta la natura -conclude Ginocchio- commette grave colpa di scandalo e di omicidio (scempio) contro Dio e contro l’umanità, perciò deve essere arrestato e rinchiuso a scontare durissima pena”.

Info e istruzioni per impedire gli incendi, visitare il sito: http://www.incendiboschivi.org/

(Comunicato del 24 Luglio 2007)

Comunicato fonte: Movimento per la Pace

giovedì 19 luglio 2007

Per la Pace e la Legalità. XVmo anniversario strage di Via D'Amelio. In Memoria del giudice Paolo Borsellino & c.


19 LUGLIO 1992 - 19 LUGLIO 2007:
XV° ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI VIA D'AMELIO


http://www.agneseginocchio.it/Recensioni/Borsellino-Falcone.htm

«La lotta alla mafia (primo problema da risolvere nella nostra terra,
bellissima e disgraziata) non doveva essere soltanto una distaccata
opera di repressione, ma un movimento culturale e morale, anche
religioso, che coinvolgesse tutti, che tutti abituasse a sentire la
bellezza del fresco profumo di libertà che si contrappone al puzzo del
compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della
complicità»
- Paolo Borsellino, 23 giugno 1992 -


«Sono morti per tutti noi. Abbiamo un grande debito verso di loro e
dobbiamo pagarlo gioiosamente, continuando la loro opera, facendo il
nostro dovere, collaborando con la giustizia, testimoniando i valori in
cui crediamo, in cui dobbiamo credere. Accettando in pieno questa
gravosa e bellissima eredità di spirito».
Così Paolo Borsellino ricordava Giovanni Falcone, Francesca Morvillo,
gli uomini della scorta Antonio Montinari, Vito Schifani, Rocco Di
Cillo, vittime della strage mafiosa di Capaci.
Meno di due mesi dopo, il 19 luglio 1992, Borsellino venne ucciso
nell'attentato di via D'Amelio insieme agli agenti Agostino Catalano,
Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina.
«Continuare la loro opera, fare il nostro dovere»: in occasione del
quindicinale della strage di via D'Amelio, il 19 luglio 2007, Libera
insieme alle 1300 realtà che ne fanno parte vuole testimoniare una volta
di più che le parole di Paolo Borsellino hanno seminato impegno e
speranza.
E nell'affettuosa vicinanza ai familiari di tutte le vittime di mafia,
invita i gruppi e le associazioni a rilanciare un impegno
antimafia capace d'incidere a livello sociale, culturale, educativo,
politico.
In nome di quella "bellissima e gravosa eredità di spirito" che continua
a smuovere le coscienze, "morso del più" che produce cambiamento e fa
sperare davvero in un futuro nel segno della giustizia.

Luigi CIOTTI Libera

GIOVANNI FALCONE, PAOLO BORSELLINO, ANTONINO CAPONNETTO. GIUDICI antimafia per la LEGALITA' e la PACE



UN URLO PER L’ ITALIA E PER LA COSTITUZIONE
martedì 20 giugno 2006.

UNA PREGHIERA LAICA MA FERVENTE


di Antonino CAPONNETTO*

Queste sono le parole di un vecchio ex magistrato che e’ venuto nello spazio di due mesi due volte a Palermo con il cuore a pezzi a portare l’ultimo saluto ai suoi figli, fratelli e amici con i quali ho diviso anni di lavoro di sacrificio di gioia, anche di amarezza. Soltanto poche parole per un ricordo, per un doveroso atto di contrizione che poi vi diro’ e per una preghiera laica ma fervente.

Il ricordo e’ per l’amico Paolo, per la sua generosita’, per la sua umanita’, per il coraggio con cui ha affrontato la vita e con cui e’ andato incontro alla morte annunciata, per la sua radicata fede cattolica, per il suo amore immenso portato alla famiglia e agli amici tutti. Era un dono naturale che Paolo aveva, di spargere attorno a se’ amore. Mi ricordo ancora il suo appassionato e incessante lavoro, divenuto frenetico negli ultimi tempi, quasi che egli sentisse incombere la fine. Ognuno di noi e non solo lo Stato gli e’ debitore; ad ognuno di noi egli ha donato qualcosa di prezioso e di raro che tutti conserveremo in fondo al cuore, e a me in particolare mancheranno terribilmente quelle sue telefonate che invariabilmente concludeva con le parole: "Ti voglio bene Antonio" ed io replicavo "Anche io ti voglio bene Paolo".

C’e’ un altro peso che ancora mi opprime ed e’ il rimorso per quell’attimo di sconforto e di debolezza da cui sono stato colto dopo avere posato l’ultimo bacio sul viso ormai gelido, ma ancora sereno, di Paolo. Nessuno di noi, e io meno di chiunque altro, puo’ dire che ormai tutto e’ finito.

Pensavo in quel momento di desistere dalla lotta contro la delinquenza mafiosa, mi sembrava che con la morte dell’amico fraterno tutto fosse finito. Ma in un momento simile, in un momento come questo coltivare un pensiero del genere, e me ne sono subito convinto, equivale a tradire la memoria di Paolo come pure quella di Giovanni e di Francesca.

In questi pochi giorni di dolore trascorsi a Palermo che io vi confesso non vorrei lasciare piu’, ho sentito in gran parte della popolazione la voglia di liberarsi da questa barbara e sanguinosa oppressione che ne cancella i diritti piu’ elementari e ne vanifica la speranza di rinascita. E da qui nasce la mia preghiera dicevo laica ma fervente e la rivolgo a te, presidente, che da tanto tempo mi onori della tua amicizia, che e’ stata sempre ricambiata con ammirazione infinita. La gente di Palermo e dell’intera Sicilia, ti ama presidente, ti rispetta, e soprattutto ha fiducia nella tua saggezza e nella tua fermezza. Paolo e’ morto servendo lo Stato in cui credeva cosi’ come prima di lui Giovanni e Francesca. Ma ora questo stesso Stato che essi hanno servito fino al sacrificio, deve dimostrare di essere veramente presente in tutte le sue articolazioni, sia con la sua forza sia con i suoi servizi. E’ giunto il tempo, mi sembra, delle grandi decisioni e delle scelte di fondo, non e’ piu’ l’ora delle collusioni degli attendismi dei compromessi e delle furberie, e dovranno essere, presidente, dovranno essere uomini credibili, onesti, dai politici ai magistrati, a gestire con le tue illuminate direttive questa fase necessaria di rinascita morale: e’ questo a mio avviso il primo e fondamentale problema preliminare ad una vera e decisa lotta alla barbarie mafiosa. Io ho apprezzato le tue parole, noi tutti le abbiamo apprezzate, le tue parole molto ferme al Csm dove hai parlato di una nuova rinascita che e’ quella che noi tutti aspettiamo, e laddove anche con la fermezza che ti conosco hai giustamente condannato, censurato, quegli errori che hanno condotto martedi’ pomeriggio a disordini che altrimenti non sarebbero accaduti perche’ nessuno voleva che accadessero.

Solo cosi’ attraverso questa rigenerazione collettiva, questa rinascita morale, non resteranno inutili i sacrifici di Giovanni, di Francesca, di Paolo e di otto agenti di servizio. Anche a quegli agenti che hanno seguito i loro protetti fino alla morte va il nostro pensiero, la nostra riconoscenza, il nostro tributo di ammirazione. Tra i tanti fiori che ho visto in questi giorni lasciati da persone che spesso non firmavano nemmeno il biglietto come e’ stato in questo caso, ho visto un bellissimo lilium, splendido fiore il lilium, e sotto c’erano queste poche parole senza firma: "Un solo grande fiore per un solo grande uomo solo". Mi ha colpito, presidente, questa frase che mi e’ rimasta nel cuore e credo che mi rimarra’ per sempre.

Ma io vorrei dire a questo grande uomo, diletto amico, che non e’ solo, che accanto a lui batte il cuore di tutta Palermo, batte il cuore dei familiari, degli amici, di tutta la Nazione. Caro Paolo, la lotta che hai sostenuto fino al sacrificio dovra’ diventare e diventera’ la lotta di ciascuno di noi, questa e’ una promessa che ti faccio solenne come un giuramento. [( di Agnese: Una lotta per la PACE, contro tutte le mafie!!!!)]

* La "preghiera laica ma fervente" fu pronunciata da Antonino Caponnetto ai funerali di Paolo Borsellino il 24 luglio 1992 a Palermo, presente il Presidente della Repubblica Scalfaro

(da: VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA. Supplemento settimanale del martedi’ de "La nonviolenza e’ in cammino" Numero 24 del 30 maggio 2006).

(Fonte da Voce di fiore: http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=853 )

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Altre info:

1)L' ultima intervista fatta a Paolo Borsellino, 48h prima che venisse ucciso il giudice Giovanni Falcone
2) Parte della lezione sulla mafia tenuta dala giudice Paolo Borsellino nel 1989 a bassano Del Grappa

La Strage di via d'Amelio (19 luglio 1992 alle ore 16,58) fu un attentato di stampo mafioso operato il 19 luglio 1992 a Palermo in cui persero la vita il giudice antimafia Paolo Borsellino e la sua scorta. L'attentato segue di pochi mesi quello contro l'altro giudice Giovanni Falcone, segnando uno dei momenti più tragici nella lotta alla mafia.

Una Fiat 126 imbottita di tritolo esplose in Via d'Amelio, strada in cui viveva la madre di Borsellino, dalla quale quella domenica il giudice si era recato in visita.

A detta degli agenti di scorta via d'Amelio era una strada pericolosa, tanto che era stato anche chiesto di mettere una zona di rimozione davanti alla casa: la richiesta però non fu accolta dal comune di Palermo.

Oltre a Paolo Borsellino morirono gli agenti di scorta Agostino Catalano (caposcorta), Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta), Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cusina e Claudio Traina. L'unico sopravvissuto è Antonino Vullo. La bomba venne radiocomandata a distanza ma ancora oggi non si è fatta chiarezza su come venne organizzata la strage, nonostante il giudice sapesse di un carico di esplosivi arrivato a Palermo appositamente per lui.

Come spesso avviene nei fatti di Stato italiani, c'è un particolare più inquietante di tutti gli altri: l'agendina rossa di Borsellino non venne ritrovata, probabilmente sottratta da qualche investigatore giunto tra i primi sul posto.

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Omaggio a Paolo Borsellino e Giovanni Falcone

http://www.educational.rai.it/mat/ri/rifalbor.asp

"Non ho mai chiesto di occuparmi di mafia. Ci sono entrato per caso. E poi ci sono rimasto per un problema morale. La gente mi moriva attorno". Paolo Borsellino

19 luglio 1992: alle ore 16,58 la violentissima esplosione di un'autobomba, parcheggiata in via D'Amelio, a Palermo, uccide Paolo Borsellino, Procuratore aggiunto presso la Procura distrettuale della Repubblica di Palermo e gli agenti di scorta Claudio Traina, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli e Eddie Walter Cosina.

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http://www.educational.rai.it/mat/ri/rifalbor.asp

"Gli uomini passano, le idee restano, restano le loro tensioni morali, continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini".Giovanni Falcone.

23 maggio 1992: Giovanni Falcone, direttore degli affari penali del ministero di Grazia e Giustizia e candidato alla carica di Superprocuratore Antimafia, è appena atterrato all'aeroporto di Punta Raisi con la moglie Francesca Morvillo, magistrato anche lei.
Alle ore 17:58, sull'autostrada Trapani-Palermo, nei pressi di Capaci, una tremenda deflagrazione li uccide, insieme agli uomini della scorta, Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco di Cillo.

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Vedi articolo correlato:

Premio nazionale Legalità: "Paolo Borsellino"

promosso da associazione "Società civile onlus" (Abruzzo) in collaborazione con Libera contro le mafie (Abruzzo), presidenza consiglio regionale( Abruzzo).

http://www.premioborsellino.it

Segue programma ( in evoluzione) dell' edizione 2007. Prevista la partecipazione della cantautrice per la Pace Agnese Ginocchio

http://www.premioborsellino.it/programma2007.pdf

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Vedi altro articolo correlato:

"PER NON DIMENTICARE "

(di Agnese Ginocchio) Dedicata alle vittime delle stragi di Capaci e di via D'Amelio.

"Ai giudici Borsellino & Falcone "

e a tutte le vittime delle mafie (don Peppe Diana, don Pino Puglisi, on. Francesco Fortugno...etc..etc..)

Foto: Agnese consegna un suo scritto (leggi di seguito link)dedicato ai giudici Falcone- Borsellino e alle vittime di tutte le mafie)a "Maria Falcone"( sorella del giudice Giovanni Falcone). Anno 2006

Leggi quì: http://www.agneseginocchio.it/Recensioni/In_Memoria_Falcone_Borsellino_Vittime_stragi.htm

Agnese insieme a personaggi impegnati per la Legalità alla Manifestazione Premio Benemerenza: "Legalità è Pace"(Bellona-Caserta) Ottobre 2007. Foto1: Da sx: Franco Falco, presidente Ass. Deasport onlus promotrice dell'evento; Silvana Fucito, donna Coraggio ( ass. antiracket San Giovanni Napoli); Agnese Ginocchio, cantautrice e donna per la Pace;
Foto2 da sx: Agnese Ginocchio; don Luigi Merola, sacerdote anticamorra di Forcella - Napoli; Franco Falco e Giancarlo Della Cioppa, sindaco di Bellona(Ce).

Leggi lettera riguardante la: Composizione poetica di un amico "Franco Callegaro" di Adria (Ro) inviata ad Agnese in data 20 Marzo 2006 ( parte 1)

Foto 1: don Giorgio Pisano, don Luigi Ciotti, Agnese Ginocchio e Alex Zanotelli. Manifestaaione Marcia per la legalità.Portici(Napoli)

Foto 2: Locri(Cosenza) marcia antimafia del 4 novembre 2005. Agnese Ginocchio, per la Pace e la Legalità a Locri; insieme a Mons. Giancarlo Bregantini, vescovo antimafia di Locri

Leggi lettera riguardante la: Composizione poetica di un amico "Franco Callegaro" di Adria (Ro) inviata ad Agnese in data 20 Marzo 2006 ( parte 1)

Segue composizione poetica dedicata ai ragazzi di Locri e sulla marcia antimafia: Composizione poetica di un amico "Franco Callegaro" di Adria (RO), inviata ad Agnese ( parte 2)


martedì 17 luglio 2007

Movimento per la Pace esprime cordoglio per la strage di Piedimonte Matese(Caserta)



Movimento per la Pace: Cordoglio e dura condanna ai mandanti dell'omicidio Sferragatta
CAPUA (Caserta)- Il Movimento per la Pace presieduto in terra di lavoro da Agnese Ginocchio, esprime dura condanna ai mandanti di questo scellerato ed insensato gesto degenerato in omicidio colposo, perpetrato a danno di una dignitosa concittadina di Capua: Teresa Sferragatta. "Ci uniamo in solidarietà al dolore dei suoi familiali- recita nel comunicato la testimonial della Pace Ginocchio- ed esprimiamo loro il più profondo cordoglio per un gesto che sorpassa ogni limite della sopportazione umana. Ci uniamo al cordoglio dell'intera città di Capua e a quello del sindaco Carmine Antropoli, che personalmente ho avuto modo di conoscere e di apprezzare in merito alla sua particolare attenzione verso i problemi sociali. Chiediamo alle forze dell'ordine nel nome della Legalità, che si impegnino al massimo per catturare i colpevoli di questo gravissimo, folle e barbaro gesto, affinchè siano puniti con dura pena prevista dalla legge. In un tempo macabro e di forte crisi d'identità come quello che stiamo attraversando, ove al rispetto per la vita e alla dignità della persona umana viene sostituito il successo senza scrupoli, il guadagno facile ed il potere ad ogni costo, urge ripristinare i valori della Legalità e della Pace, senza i quali diventa impossibile vivere nell'ordine e nella sicurezza. Diventa necessario l'impegno da parte di ciascuno di noi a ripristinare la scala dei valori, a saper ben interpretare i segnali allarmanti che ci provengono da più fronti, per acquisire discernimento e maggiore attenzione verso i problemi della società. E' necessario salvaguardare il bene comune e la vita umana".

Leggi dettagli articolo da Repubblica:

http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local/Donna-uccisa-c%C2%B4e-una-pista/1689813/6

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Movimento per la Pace esprime cordoglio per la strage di Piedimonte


Ai familiari, agli amici, all'intera comunità della città di Piedimonte Matese(Caserta), la rappresentante del Movimento per la Pace Agnese Ginocchio, originaria del vicino comune confinante di Alife, fa pervenire al sindaco Cappello della cittadina dell'alto casertano, un messaggio di vicinanza, di solidarietà e di cordoglio per l'immane tragedia familiare consumatasi proprio durante il giorno in cui si sarebbero dovuti tenere i tradizionali festeggiamenti dedicati alla Madonna del Carmine.
"Non ci sono parole per esprimere il dramma, il dolore e lo sconcerto che si prova in queste ore- dichiara la testimonial della Pace Ginocchio- di fronte a tragedie del genere. Non ci resta che chinare la testa ed ammettere la nostra caducità e impotenza umana. La nostra vita è come il fiore del campo: al mattino fiorisce, esplode in tutta la sua bellezza, ma nel sopraggiungere della sera appassisce e dissecca, poi viene il vento e spazza via tutto. Quello che possiamo dire in questo tempo in cui ogni giorno sentiamo il moltiplicarsi ovunque e a dismisura di stragi e di ingiustizie di ogni genere, è di non vivere in uno stato di agitazione e di rassegnazione ad un destino immane. I fatti negativi che accadono intorno a noi sono segnali, sappiamoli guardare con giusta ottica. La società è caduta in una tremenda crisi d'identità, un malanno trascurato da tempo, un male oscuro, un male sociale che alla fine colpisce anche il nostro essere. Crollano i valori esistenziali della vita e dell'uomo, si perde dunque anche il senso del nostro vivere.
A quelli che dovrebbero essere i primi valori da salvaguardare e cioè la dignità ed il rispetto per la vita sono stati sostituiti la smania di apparire, il successo, la corsa frenetica alla carriera. Potremmo lanciare un' indagine fra i giovani e meno giovani e domandargli: nella scala dei valori che cosa conta di più nella vita? Chissà che ne verrebbe fuori...
Non ci sono davvero parole per espirmere il dolore e l'impotenza umana di fronte a stragi del genere. Quanto accaduto ancora una volta richiama le nostre coscienze al dovere di interrogarci: Io che cosa sto facendo perchè il mondo cambi? Sto dando il mio contributo perchè prevalga la vita e dunque la Pace? O piuttosto con il mio comportamento continuo a ferire il mio prossimo, a contribuire a innalzare altri muri di pietra che m' impediscono di leggere nel cuore dell' uomo ( e nel mondo) che incontro per strada e di vedere in lui un fratello, mio simile e di trovare il tempo per camminare insieme a lui ed ascoltarlo? Da che parte e dove sta il mio cuore, la mia mente?
Nella misura in cui Tu saprai farti prossimo dell'altro, il mondo cambierà. E' l' amore che manca all'uomo, l'amore fatto di gesti e azioni concrete, azioni solidali, che avvicinano l'uomo all'uomo, che costruiscono i ponti Arcobaleno di Speranza. E' con l' amore che possiamo curare e sanare le ferite dell'umanità ferita dall'odio, dalle divisioni, lotte, prevaricazioni, pregiudizi, illegalità e dal potere. Quando le nostre azioni saranno impregnate con la giusta miscela dell' amore, finiranno le stragi, i raptus, finirà il male, la guerra, l'odio, la morte, la povertà, le malattie, le ingiustizie e cadranno dai nostri occhi come delle squame che prima ci impedivano di vedere nel verso giusto. Quando le nostre azioni saranno impregnate di bene e di amore verso il prossimo, e, di fronte all' arroganza del tempo saremo capaci di non rassegnarci, ma di reagire e di scorgere quello spiraglio di luce che va oltre il buoio della notte, allora sorgerà l'aurora di Speranza e ogni cosa tornerà a splendere nella sua giusta dimensione. "Non ci saranno più lamenti ne affanni, perchè le cose di prima sono passate...Ecco Io vengo per fare nuove tutte le cose...per riportare Pace, ordine, sicurezza, giustizia". Vivere non per se stessi in maniera chiusa, ma aprirsi e vivere intensamente nel breve tempo che ci resta e vivere cercando di fare sempre e ovunque del bene, di volere e di desiderare solo il bene dell'altro. Di sorridere sempre a tutti, di lavorare instancabilmente per il bene comune, di dare voce a chi non ha voce, di impegnarci e dare le nostre mani per rimettere in volo la libertà che l'uomo con le sue azioni inique ha imprigionato ed offuscato.
L'impegno di trovare sempre la forza di metterci continuamente in cammino per condividere gioie e dolori dell'umanità, portare cioè l'uno il peso dell'altro. Di amarci e di rispettarci a vicenda. Essere seminatori di Speranza, infaticabili provocatori di Nonviolenza, Pionieri e costruttori della Pace. Questo dunque è il disegno dell' uomo e finchè Egli non lo intenderà, vivrà in continuo subbuglio nel suo essere e nel mondo; perchè i disordini, i mali sociali, i mali oscuri nella società e nel mondo sono la conseguenza delle azioni squilibrate e del disordine che l' uomo vive dentro se. Finchè non si imparerà a pensare al plurale e non più al singolare, continueremo a tenere imprigionato l'amore. Il mondo è l' uomo e l'uomo è il mondo. Vincere il male con la forza infinita del bene che scaturisce dall' amore. Facciamolo rifiorire dal deserto di questo mondo. L' amore è la forza della Pace ed è l'unica medicina che sana tutte le ferite dell'umanità in crisi e ammalata nella sua identità. E' l' amore che restituisce infine ordine, sicurezza e Pace. Signore fa di me uno strumento della tua Pace"! Shalom

http://www.agneseginocchio.it/Recensioni/Strage%20familiare%20Piedimonte%20Matese.htm

Comunicato del 17 Luglio 2007 A.M.
Pubblicato sulle testate on line e cartacee della provincia di Caserta.

domenica 8 luglio 2007

Appello per liberazione di Padre Bossi e Appello ad aderire a Sesta giornata ecumenica DIALOGO Cristiano-Islamico


Padre Bossi Libero finalmente!!!

Dalla rappresentante del Movimento internazionale per la Pace Agnese Ginocchio, perviene il messaggio straordinario per la liberazione del missionario del PIME, rapito il 10 giugno scorso nelle FIlippine. "Dopo lunghi giorni di ansia e trepidazione e dopo i drammatici eventi di cronaca di casa nostra consumatisi nella provincia casertana di terra di lavoro( alto casertano / Piedimonte Matese-strage familiare) - riferisce la testimonial della Pace Agnese Ginocchio- la notizia della liberazione di padre Giancarlo Bossi ci giunge come un grande messaggio di Speranza e di liberazione da ogni schiavitù e oppressione.
La notizia della liberazione cade anche in un giorno particolarmente significativo per la famiglia del missionario italiano del Pime. Infatti oggi ricorre la data di compleanno della madre di padre Giancarlo. Ci uniamo anche noi alla sua famiglia di Abbiategrasso (Milano), per giore e per fare grande festa di Pace, di convivialità e di gioia nel segno dell' Arcobaleno della Speranza. Personalmente mi ero unita alla preghiera per la liberazione di padre Bossi nei giorni scorsi aderendo anche alla giornata internazionale di preghiera per la liberazione di padre Bossi lanciata dal Pime. Proprio in quella giornata sono stata colpita da una forma di malessere fisico che mi ha costretto a mettermi a letto e quindi a dedicare più tempo alla preghiera e al digiuno. Ho offerto questa mia sofferenza per la liberazione di padre Bossi, consapevole che i sacrifici offerti per una giusta causa non restano sospesi a vuoto, bensì sono subito seguiti da un segnale di risposta. Risposta che non é tardata a lungo ad arrivare, evolvendosi con l' esito positivo della vicenda. Questo ( la morale della storia) ci fa comprendere che chi impegna la propria vita per cause sociali giuste e nobili come la Pace, la Legalità, la Solidarietà, le cause di Pace a favore dei diritti umani, in particolare dei più poveri e derelitti del mondo (con annessi e connessi) e lo fa attraverso le più svariate forme, strumenti, potenzialità, professione e talenti, non perde inutile tempo ( qualcuno o molti potrebbero prendere in giro chi pratica e si impegna per queste cause) perchè alla fine viene sempre ricompensato. Se talvolta si verificano incidenti di percorso ( come rapimenti etc..), non per questo bisogna indietreggiare e scoraggiarsi, ma anzi, la vera storia ci insegna che sotto le tenebre brilla e si erge poi più forte la Luce. La bianca colomba messaggera ed Ambasciatrice di Pace e di Riconciliazione sa ben ricompensare tutti coloro che si lasciano docilmente condurre sulle sue bianchi ( e sofferte...) 'ali' ( alias impegno attivo nel sociale e nel mondo) della Pace ( Pace significa liberazione, giustizia...). Questi fatti quindi diventano uno stimolo a rafforzare i nostri passi, coraggio per le nostre scelte di Pace ed esempio a fare altrettanto.
Non possiamo che esprimere immensa gioia perchè con la liberazione del missionario di Pace padre Giancarlo Bossi nel buio di questo mondo é prevalsa la luce ed ha vinto la Vita. La Pace dunque- termina la cantautrice e testimonial per la Pace Agnese Ginocchio- ha riacquistato nuova forza per rimettersi in Volo verso orizzonti sconfinati di Libertà per innalzare i Ponti Arcobaleno di Speranza fra gli uomini"!

(Comunicato del 20 Luglio 2007)



Firma l'appello per la liberazione di padre Bossi (clicca)




29/06/2007 - Appello per la Sesta giornata ecumenica del dialogo cristiano - islamico
5 ottobre 2007 ultimo venerdì di Ramadan

Appello per la Sesta giornata ecumenica del dialogo cristiano - islamico
«costruire speranza e convivialità»

5 ottobre 2007 ultimo venerdì di Ramadan

info: http://www.ildialogo.org/islam/dialogo2007/appellosesta29062007.htm

Di seguito vi è la possibilità di aderire all’appello

Care Amiche, Cari Amici,

In vista della sesta giornata ecumenica del dialogo cristiano islamico che quest’anno cade il 5 ottobre prossimo, è opportuno cominciare a riflettere su che cosa è possibile realizzare per fare in modo che quella giornata possa aiutarci a “costruire speranza e convivialità” in un mondo senza più guerre e dove tutti, maschi e femmine, credenti e non credenti, popoli di tutti i continenti, prendano coscienza del fatto di appartenere alla stessa umanità.

Sentiamo molto pressante la necessità di rilanciare in Italia i temi del dialogo interreligioso, in particolare quello con l’Islam, che vediamo sempre più minacciato e ricacciato indietro, come dimostrano, fra l’altro, anche le vicende giudiziarie che hanno visto coinvolti studiosi e amici del dialogo come i prof. Stefano Allievi, Renzo Guolo e Paolo Branca.

In questi anni si sono moltiplicate le giornate istituzionali di “dialogo”: in realtà i mezzi di comunicazione di massa non cessano di suonare la marcia funebre della guerra e dell’odio fra le nazioni, i popoli, le religioni, le culture diffondendo razzismo e violenza.

La differenza, come sempre, la può fare l’iniziativa dal basso, quella che rompe gli schemi delle persone intruppate nelle rispettive appartenenze, quella che mette a contatto donne e uomini delle varie religioni o senza religione che si incontrano per dire che non ne possono più di odio e di religioni al servizio dei potenti di turno, che spingono i propri aderenti a combattere contro altre donne e uomini di fede diversa.

Invitiamo perciò tutte le comunità cristiane e quelle islamiche, a voler rimettere insieme dal basso tutte quelle forze che negli scorsi anni si sono date da fare per realizzare la giornata del dialogo cristiano islamico.

Vi invitiamo a formulare appelli locali costruiti insieme fra cristiani e musulmani, per sollecitare quanti si sono sbandati sotto i colpi dei nemici della pace e stanno pian piano perdendo la speranza.

Occorre muoversi prima che sia troppo tardi perché, come tutte le piante, anche quella del dialogo ha bisogno di cure, di concime, di dissodamento del terreno, di potatura dei rami secchi per ridare nuova vita a tutto il tronco. C’è bisogno anche di validi contadini che sappiano fare tutto questo se si vuole raccogliere frutti buoni.

Abbiamo bisogno gli uni degli altri per poter lasciare il mondo migliore di come ognuno di noi lo ha trovato.

Sollecitiamo le organizzazioni cristiane e musulmane che in questi anni si sono mobilitate per il dialogo a tenere incontri congiunti, magari utilizzando il periodo estivo durante il quale ogni organizzazione da vita a momenti di riposo e riflessione. Che ognuno si sforzi di pensare a cosa poter fare e su quali temi, partendo dalla propria realtà locale, per rimettere in moto il popolo del dialogo.

Ci auguriamo che nella prossima Terza Assemblea Ecumenica di Sibiu del 4-9 settembre possa essere avanzata l’idea di una giornata ecumenica di dialogo cristiano islamico a livello europeo.

Ci auguriamo che anche quest’anno si possa fare tutt’insieme uno sforzo sulla via del dialogo e della pace.

Con un sincero augurio di

Shalom, salaam, pace

Sottoscrivono l’appello:

ADISTA
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Cipax - Centro interconfessionale per la pace
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tel./fax 06.57287347;
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Agnese Ginocchio
Cantautrice per la pace
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il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino
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"il foglio", mensile di alcuni cristiani torinesi (dal 1971)
c/o Coordinamento Comitati Quartiere
10128 Torino, via Assietta 13/A
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www.ilfoglio.info

Isola Nera
Casa di poesia e letteratura.
Direzione Giovanna Mulas. Coordinazione Gabriel Impaglione.
mulasgiovanna@hotmail.com ; segreteriaisolanera@yahoo.it
Lanusei, Sardegna

La nonviolenza è in cammino
Foglio quotidiano del Centro di ricerca
per la pace di Viterbo, Direttore responsabile:
Peppe Sini.Redazione: strada S.
Barbara 9/E,
01100 Viterbo
tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it

Missione Oggi
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25121 Brescia
tel 030-3772780 ; fax 030-3772781
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Mosaico di Pace
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70052 Bisceglie (Bari), tel. 080/3953507
fax: 080/3953450,
email: info@mosaicodipace.it,
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Notam, Lettera agli Amici del Gruppo del Gallo di Milano
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QOL, una voce per il dialogo tra le religioni e le culture
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tel.0522-654251; fax 059-650073;
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Riforma
Settimanale delle chiese evangeliche battiste, metodiste, valdesi
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tel. 011/655278 – fax 011/657542
e-mail: redazione.torino@riforma.it
sito: www.riforma.it

Tempi di Fraternità
Torino , c/o Centro Studi
"Domenico Sereno Regis"
Via Garibaldi 13,
10122 Torino - tel. 0141-218291; 011 - 9573272 ;
fax 02700519846,
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tempidifraternita@tempidifraternita.it

Volontari per lo Sviluppo
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Per l’elenco completo dei firmatari dell’Appello, per tutti i materiali ad esso relativi e per le iniziative in corso si può visitare il sito:

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Email: redazione@ildialogo.org

Roma, 29 giugno 2007


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"LIBERATE padre BOSSI"



Appello ad aderire alla giornata di preghiera internazionale per la liberazione di Padre Bossi, del 10 luglio 2007, lanciata dal P.I.M.E. ( Pontificio Istituto Missioni Estere www.pime.org ).

Appello alla mobilitazione anche dalla Campania e provincia di Caserta, terra di lavoro. A lanciarlo la testimonial della Pace Agnese Ginocchio, rappresentante del Movimento internazionale per la Pace. Agnese Ginocchio, lancia il suo monito per la liberazione del missionario p. Giancarlo Bossi ed invita la società civile tutta ad aderire alla giornata di preghiera internazionale per la liberazione del missionario del Pime rapito il 10 giugno scorso nei pressi della sua parrocchia di Payao, nella provincia meridionale di Mindanao dello stato delle Filippine. Di seguito le parole della rappresentante del Movimento per la Pace: "Aderiamo all'appello internazionale lanciato da p. Gian Battista Zanchi del Pime, per la giornata di preghiera del 10 luglio, per chiedere l'imminente liberazione del missionario che ha svolto il suo servizio a favore dei più poveri e per la Pace. Padre Bossi -continua- è un uomo pacifico ed inerme. Le uniche armi, o meglio gli strumenti da lui adoperati sono stati: il vangelo della nonviolenza e l'amore caritatevole insegnatoci per primo da Gesù profeta della Pace. Non è il lavoro di padre Bossi che va sequestrato e fermato. Avete sbagliato bersaglio. E' necessario fermare l'onda malefica dei governi capitalisti che finanziano le missioni militari, chiamandole missioni di Pace. Sappiamo benissimo quali sono le conseguenze di chi porta la Pace con le armi belliche: odio, morte, distruzione, povertà, miseria estrema, violazione di diritti umani, terrore e devastazione totale. Sono quei governi che vanno fermati immediatamente con l' ordine di SCOMUNICA, perchè chi uccide nel nome della Pace( "la Pace è il nome santo di Dio"), commette omicidio e scandalo contro Dio e contro l'umanità creata da Dio! Padre Giancarlo Bossi è uomo pacifico, arrendevole, uomo di Pace, di Speranza e di dialogo. Padre Giancarlo Bossi è missionario a servizio dei più poveri e dei più derelitti della terra. Uomini così non possono che non farci del bene. Il mondo ne ha bisogno come il pane, come l'acqua e come l'aria che si respira; senza la presenza di queste fonti infatti, la vita è nulla, non esiste! Senza dunque la presenza di questi grandi testimoni della speranza nel mondo, l'uomo è come un deserto senza vita, destinato ad inaridire. Questi grandi testimoni come padre Bossi, sono fari di Speranza che innalzano i ponti Arcobaleno fra popoli illuminando il mondo con il linguaggio disarmante dell' Amore, come il sole riempie di calore e di luce la terra. Non possiamo farne a meno, altrimenti saremmo destinati tutti a perire, a ucciderci e a scannarci come caini. Liberate padre Bossi, vi scongiuriamo! Liberatelo nel nome della Pace, della Giustizia e della fratellanza fra i popoli.
Chiediamo a tutti i capi di tutte le religioni mondiali che credono e si professano nell'unico Dio dell'Amore e della Pace, gli stessi leader che si sono incontrati ad Assisi per pregare per la Pace insieme al Grande uomo di Pace Giovanni Paolo II, di scendere in campo con tutta la loro autorità e di invocare dal Cielo una grande effusione dello Spirito di Pace affinché scenda sul mondo, muovi a compassione e tocchi il cuore di coloro che ora hanno sotto sequestro padre Bossi e lo liberino immediatamente! Si aprino dunque strade di trattative e di dialogo e ci sia libertà di religione per tutti.
Invitiamo perciò la società civile tutta ad aderire alla giornata internazionale di preghiera del 10 Luglio prossimo lanciata dal Pime, per chiedere l'immediata liberazione di un uomo di Pace e di carità quel' é padre Giancarlo Bossi. Invitiamo ad accendere una candela dai balconi, che sia ben visibile. Il gesto simbolico di accendere la candela rappresenta la nostra speranza e la nostra preghiera che innalziamo in segno di solidarietà e di unità alle tante che si eleveranno in questa giornata per chiedere la liberazione del missionario p. Giancarlo Bossi e per chiedere infine il dono della Pace nel mondo. Liberate padre Bossi. Liberate la Speranza. Liberate l'Amore. Liberate la Pace"!

Shalom, Salaam, Peace, Mir, Amani, Paz, Pax, Frieden, Pace...

(Fonte da: Agnese Ginocchio-Movimento internazionale per la Pace e Movimento internazionale Ambasciatori di Pace . Comunicato del 7- 8 Luglio 2007 A.M.

-Leggi articolo correlato, appello lanciato dal Pime su AsiaNews ( agenzia missionaria mondiale)

http://www.asianews.it/index.php?l=it&art=9737&size=A